Harrison Ford: “Mi batto per le nozze gay”
Articolo del 16 aprile 2013 pubblicato su metronews.it
Cinema. Prima di iniziare l’intervista, Harrison Ford ci avverte che non parler né di “Star Wars”, né di “Indiana Jones”, né dei suoi impegni nella tv italiana. «Lasciamo stare» dice l’attore, fresco re del box office Usa per “42” (in Italia non è stata fissata la data di uscita), dove interpreta Branch Rickey, l’uomo che portò nel baseball il primo giocatore afro-americano: Jackie Robinson.
Lei era un bambino quando sono accaduti gli avvenimenti raccontati da “42”… Sono nato nel 1942. Non ero un grande tifoso di baseball, così il fatto passò inosservato nella nostra famiglia. I miei genitori erano liberal vecchio stampo che sono stati molto coinvolti solo più tardi, nel movimento per i diritti civili.
Ma poi lo è diventato, un tifoso di baseball? No, ho imparato lo stretto necessario per il film.
Vede un parallelo tra la storia di Robinson e l’attuale battaglia per il matrimonio gay, per la quale si è tanto speso? Credo che la sua storia sia una metafora. Creare una società più giusta dipende dall’attenzione che prestiamo all’ingiustizia quando questa solleva la sua brutta testa. E certamente la questione del matrimonio gay ricade in tale categoria.
La percezione rispetto alle nozze gay sta cambiando… Sì, le cose da un certo punto in poi cambiano rapidamente, a un certo punto la bilancia si rovescia. Ci stiamo arrivando. Sarebbe stato auspicabile che succedesse con minori resistenze, ma la vita non funziona così.
Domanda secca: meglio tornare a “Star Wars” o cercare nuovi progetti originali? Sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.
E allora, che mi dice di “Star Wars”? Assolutamente niente.