L’arcivescovo di Malta celebra la messa per i 20 anni di Drachma, gruppo per cattolici LGBTI+ e i loro genitori
Un importante cardinale cattolico si è unito ai cattolici LGBTQ+ maltesi e ai loro familiari per celebrare i 20 anni della pastorale inclusiva nell’isola al centro del mediterraneo ed ha detto ai partecipanti: “Accettiamoci come fratelli e accogliamoci a vicenda come un dono prezioso”.
L’arcivescovo di Malta Charles Scicluna si è unito a Drachma LGBTI+ per la messa del 17 settembre per celebrare i due decenni di lavoro pastorale fatto dall’organizzazione con i fedeli della nazione insulare, nota sia per la sua forte identità cattolica che per la sua leadership per i diritti LGBTQ+. Secondo la pagina Facebook di Drachma:
“Hanno concelebrato diversi sacerdoti e all’evento hanno partecipato membri passati e attuali, nonché parenti, amici e tutti coloro che hanno collaborato e interagito con la Dracma negli ultimi due decenni. Alla fine della messa, all’arcivescovo è stato presentato un dipinto creato dall’artista locale Ellie Abela che simboleggia i primi inizi di Dracma e la sua crescita e fioritura nel corso degli anni. La serata si è conclusa con un momento di fratellanza e di socuakizzazione, mentre i presenti ricordavano le esperienze passate di Dracma ed esprimevano speranza ed entusiasmo per il futuro.”
Nella sua omelia , Scicluna, che è anche segretario aggiunto presso il Dicastero per la Dottrina della Fede del Vaticano, ha predicato sulla centralità della riconciliazione: con Dio, con se stessi e con gli altri. La lettura del Vangelo era la parabola della dracma, da cui l’organizzazione maltese deriva il suo nome, nota anche come la parabola della moneta perduta in cui una donna cerca una moneta perduta e celebra la sua scoperta. Scicluna ha commentato:
“Vale la pena cercare la dracma perché Dio ti cerca sempre e si lascia trovare da te… Ma il punto che Gesù vuole trasmettere non è quanti soldi hai speso per fare una festa, ma che è bello rallegrarsi quando ritrovi qualcosa di prezioso che se n’è andato o che non vedi. È stato trovato con uno sguardo di misericordia, con uno sguardo di amore, con l’ansia che dove c’erano dieci, non ci sarebbero stati nove, ma ci sarebbero stati tutti. Questa è l’enfasi di Papa Francesco nella Giornata Mondiale della Gioventù quando dice loro in spagnolo ‘todos, todos, todos’ (tutti, tutti, tutti). Nell’integrità di quelle dieci Dracme, c’è questo desiderio di Dio di vederci tutti insieme, tutti fratelli, ci rispettiamo tutti; ci accettiamo come fratelli; e ci accogliamo come un dono prezioso. È così che abbiamo lo sguardo del Signore gli uni sugli altri.”
Scicluna si è poi concentrato sulle forme di riconciliazione a cui Gesù invita le persone. Ha esortato i partecipanti:
“Fratelli e sorelle, prima di tutto dobbiamo riconciliarci con noi stessi. Ti ami? Ti sei riconciliato con te stesso? Ti sei riconciliato con la tua storia di vita? Ti sei riconciliato con le persone con cui il Signore ti ha fatto incontrare? È possibile che noi umani ci facciamo del male a vicenda, ci serviamo a vicenda e ci sfruttiamo a vicenda…”
“Molte volte abbiamo bisogno di riconciliarci con il Padre celeste. A volte ci sono momenti in cui vorresti essere diverso. Ma non è meglio riconciliarsi con Dio che è la tua bocca e che ti ama? Il suo sguardo è quello che ti dà davvero la gioia che nessuno ti può togliere, la pace del cuore.
“Allora fratelli, dobbiamo riconciliarci gli uni con gli altri. Riconciliarci con la società che non sempre ci capisce; riconciliarci anche con la Chiesa, che a volte ha usato etichette e parole dure e sbagliate contro alcuni di noi. Ovviamente, la conversione non è unidirezionale; la conversione deve essere anche bidirezionale. Quindi preghiamo anche che la Chiesa abbia il cuore del Signore.”
L’arcivescovo Scicluna ha concluso osservando che la misericordia di Dio “può cambiarci radicalmente e darci il potere di raggiungere quella maturità nelle relazioni tra noi e nei nostri amori che ci fa passare dall’infatuazione all’amore; che al posto dello sfruttamento ci sia la vera amicizia”.
L’arcivescovo Scicluna è stato un sostenitore in crescendo dei cattolici LGBTQ+. Nel 2022, ha incoraggiato i genitori ad accettare i bambini LGBTQ+ come un mandato del Vangelo.
Nello stesso anno, ha anche rimproverato un prete che aveva fatto commenti anti-gay, arrivando persino a minacciarlo di sanzioni se la sua retorica che feriva fosse continuata.
Nel 2019, al summit del Vaticano sugli abusi sessuali del clero, Scicluna ha ripetutamente respinto qualsiasi collegamento tra preti gay e abusi. Nel 2015, Scicluna non ha punito un prete che aveva benedetto l’unione di una coppia dello stesso sesso.
Ha affermato inoltre che la chiesa dovrebbe scusarsi con le persone LGBTQ+ (sebbene si opponesse alle unioni civili ) e ha condannato la “terapia di conversione” e si è scusato per la chiesa che l’ha sostenuta.
La coordinatrice di Drachma Parents, Louisa Grech, ha scritto un editoriale sul Times of Malta qualche settimana dopo, difendendo il movimento per i diritti LGBTQ+ dell’isola dai critici che sostengono che cerca “privilegi immeritati”. Grech ha affermato che il movimento non sta chiedendo privilegi” ma “sta chiedendo diritti”. Ha parlato quindi delle esperienze dei genitori cattolici con figli LGBT+:
“Come genitori di individui di genere o sesso diversi, parliamo perché è molto inquietante quando le persone ci considerano più privilegiate di altre e si sentono in diritto di mettere a repentaglio il benessere mentale e fisico dei nostri figli seminando semi di paura, di giudizi severi e, sfortunatamente, in alcuni casi anche di odio.”
“I nostri figli non sono alieni! Sono creature umani, con un cuore e un’anima che sentono quando sono amati e quando non lo sono”.
“Sono persone che desiderano amare ed essere amate, persone capaci di impegnarsi fedelmente e a lungo termine nelle loro relazioni, nella loro famiglia e nella loro carriera.
“I nostri figli sono un dono e una benedizione!”.
*Robert Shine è caporedattore di New Ways Ministry una realtà che vuole “Costruire ponti tra la comunità LGBTQ e la Chiesa cattolica”.
Testo originale: Malta’s Archbishop Celebrates Mass Marking 20 Years of Drachma LGBTI+ Ministry