Nelle diocesi diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia il cammino sinodale s’intreccia con la pastorale dell’inclusione
Articolo di Clelia Esposito pubblicato sul supplemento di Avvenire dedicato alle diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia il 24 novembre 2024
Esiste davvero una pastorale che non sia inclusiva? Non è forse scontato includere, mettere dentro, stare accanto, quando parliamo della Chiesa? La Pastorale dell’inclusione, in questi ultimi tempi è così menzionata, che viene quasi naturale porsi alcuni interrogativi. Farsi delle domande però, banali che siano o complesse, non è mai cosa da poco.
Se si ha la pazienza di aspettare, arrivano frutti davvero deliziosi. Desideriamo raccontarvi una bella storia. Don Filippo Capaldo e don Gianluigi Persico, rispettivamente direttore dell’Ufficio evangelizzazione e catechesi e responsabile del servizio di Pastorale giovanile, nonché amici e fratelli di crisma nella medesima ordinazione, in un giorno d’estate, si fermano alla Baia di Ieranto, incantevole insenatura di Massa Lubrense.
Riflettono sulla vita dei giovani, sulla luce che hanno nel cuore, ma anche le ferite che l’amore infligge nelle sue incompiutezze e fallimenti, e allo stesso tempo la bellezza che l’Amore può aprire a tutti. Risalgono dalla magnifica baia con un desiderio nel cuore: puntare la rotta della Pastorale giovanile e un filone dell’evangelizzazione in diocesi, sui temi dell’affettività, del cuore, della chiamata all’amore. Da quella scintilla si è acceso un grande fuoco che non si consuma, ma illumina e riscalda. Al tempo stesso, si faceva strada, una dimensione progressivamente più pastorale e più sinodale della Curia diocesana nei suoi vari organismi.
«Grazie ai tavoli sinodali ci siamo resi conto, nella nostra narrazione, che era mancata una dimensione di ascolto, era opportuna una rilettura del nostro territorio, per capire come la Chiesa e i fedeli percepivano e accoglievano persone con diversi orientamenti di genere. Abbiamo così scelto di incontrarli, insieme al nostro vescovo Alfano, e dall’ascolto delle loro storie è venuta fuori l’esigenza di creare qualcosa che avvolgesse l’intera famiglia diocesana», racconta don Nino Lazzazzara, referente diocesano del Sinodo. Due cammini che si sono dunque incrociati, coinvolgendo fasce d’età differenti con un unico obiettivo: vivere una pastorale che si aprisse a persone di varie identità di genere, persone che consideriamo e chiamiamo nostri fratelli e sorelle, al di là del sesso identificativo che hanno scelto di vivere. In questo lungo e faticoso cammino, si sono aperte tre strade.
Per raccontarvi le prime due, intrecciatesi armoniosamente, ci tocca riavvolgere il nastro di qualche mese. Circa un anno fa, la compagnia teatrale “Il Segno” metteva in scena, presso il Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, Rent reloaded, il musical diocesano coordinato da don Gennaro Boiano. Un’esperienza che ha messo al centro le possibilità di un amore redentivo, al di là delle etichette perbeniste usate spesso per dividere piuttosto che per creare una comunione possibile.
Lo spettacolo è arrivato a una platea di persone, giovani e adulti, con modalità differenti rispetto alle solite occasioni di catechesi, affrontando i temi dell’amore e dell’affettività, partendo dalla complessità del reale che abitiamo. Il musical è stato promosso dai sacerdoti anche nelle scuole secondarie di secondo grado, con la collaborazione degli insegnanti di religione, riscontrando subito un forte interesse. Parallelamente allo spettacolo, si è pensato di coinvolgere attivamente gli studenti e le studentesse, in una riflessione più profonda (che ha previsto anche la compilazione di un test anonimo), per consentire loro di esporsi, in piena libertà, sui temi dell’adolescenza e l’identità sessuale. Tali incontri, quest’anno sono stati ripresi in maniera più ampia e sistematica, con nostra grande gioia.
Il terzo segmento apertosi nella nostra diocesi, e anche il più recente, coinvolge in maniera attiva, uomini e donne con diversi orientamenti di genere. “Camminando s’apre il cammino”, è un percorso di formazione, rivolto ai giovani adulti il cui obiettivo è quello di vivere momenti di confronto e di apertura, ma anche di conoscenza. “Psicologia e terminologia delle identità LGBTQ+”, è stato il primo incontro tenutosi a Vico Equense con don Alfonso De Gregorio, il quale ha offerto ai presenti una precisa lettura terminologica, utile per partire dalle basi.
Il cammino sinodale e la pastorale dell’inclusione, sono generativi e faticosi quasi alla stessa maniera, è quanto stiamo sperimentando come diocesi e come compagni di viaggio. Ma nel frattempo, ci siamo anche scoperti stanchi e annoiati della suddivisione in gruppi o in squadre, e abbiamo iniziato a condividere strumenti che ci aiutano a camminare insieme.