La “terapia riparativa” e della “fede trasformante”. Se le conosci le eviti
Abstract tratto da "Just the fact about sexual orientation & youth: A premier for principals educators and school personnel” documento dell’Associazione degli Psicologi Americani (APA)
“Fede trasformante” è il termine usato per descrivere l’uso della religione per eliminare i desideri omosessuali attraverso il pentimento e la fede in Gesù Cristo Salvatore. Insieme alla "Terapia riparativa" è diventata una metodica molto propagandata dai movimenti religiosi conservatori che ritengono l’omosessualità "contro la volontà di Dio". Ma di fronte alle tante problematiche psicologiche che queste due metodiche creano l'Associazione degli Psicologi Americani (APA) ha deciso di prendere una posizione netta per contrastare queste due discutibili "terapie".
La Terapia riparativa
Il termine “terapia riparativa” si riferisce ad un una precisa psicoterapia che punta a eliminare il desiderio omosessuale utilizzata da coloro che ritengono l’omosessualità come un disordine psichico.
Il più importante aspetto della terapia riparativa, nota anche come “Terapia della riconversione”, è basato su una idea dell’omosessualità che è stata rifiutata da tutti i principali psicologi e psichiatri.
L’American Academy of Pediatrics, l’American Counseling Association, l’American Psychiatrics Association, l’American Psychological Association, la National Association of school Psychologists e la Nation Association of Social Workers, che insieme rappresentano più di 477.000 psicologi e psichiatri americani, sono concordi nell’affermare che l’omosessualità non è un disordine psichico e quindi non necessita di “cure”.
Il manuale di diagnostica e di statistica dei disordini psichiatrici, pubblicato dall’Associazione Psichiatrica Americana (APA) che definisce i modelli di riferimento della psichiatria non include l’omosessualità, ne la considera un disordine psichico.
Inoltre tutti gli altri principali ordini professionali hanno sempre sostenuto l’Associazione Psichiatrica Americana quando nel 1973 ha cancellato l’omosessualità come disordine psichiatrico.
Perciò l’idea che l’omosessualità vada intesa come disturbo psichiatrico e che l’esistenza e la rilevanza dei desideri sessuali, tra persone dello stesso sesso, non è normale e mentalmente non salutare non è sostenuta da nessuna associazione di Psicologi e Psichiatri.
Nonostante l’unanimità di Psicologi e Psichiatri sulla normalità dell’omosessualità, la teoria della “Terapia Riparativa” è stata recentemente adottata da associazioni conservatrici che la promuovano attraverso i media.
A causa dell’avanzamento aggressivo della terapia riparativa, alcune associazioni di psicologi e psichiatri hanno recentemente pubblicato alcune dichiarazioni sulla suddetta terapia:
L’American Academy of Pediatrics nella sua dichiarazione sull’omosessualità e fasi adolescenziali ha affermato che la confusione sull’orientamento sessuale non è inusuale durante l’adolescenza. Una consulenza può essere utile per i giovani che sono incerti riguardo il loro orientamento sessuale o per coloro che sono incerti su come esprimere la loro sessualità, quindi potrebbe essere utile una consulenza intesa come psicoterapia e come misura chiarificatrice.
Invece la terapia diretta specificatamente al cambiamento dell’orientamento sessuale è fortemente controindicata, dal momento che può provocare sensi di colpa e ansia, mentre riesce in maniera minima o in nessun modo a ottenere cambiamenti sull’orientamento sessuale.
L’American Counseling Association (ACA) ha adottato invece una risoluzione che si oppone decisamente a definire i giovani omosessuali come “mentalmente malati” a causa dell’orientamento sessuale ed invece sostiene la diffusione di dettagliate informazioni sull’orientamento sessuale e sulla salute mentale, oltre ad appropriati interventi da contrapporre ai pregiudizi sull’omosessualità, spesso basati sull’ignoranza o su concetti errati riguardanti l’orientamento sessuale.
Successivamente nel 1999 la Conferenza Mondiale ACA ha adottato una posizione di censura per quanti promuovono la terapia riparativa per la cura delle persone omosessuali.
L’American Psychiatric Association (APA) nella sua presa di posizione sulla “terapia e stati dell’orientamento sessuale” afferma che i rischi potenziali del trattamento con la terapia riparativa, sono senza dubbio importanti e comprendono: depressione, ansietà, e comportamenti auto-distruttivi, poiché questa terapia alimenta i pregiudizi e preconcetti contro l’omosessualità e può rinforzare l’odio verso se stessi; come hanno già sperimentato molti pazienti sottoposti a terapia riparativa che raccontano come gli sia stato detto che le persone omosessuali sono persone sole e infelici, che non raggiungono mai la felicità o soddisfacenti relazioni interpersonali.
L’Associazione Nazionale degli Operatori Sociali (NASW) nella sua risoluzione stabilisce che occorre incoraggiare la non discriminazione delle persone gay, lesbiche e bisessuali ed anzi promuovere la conoscenza della loro cultura.
Infatti l’isolamento sociale delle persone gay lesbiche e bisessuali, costituisce la principale motivazione che spinge alcune di queste alla ricerca del cambiamento del proprio orientamento sessuale attraverso terapie che vogliono favorire il cambiamento dell’orientamento omosessualità perché ritengono che questo sia patologico e liberamente scelto. Inoltre non esistono dati che dimostrano l’efficacia delle terapie riparative o di conversione, che nella realtà possono essere molto dannose.
L'Associazione Nazionale degli Operatori Sociali ritiene che i professionisti che praticano la terapia riparativa hanno la responsabilità d’illustrare ai loro pazienti tutte le conoscenze in merito all’orientamento sessuale e alla mancanza di dati positivi per quanti fanno ricorso alla terapia riparativa e sconsiglia fortemente ai professionisti d’intraprendere le terapie atte al cambiamento dell’orientamento sessuale, o terapie che sostengono tali programmi.
Queste affermazioni possono chiarire come le associazioni di psicologi e psichiatri non solo non sostengono gli sforzi per cambiare l’orientamento sessuale dei giovani facendo ricorso alla terapia riparativa ma anzi hanno sollevato seri timori sul potenziale danno alla personalità di che ne ricava chi vi sottopone.
Oggi molte associazioni sono in grado di fornire utili informazioni per assistere psicologi , insegnanti e genitori, quando possono verificarsi delle controversie nei vari ambienti sociali su questi temi.
La Fede Trasformante
“Fede trasformante” è un termine usato per descrivere l’uso della religione per eliminare i desideri omosessuali. Ma mentre la terapia riparativa è presente da tempo, la “fede trasformante” poggia sulla possibilità di “guarire” dall’omosessualità attraverso il pentimento e la fede in Gesù Cristo Salvatore.
Ma non c’è una alcuna differenze nei due movimenti, anche perché la maggior parte di questi ritiene l’eterosessualità come facente parte del piano di Dio per l’umanità e conseguentemente vede l’omosessualità fuori dalla volontà di Dio.
Il movimento della “fede trasformante” iniziò nei primi anni ’70 ed è progredito sempre più ed oggi ha una maggiore visibilità nei media anche grazie agli sforzi di editori cristiani e organizzazioni politiche conservatrici.
Il principale aspetto sulla fede trasformante è il ritenere l’omosessualità come non aspetto non compatibile con l’essere una persone di fede.
Eppure molte persone profondamente religiose e un buon numero di congregazioni e denominazioni religiose sostengono e accettano le persone gay, lesbiche, bisessuali e sostengono il loro diritto ad essere protetti dalla discriminazione altrui. Infatti numerose denominazioni religiose hanno firmato “l’Atto di non discriminazione”, che proibisce l’impiego della discriminazione basata sull’orientamento sessuale (per la maggior parte sono chiese di denominazione protestante ed ebree riformate).
Nonostante ciò, quanti sostengono le teorie della “fede trasformante” promuovono il messaggio che la fede e l’accettazione della sessualità gay, lesbica e bisessuale è incompatibile con l’essere veri cristiani.
Un messaggio che è respinto da numerosi membri delle chiese e dai credenti, che invece si stanno impegnando sempre più nel promuovere l’amore e l’accoglienza nelle loro chiese.
I Principi Legali della tutela della persona nella Legislazione Americana
Negli Stati Uniti di fronte alla diffusione di queste metodiche ci si è posti il problema di fornire nelle scuole delle informazioni chiare sulla terapia riparativa e la fede trasformante affinchè i funzionari delle scuole pubbliche siano consapevoli dei principi legali riguardanti i diritti dei loro studenti gay e bisessuali.
Questa mancanza di consapevolezza è oggi un problema poiché sia la terapia riparativa, sia la fede trasformante, possono causare seri danni ai giovani, di cui i funzionari possono essere potenziali responsabili.
Alcune leggi federali, statali, locali proteggono e tutelano gli studenti gay, lesbiche e bisessuali da ogni discriminazioni. Altre leggi, come la legge sui “danni personali” si applicano generalmente a tutte le persone che subiscono danni fisici e morali. Ma due principi importanti della Costituzione USA vanno ricordati affinché siano applicati in ogni scuola pubblica americana. Questi due principi sono: “la separazione tra stato e chiesa” e “la tutela che garantisce a tutti eguale protezione davanti alla legge”.
Come tutti gli studenti, anche quelli che sono o sanno di essere gay, lesbiche e bisessuali sono protetti dal primo emendamento, che dichiara la separazione tra stato e chiesa. Per esempio le scuole pubbliche non possono promuovere la religione o approvare particolari religioni, o cercare di imporre delle confessioni religiose agli studenti.
Anche un consulente, in una scuola pubblica, non può persuadere uno studente gay o lesbica o bisessuale a seguire un credo religioso, a credere che l’omosessualità sia peccato, o può imporre tali opinioni sugli studenti, oppure propagandare una visione negativa dell’essere gay, lesbica, bisessuale.
A causa della natura religiosa della “Fede Trasformante” , l’approvazione e la promozione di questo ministero, da parte di funzionari di scuole pubbliche in un contesto scolastico, potrebbe provocare seri problemi costituzionali.
Studenti gay, lesbiche, bisessuali come gli altri studenti vengono tutelati dal 14 emendamento che garantisce “un eguale trattamento da parte della legge”. La corte suprema americana ha fatto chiarezza affermando che un pubblico funzionario non può imporre criteri discriminatori o diseguale trattamento verso le persone gay, lesbiche e bisessuali a causa della propria avversione verso di loro.
Una scuola pubblica deve tutelare gli studenti da molestie anti-gay, così come tutela gli studenti da altri tipi di minaccia. Nel 1996 il caso Nebozny, in cui uno studente del Wisconsin ricevette un risarcimento di 1.000.000 di dollari, vide la condanna della sua scuola perché questa non era stata in grado di bloccare le ripetute minacce anti-gay a lui dirette, anche se aveva sempre respinto in modo consono tutti gli altri tipi di minacce dirette agli altri studenti.
Come è stato spiegato chiaramente ai funzionari scolastici interessati a promuovere e a presentare nelle proprie scuole teorie volte al cambiamento dell’orientamento sessuale o a sostenere che l’essere gay, lesbica e bisessuale non è sano.
Anche perché i funzionari scolastici esprimono usualmente dei giudizi importanti nella scelta del materiale educaivo che viene adottato nelle loro scuole.
Perciò questi principi legali sono importanti per quanti prendendo decisioni importanti e talvolta difficili e per quegli educatori che vogliono puntare ad offrire il loro servizio a tutti gli studenti inclusi quelli gay, lesbiche o bisessuali.
Articolo originale (sito esterno)
* Tradotto da Antonio nell’ambito del progetto “traduttori di… buona novella”.