Dall’invisibilità delle persone bisessuali alla visibilità delle persone transgender
Testo di Gene Robinson*, vescovo episcopale della Diocesi del New Hampshire (Stati Uniti), tratto da “Transgender Welcome: A Bishop Makes the Case for Affirmation“, edito dal Center for American Progress, gennaio 2016, liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata
Le persone bisessuali spesso vengono trascurate perché, se hanno una relazione con una persona di sesso opposto, sembrano eterosessuali, mentre se hanno una relazione con una persona dello stesso sesso, sembrano gay o lesbiche.
Di conseguenza, le persone bisessuali sono poco visibili e raramente discusse nelle conversazioni pubbliche o religiose. I loro bisogni specifici sono generalmente poco compresi e quasi nessuna discussione pubblica è stata dedicata a esplorare il significato dell’essere bisessuali.
Al contrario, le persone transgender hanno guadagnato molta più attenzione pubblica, soprattutto grazie alla visibilità di alcune celebrità transgender. (…)
Tuttavia, questa crescente visibilità ha avuto conseguenze negative. Si è notato che all’aumento della visibilità delle persone transgender è corrisposto un aumento della violenza contro di loro.
Nel 2015 si è registrato un numero allarmante di omicidi e aggressioni contro donne transgender, soprattutto donne transgender nere e latine. Più visibilità ha significato anche maggiore vulnerabilità.
Per le persone transgender, gli effetti positivi dell’essere più riconosciute dalla società sono stati bilanciati dall’aumento della discriminazione e della violenza.
Per questo motivo, chi sostiene i diritti delle persone transgender deve sempre bilanciare la celebrazione della visibilità con un impegno concreto per la loro sicurezza.
* Gene Robinson (nato il 29 maggio 1947 a Lexington, Kentucky) è stato il primo vescovo dichiaratamente gay e in una relazione stabile ad essere consacrato in una grande denominazione cristiana, la Chiesa Episcopale degli Stati Uniti. Ordinato vescovo della Diocesi del New Hampshire nel 2003, la sua elezione ha suscitato un dibattito globale sulla posizione delle chiese cristiane rispetto all’omosessualità, causando tensioni nella Comunione Anglicana.
Robinson ha vissuto la sua fede come strumento di inclusione, sostenendo con passione i diritti delle persone LGBTQ+ sia nella Chiesa che nella società. Autore di libri come “God Believes in Love”, ha raccontato il suo percorso personale e teologico, sottolineando l’importanza di una Chiesa accogliente. La sua eredità risiede nel coraggio di affermare che tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, sono figli di Dio, meritevoli di rispetto e dignità. La sua figura rimane simbolo di apertura e giustizia nella Chiesa contemporanea.
Testo originale: Transgender Welcome. A Bishop Makes the Case for Affirmation