“Attraversare un fiume camminando sulle pietre”. Essere cattolici LGBT+ in Cina
Dialogo di Alessandro Previti con Eros Shaw, un giovane gay cattolico cinese, realizzato nell’ambito del Progetto Cornerstone*
Eros Shaw è un giovane cattolico LGBTQ+ in Cina, dove ha conseguito un master in teologia, che racconta nel libro “Blessed Are Those Who Mourn: Chinese Tongzhi Catholics’ Tales” (Beati coloro che piangono: racconti di cattolici Tongzhi cinesi, editore SIRD, 2022) il suo cammino di gay cattolico iniziato nel 2009 quando entrò “in contatto con altri cattolici gay attraverso internet, ma si trattava di interazioni sporadiche. Non avevamo scambi regolari e nessuno avrebbe mai immaginato di creare un’organizzazione. La paura e le distanze geografiche erano ostacoli troppo grandi. Quell’anno mi trasferii a Pechino (Cina) per lavoro”, lì conobbe una “dozzina di cristiani LGBT di varie denominazioni”, nacque così “l’idea di vederci con regolarità per sostenerci a vicenda. Ero l’unico cattolico presente e lo sarei rimasto per un po’ di tempo”.
Oggi fa parte di China Rainbow Witness Fellowship e di China Catholic Rainbow Community e del Global Network of Rainbow Catholics (GNRC). A lui abbiamo chiesto di aiutarci a comprendere cosa significa in Cina essere un cattolico LGBT+.
In Cina, l’identità LGBT viene affrontata in modo diverso rispetto all’Occidente, sia culturalmente che politicamente. Come vive questa realtà una persona cattolica LGBT? Quali pressioni derivano dalla famiglia, dalla società e dalla Chiesa?
Penso che ci siano alcune differenze culturali, ma le differenze principali riguardano i tempi. La pressione legata al matrimonio e alla procreazione, che in passato le persone LGBT in Europa e America affrontavano, oggi potrebbe non essere più necessaria, mentre le persone LGBT cinesi devono ancora farci i conti.
Tra il 2008 e il 2018, anche la società cinese ha beneficiato delle conquiste del movimento LGBT in Europa e America. Anche il movimento dei cristiani LGBT era attivo e la nostra comunità si è formata e sviluppata in quegli anni. Tuttavia, dopo il 2018, la situazione è peggiorata drasticamente.
Di fronte al calo delle nascite, la società e le famiglie hanno di nuovo preso di mira le persone LGBT. La Chiesa cinese ha troppe questioni da affrontare e al momento non può occuparsi delle questioni LGBT. Perciò, le persone cattoliche LGBT in Cina possono solo condividere informazioni e darsi sostegno reciproco attraverso i gruppi di chat.
Il confucianesimo enfatizza l’armonia sociale e il rispetto per la famiglia. Crede che questo influenzi la percezione delle persone LGBT nella Chiesa cattolica cinese? Ha mai sentito il dovere di “non creare disordine” per il bene della comunità?
Assolutamente. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al paragrafo 2357 che “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati.” Questo è logicamente coerente: non avere figli è intrinsecamente disordinato e crea disarmonia nella famiglia. I cinesi hanno il concetto di “armonia” nel sangue, quindi, anche se personalmente non avverto questo dovere, credo che molte persone LGBT lo sentano.
È vero che le chiese cristiane in Cina spesso operano in un equilibrio delicato tra adesione alla dottrina e adattamento al contesto locale? Ha mai incontrato sacerdoti o religiosi disposti a discutere delle realtà LGBT, anche in privato?
La localizzazione è un principio a cui il cattolicesimo cinese ha sempre dato importanza. Figure come Matteo Ricci e Xu Guangqi sono spesso considerate pionieri e rispettate sia nella Chiesa che nella società. Tuttavia, le tematiche LGBT non sembrano rientrare tra quelle contestualizzabili. Paradossalmente, alcuni studiosi ritengono che la società tradizionale cinese non fosse così severa nei confronti dell’omosessualità (come avrebbero sostenuto anche alcuni studiosi riguardo alla società araba tradizionale). È solo con l’introduzione del cristianesimo che la comunità omosessuale è stata trattata con durezza.
Ho incontrato alcuni religiosi e suore disposti ad accompagnare la comunità LGBT in privato. Hanno anche condiviso le loro esperienze nel libro Blessed Are Those Who Mourn – Chinese Tongzhi Catholics’ Tales, che ho curato. Al contrario, ho notato che alcuni religiosi con orientamento omosessuale evitano l’accompagnamento e cercano solo di soddisfare i propri desideri personali (credo sia un fenomeno comune).
Le chiese cattoliche ufficialmente riconosciute hanno spazio per il dialogo sulle questioni LGBT, o il tema è considerato troppo sensibile? Ha mai sentito sacerdoti o religiosi in Cina parlare a favore delle persone LGBT? Ci sono state conseguenze?
Non c’è spazio. Tuttavia, negli ultimi anni, con le diverse dichiarazioni di Papa Francesco su questo tema, alcuni account cattolici su WeChat in Cina hanno espresso sostegno alle persone LGBT, ma sono stati attaccati.
Ho sentito che il vescovo di Hong Kong è interessato a discutere della questione. Gli ho inviato il mio libro tramite una persona, ma finora non ho ricevuto alcun riscontro. So che è molto difficile.
Ha avuto esperienze con comunità cristiane sotterranee o non ufficiali? Se sì, sono più aperte o più rigide riguardo all’inclusione delle persone LGBT?
Sì. Tuttavia, la loro priorità non è la questione LGBT, ma la propria sopravvivenza.
Molti giovani in Cina, anche non credenti conoscono la cultura LGBT tramite i social media e le influenze globali. Questa nuova generazione sta avendo un impatto sulle chiese? Sta emergendo un cambiamento nel discorso religioso sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale?
Questo fenomeno è reale. Ho visto giovani catecumeni, in diversi corsi di catechesi, mettere in discussione i sacerdoti sulle questioni LGBT. I sacerdoti spesso non sanno come rispondere e si limitano a sottolineare che questa è la posizione della Chiesa. Tuttavia, credo che questo tipo di influenza sia in atto, come accade nella Chiesa universale.
Ci sono paralleli tra la situazione delle persone LGBT e quella delle minoranze religiose in Cina? Come affrontano questa doppia marginalizzazione le persone credenti LGBT?
Sì, assolutamente. Le persone cattoliche LGBT affrontano questa doppia marginalizzazione ogni giorno e, sebbene le reazioni varino, vivono sotto una forte pressione. Le decine di storie raccolte in Blessed Are Those Who Mourn raccontano le loro esperienze reali.
Molte comunità LGBT cinesi trovano rifugio in spazi culturali o digitali piuttosto che nelle istituzioni religiose. La Chiesa cattolica potrebbe offrire un supporto senza entrare in conflitto con la cultura dominante?
Servono persone che inizino a farlo e leader che siano coraggiosi e saggi, ma non sta accadendo nella situazione attuale.
Se potessi parlare direttamente con il Papa o con i leader della Chiesa cattolica cinese, cosa chiederesti?
Direi al Papa che gli sono grato per le sue parole gentili nei confronti delle persone LGBT in questi anni, comprendo le sue difficoltà e prego per lui. Se possibile, vorrei invitarlo a leggere il libro Blessed Are Those Who Mourn, che è stato consegnato a lui tramite il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC) il 25 ottobre 2023.
Ai leader della Chiesa cattolica cinese direi di ricordarsi che sono pastori e dovrebbero essere aperti a tutti.
Ci racconti la tua storia? La potete trovare qui
* Il Progetto Cornerstone, coordinato da La Tenda di Gionata, vuol raccogliere e offrire testimonianze e riflessioni a più voci sull’accoglienza dei cristiani LGBT+ e le loro familiari nelle nostre comunità cristiane (cattoliche e evangeliche). Quali sono le sfide, le possibilità ed i modi con cui si può realizzare? Quali sono i problemi che pone e le possibilità che apre? Come la teologia e lo studio della Bibbia possono aiutarci a realizzare delle pietre d’angolo con cui costruire comunità cristiane più inclusive, affinché “La pietra che i costruttori hanno scartato” diventi “testata d’angolo” (Luca 20:17-18). Il progetto Cornerstone è supportato anche da: la Commissione Fede Genere e Sessualità delle chiese delle chiese battiste, metodiste e valdesi e dalla Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI) e da alcune realtà cristiane di diverse parti del mondo: Drachma Malta, Global Network of Rainbow Catholics, China Catholic Rainbow Community (Cina) e Rainbow Home of Seven Sisters – RHOSS (India). L’edizione 2025 del progetto Cornerstone è co-finanziata dal fondo Otto Per Mille della Chiesa Valdese (OPM/2024/47240)