Diventa donna e sposa la compagna, la storia di Alessandra in un film
Articolo del 14 giugno 2013 pubblicato su gay.tv
In “Lei è mio marito” conosciamo la storia di Alessandro che diventa donna e riesce a sposare Roberta. Diventa un documentario la storia di Alessandra Gracis, avvocatessa transessuale che dopo il cambio di sesso sposa la sua compagna perché all’anagrafe non è stato riconosciuto il nuovo genere.
Dal titolo “Lei è mio marito”, il documentario è prodotto dalla Kenzi Productions di Milano e diretto da Annamaria Gallone. Al centro del film la controversa e difficile storia di Alessandro che decide di cambiare sesso e diventare Alessandra riuscendo a sposare la sua compagna in Italia.
Dall’intervento al matrimonio, seguiremo Alessandra Gracis nei tre anni più intensi della sua vita tra ripensamenti, i disagi nella vita di ogni giorno e la felicità che, finalmente, arriva con il matrimonio. Una storia simile a tante altre che inizia un po’ per gioco.
Alessandro, nel Carnevale del 2005, si maschera da donna grazie all’appoggio di una amica: “Ha scoperchiato una pentola che sapevo piena di sconvolgenti verità… Quando mi struccai, piansi. Sapevo che il giorno dopo sarei tornata ad essere Kent, mentre io volevo conservarmi Superman, anzi Superwoman.”
Grazie al Mit (Movimento di Identità Transessuale) di Bologna, Alessandro acquista fiducia in se stesso e scopre la sua vera identità: Alessandra. All’inizio non è stato facile convivere con gli sguardi dei colleghi e di chi non capiva e appoggiava la sua scelta ma, grazie anche all’appoggio dell’Ordine degli Avvocati di Treviso, arrivano le prime gratificazioni:
È stato commovente l’applauso dei presenti. Non lo dimenticherò mai. Non c’è stato alcun pregiudizio, anzi… E poi l’Ordine degli Avvocati di Treviso che mi diede due tesserini professionali per agevolarmi: uno con la mia foto da uomo e l’altro con quella da donna. Un apripista che mi ha permesso di avere in seguito la carta d’identità e il passaporto con foto femminile e nome maschile.
Se nel mondo lavorativo tutto è andato per il meglio, in famiglia le cose sono state difficili: “I miei genitori appartengono a un’altra generazione per loro è difficile capire. Continuano a chiamarmi Sandro e per la mamma sono e sarò sempre il suo unico figlio maschio… Mi spiace aver causato tanto dolore ai miei: la mia non è una passeggiata sul tappeto della Croisette, ma una navigazione in un mare pieno di onde.”
Un ruolo importante all’interno della storia di Alessandra lo ricopre sua moglie Roberta. Si erano conosciuti e innamorati quando Alessandra era uomo ed è continuata durante tutto il processo di trasformazione fino al matrimonio, il 21 dicembre 2012.
Matrimonio possibile grazie alla non formalizzazione del cambio di genere a livello legale. Per lo stato Italiano Alessandra è ancora un uomo e, pertanto, può sposare Roberta: “Il ritardo è per tutelare il mio matrimonio. Il cambiamento di sesso in Italia è causa di scioglimento del vincolo. E io voglio tutelarlo.”
La regista Annamaria Gallone è entusiasta della riuscita del film e ammette: “Ho incontrato Alessandra a Milano, mi era stata raccontata la sua storia e ne ero rimasta colpita… Abbiamo parlato per cinque ore. E il suo personaggio mi ha affascinato. Non è la solita storia di trans, ma il racconto dell’evoluzione di una persona accanto alla sua compagna. Devo dirlo: sono molto orgogliosa di questo film. Abbiamo parlato di un tema difficile senza mai cadere nella morbosità.”