Noi Siamo Chiesa aderisce alle veglie del 4 aprile 2008
Articolo a cura di gionata.org
"Noi siamo chiesa", la sezione italiana del movimento cattolico progressista International Movement We Are Church (IMWAC), aderisce alle veglie ecumeniche di preghiera per le vittime dell'omofobia, che avranno luogo in diverse città italiane ed estere il 4 aprile 2008. La loro è la testimonianza di cristiani impegnati ad annunciare un Vangelo inclusivo e non escludente, che li ha portati a porre con forza anche il tema dell'accoglienza delle persone omosessuali nella chiesa cattolica.
Noi Siamo Chiesa (NSC) è la sezione italiana del movimento cattolico progressista International Movement We Are Church (IMWAC), fondato nel novembre del 1996 a seguito di una raccolta di firme in appoggio ad un "Appello dal popolo di Dio" con cui si chiedeva il rinnovamento ecclesiale della Chiesa cattolica poiché le "speranze aperte nella chiesa dal Vaticano II sono andate in gran parte deluse a causa del tentativo di imprigionarne lo spirito rinnovatore". Sebbene riunisca fedeli cattolici, non è un gruppo ecclesiale riconosciuto e non ha ricevuto alcuna approvazione canonica.
L'adesione di "Noi siamo chiesa" alle veglie ecumeniche di preghiera per le vittime dell'omofobia, che avranno luogo in diverse città italiane ed estere il 4 aprile 2008, s'inserisce nel loro cammino di cattolici impegnati nel sottolineare e proporre all'attenzione dei credenti i tanti temi che, spesso, faticano a trovare uno spazio di serena discussione nella gerarchia della chiesa cattolica, e non solo.
La loro è la testimonianza di credenti impegnati ad annunciare un Vangelo inclusivo e non escludente, che li ha portati da anni a porre con forza il tema dell'accoglienza delle persone omosessuali nella chiesa cattolica perchè, come scriveva "Noi siamo chiesa" in un appello diffuso durante il Giubileo del 2000, "è con sofferenza e sbigottimento che constatiamo come in queste settimane l'atmosfera di riconciliazione e di confessione dei peccati su cui tutti ci dovremmo concentrare nell'anno giubilare stia venendo meno nei confronti delle nostre sorelle e dei nostri fratelli omosessuali.
Queste sorelle e questi fratelli sono presenti anche nella nostra Chiesa, nel nostro clero, nei nostri ordini religiosi, nelle nostre associazioni e ritengono che il messaggio di Gesù li accolga e li comprenda nel piano della salvezza ( "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato") senza che la loro condizione sia negata o contraddetta.
La loro diversità non deve essere più giudicata e isolata, come spesso è avvenuto in passato e ancora oggi talvolta accade nelle nostre comunità cristiane, non deve essere nascosta ( anche a causa della nostra ipocrisia ), ma resa manifesta ed accolta. … non ci sembra evangelico pronunciare facili condanne né premere perché le istituzioni pubbliche creino difficoltà di ogni tipo fino a non garantire i diritti tutelati da uno stato laico, per i cui valori ogni credente deve impegnarsi in quanto fondati sul messaggio universale di Cristo".
Parole che ancora oggi, purtroppo, rimangono attualissime e che, a rileggerle dopo anni, sembrano essere davvero profetiche.
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