Credere in Dio significa creare nuovi spazi sacri (Lc 13:10-17)
Riflessioni bibliche* di Elcindor Johnson e Lori McPherson tratte dal progetto Out in Scripture (Stati Uniti), del gennaio 2008, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Questa settimana ci confrontiamo ancora con la richiesta di Dio di occuparci di chi è in difficoltà e di sviluppare una pietà personale, come basi per condurre una vita a lui gradita. In Isaia 58:9b-14 leggiamo che Dio comanda a Israele di offrire cibo all’affamato e di evitare di calpestare il Sabato.
Oggi i cristiani non aderiscono a questa visione del Sabato, ma il principio di dedicare regolarmente del tempo al culto divino, da soli o in comunità, è certamente valido per noi come lo era per Israele, e questo è probabilmente ancora più vero nella nostra società digitale, carente di rapporti interpersonali.
Quando curiamo sia l’attenzione per gli altri sia l’impegno a una regolare pratica spirituale, allora riceviamo la promessa che saremo chiamati “riparator[i] di brecce, restaurator[i] di case in rovina per abitarvi” (versetto 12).Molti di noi si impegnano molto per assicurarsi una vita il più possibile sicura. Facciamo di tutto per trasferirci in quartieri “sicuri”.
Questo non è un male, specialmente se ci preoccupiamo del benessere dei nostri cari e delle opportunità scolastiche dei nostri figli. Anche nel più piccolo dei quartieri ci sono persone che soffrono, che magari non hanno difficoltà finanziarie, ma sono comunque povere. Siamo chiamati a non preoccuparci dei nostri affari e a non perseguire i nostri interessi solo perché abbiamo potuto “sfuggire” a posti poco raccomandabili (versetto 13).
La comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender è stata spesso “restauratrice di case in rovina per abitarvi” nelle aree urbane di tutto il Paese. “Seguite i gay” è un assioma degli immobiliaristi. Anche così, è solo combinando l’attenzione per gli altri e la cura per la nostra crescita spirituale che possiamo avvicinarci a una vita gradita a Dio e creare il tipo di restauro che lui desidera.
– Quali strade del luogo in cui abitate hanno bisogno di restauro? Come possiamo iniziare questo restauro in modo coerente con il carattere di Dio?
Dio lavora dalla parte di chi è oppresso: lo vediamo chiaramente esemplificato nella vita di Gesù. Una storia di questo tipo la leggiamo nel vangelo di oggi (Luca 13:10-17). Gesù guarisce una donna disabile di Sabato, e questo accende l’ira dei capi religiosi: “Come osa Gesù lavorare di Sabato?” Gesù risponde loro con l’osservazione che gli stessi capi religiosi slegano i loro buoi e i loro asini e li portano ad abbeverarsi di Sabato, eppure vorrebbero negare a quella donna di essere liberata dalla sua infermità nello stesso giorno (versetti 15-16).
Le parole di Gesù sono verità e i capi si vergognano. In questa azione vediamo che l’attenzione per le necessità degli altri è veramente parte integrante del nostro culto e della nostra crescita spirituale. Il servizio è una forma di culto. Anche durante i nostri culti vi sono opportunità per occuparsi delle esigenze degli altri, e quando lo facciamo al di fuori della nostra chiesa noi creiamo nuovi spazi sacri.
In molti modi, i credenti LGBT hanno creato degli spazi sacri nella loro storia; i centri comunitari e le cliniche mediche sono solo un paio di esempi. Anche i bar volutamente anonimi che aprono in ambienti ostili sono dei luoghi in cui le persone isolate si raccolgono per socializzare e capire che non sono sole.
– C’è una situazione, nel luogo in cui vivete, in cui potreste creare un nuovo spazio sacro occupandovi delle necessità di qualcuno?
Il Dio che scuote le fondamenta della terra, quello che è un “fuoco divoratore” (Ebrei 12:29), è lo stesso che “agisce con giustizia e con diritto verso tutti gli oppressi” (Salmo 102 [103]:6). Colui che si rivelò con atti potenti a Mosè e al popolo di Israele è lo stesso che “perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie; salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia” (Salmo 102 [103]:3-4).
Questo è il Dio che perdona, guarisce, redime e soddisfa. Ma il suo rinnovamento non è una spa dove andiamo per venire coccolati. Dobbiamo lavorare per assicurarci che il nostro piacere non diventi il centro della nostra vita. Dobbiamo essere “riparatori di brecce e restauratori di case in rovina per abitarvi”. Infatti, Dio ci promette che, se mettiamo in pratica le sue priorità, troveremo delizia oltre misura.
La nostra preghiera
Garantiscici, o Dio,
che il tuo Spirito santo che dà la vita
possa smuovere ogni cuore umano,
e specialmente i cuori del popolo di questo Paese,
così che le barriere che ci dividono possano crollare,
i sospetti scomparire e gli odi cessare;
che le nostre divisioni vengano curate
e che possiamo vivere nella giustizia e nella pace.
Per Gesù Cristo, Amen
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: Ordinary Time through Reign of Christ Sunday Year C