Scusi… ma Saffo abita qui?
Articolo di Catia Bartoli tratto dal mensile Il sassolino, n.12 del Maggio 2006
Paola e Francesca sono una coppia! “Vediamo il nostro futuro assieme con tutte le esigenze che ne derivano: vogliamo sposarci, fare figli, comprare casa nella quale investire in vista della vecchiaia. E vogliamo poterlo fare in Italia. Proviamo amarezza nei confronti delle istituzioni che ci privano di questi diritti che riteniamo indispensabili per la stabilità e solidità del nostro rapporto. Fanno finta che non esistiamo”.
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Incontro Paola e Francesca (i nomi, per questioni di privacy, sono inventati), coppia di “normali” trentenni sassolesi (n.d.r. Sassualo è una cittadina di abitanti in provincia di …) che condividono casa e vita da oramai più di due anni.
Domando come riescano a gestire nella quotidianità la stessa sensibilità femminile, non potendosi avvalere dei giochetti e ricatti psicologici che “funzionano” tra uomo e donna. “Avendo la stessa sensibilità è più facile” comincia Paola “perché abbiamo l’esatta percezione di ciò che l’altra sente, pensa, prova, ma è anche più complicato perché questa capacità di immedesimazione porta a sentirsi più ferite quando l’altra non dimostra la stessa comprensione.
Parliamo di tutto, dalle questioni pratiche ai temi più delicati, come la politica e la religione. L’affinità che ci lega va ben oltre la sessualità, l’attrazione che ci unisce è totale, fisica e mentale.”
Coppia ma prima di tutto donne, chiedo quali siano le loro aspirazioni e i loro desideri, se la discriminazione sociale le porterà a rinunciare al desiderio di legalizzare la loro unione, di avere dei figli.
Paola sorride “Noi siamo una coppia a tutti gli effetti! Vediamo il nostro futuro assieme con tutte le esigenze che ne derivano: vogliamo sposarci, fare figli, comprare casa nella quale investire in vista della vecchiaia. E vogliamo poterlo fare in Italia.
Proviamo amarezza nei confronti delle istituzioni che ci privano di questi diritti che riteniamo indispensabili per la stabilità e solidità del nostro rapporto. Fanno finta che non esistiamo e per questo non ci considerano degni dei diritti fondamentali riconosciuti solo alle coppie etero”.
Eppure eccome esistono, basta osservarle mentre si tengono per mano e si sorridono complici alle domande più indiscrete. Mi chiedo come fanno a sopportarsi due donne che stanno assieme, a volte è difficile il rapporto quotidiano con le proprie madri, sorelle, amiche.
Come fanno a non tirarsi di continuo i capelli? “È vero!” scoppia a ridere Francesca “le donne sono testarde e poi vogliono sempre andare a fondo, anche nelle questioni che proprio non lo richiedono. Così tutto diventa più problematico. Ma della tua compagna adori la dedizione, il modo che ha di porti al centro del mondo, la sua capacità di tornare bambina.
Possiamo dare un consiglio agli uomini? Perché noi le donne le conosciamo proprio bene… Guardate la vostra donna oltre il ruolo che gli è stato assegnato, non è solamente un soggetto fragile da proteggere ma è un essere completo, e concreto, che va apprezzata anche e proprio per questo. E alle donne diciamo di uscire loro per prime da questo ruolo, di diventare attive, partecipi e forti della loro capacità decisionale all’interno della coppia”.
Lo spettro della monotonia, della quotidianità, per loro non deve esistere di certo. “Non è vero” interviene Paola “la monotonia del quotidiano va al di là dell’inclinazione sessuale. Come in tutte le coppie la sfida è quella di rendere le situazioni più ordinarie situazioni speciali”.
“Insomma, è sempre la stessa storia, come tra uomini e donne” continua Francesca “qualche tempo fa eravamo in un ristorante per una cena romantica. Si è avvicinata una coppia di sposini e abbiamo fatto subito amicizia, senza nascondere la nostra condizione. Dopo un po’ io e il marito usciamo per una sigaretta assentandoci per più di mezz’ora. Al rientro entrambe le nostre “donne” avevano il muso.
Paola mi fa notare che mi sono comportata male, l’altra ragazza si intromette ed afferma: Dai non prendertela, non è mica tuo marito! Io si che ho il diritto di essere arrabbiata! Paola colpisce con un pugno Francesca.”
Una breve considerazione, se permesso, da parte di chi scrive: ci vuole coraggio ad amare, ancora di più nel decidere di condividere la propria vita con la persona che si ha accanto.
Cosa pensare dunque di chi, oltre gli ostacoli comuni del rapporto amoroso, sfida anche le convenzioni sociali, le maldicenze, l’opinione pubblica e malgrado tutto investe nel proprio sentimento tutto ciò che ha da offrire?