L’amicizia di Davide e Gionata
Brano tratto da Bibbia e omosessualità di Romeo Cavedo, in CredereOggi anno XX, n.2, Marzo-aprile 2000, edizioni messaggero di Padova, p.40.
Che l’amicizia tra Davide e Gionata venga celebrata servendosi di qualche tonalità erotica, il che è diverso da omosessualità praticata, può anche darsi. Ma filologicamente ed esegeticamente è arduo determinare se frasi come «l’animo di Gionata si legò all’animo di Davide fino ad amarlo come se stesso» (lSam 18,1; cf. 18,3; 19,1; 20,41) oppure «la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna» (2Sam 1,26) siano qualcosa di più che semplici iperboli.
Del resto anche dimostrare che nell’Antico Testamento poteva essere giudicato non immorale un amore omosessuale tra due giovani non significa assolutamente nulla per la costruzione di un discorso morale.
L’Antico Testamento è pieno di proibizioni che non hanno seguito nel Nuovo e tollera o esalta scelte di vita, come la poligamia e il concubinato, che sono escluse nel Nuovo. Decreta la morte per una quantità di trasgressioni, ma nessuno oggi fa appello a quei testi per sostenere la legittimità della pena di morte.