Si può vivere la propria omosessualità ed essere cattolici?
Riflessioni di Daniel Shoer Roth tratte dal sito Gay Latino (Stati Uniti), liberamente tradotte da Dino
Domanda: Posso avere una relazione omosessuale ed essere un cattolico? Risposta: Il messaggio carico di omofobia che abbiamo ascoltato da alcune autorità religiose porta alla conclusione che, una volta adulti, gli omosessuali si allontanano dalla fede sotto la quale sono cresciuti. La vergogna e il timore del rifiuto spesso portano le persone omosessuali a credere di dover scegliere tra l’abbandono della religione e l’abbandono della propria identità sessuale.
Questo non è vero. In molti riusciamo a realizzare, mettendoci il nostro impegno, una vita armoniosa nella quale possiamo essere aperti sul nostro orientamento sessuale e rispettare le tradizioni della religione nella quale siamo nati.
Per gli omosessuali cattolici cercare di ottenere quest’armonia può risultare una sfida al messaggio della Chiesa che condanna le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso. Gli omosessuali, se non si astengono da comportamenti omogenitali, sono considerati “peccatori”.
Allora queste persone si vedono costrette a scegliere una di queste due strade: sposarsi con qualcuno di sesso opposto e vivere miseramente nello sgabuzzino o rimanere celibi per tutta la vita.
Esiste un’altra strada?
La Chiesa cattolica sostiene che l’omosessualità non si sceglie e pertanto essa non è cattiva né peccaminosa. La condanna arriva soltanto se l’omosessuale ha relazioni omogenitali. Tuttavia la sessualità costituisce parte della capacità umana di amare e anche le persone omosessuali desiderano amare ed essere amate. Di fronte a questo conflitto esistenziale qualcuno si chiede: Posso vivere una relazione omosessuale e continuare ad essere un cattolico fedele?
La risposta è affermativa, secondo Dignity USA, organizzazione di omosessuali cattolici impegnata ad ottenere un cambiamento negli insegnamenti della Chiesa riguardo all’omosessualità. Ed io qui di seguito, con la loro autorizzazione, ho riassunto e adattato a questa domanda la loro risposta che era molto più ampia:
Puoi vivere una relazione omosessuale e continuare ad essere un cattolico fedele, benché la Chiesa non ritenga che tu sia fedele al suo insegnamento pubblico. Nonostante tutto stai agendo in accordo con la tua coscienza, cosa che l’insegnamento della Chiesa difende.
Nel 1975 il Vaticano ha pubblicato il documento “Dichiarazioni su alcune questioni riguardanti l’etica sessuale”. Uno di questi interrogativi era l’omosessualità. Il principale autore fu il padre Jan Visser.
In un’intervista pubblicata nel 1976, nell’edizione dell’Europa, Visser dichiarò: “Quando si lavora con persone che hanno una natura omosessuale tanto profonda che potrebbero avere seri problemi personali e sociali a meno che non abbiano un compagno stabile nella loro vita omosessuale, non si può che augurar loro di cercare questo compagno e accettare questa relazione come il meglio che essi possano avere nella loro situazione presente”.
Allo stesso modo, parlando di quei cattolici che non sono d’accordo con l’insegnamento della Chiesa sugli anticoncezionali, i vescovi canadesi nel 1968 hanno scritto: “Dato che non stanno negando in alcun modo la fede in Dio o la loro fede cattolica, e dato che non rifiutano l’autorità della Chiesa, questi cattolici non devono essere considerati né considerarsi come separati dal corpo dei fedeli”.
Testo originale: ¿Puedo tener una relación gay y ser católico fiel?