Papa Francesco: i bimbi con genitori separati o gay, una sfida inedita
Articolo pubblicato su Repubblica.it del 4 gennaio 2014
“Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: la fidanzata di mia madre non mi vuol bene”. Sono parole di Papa Francesco nella conversazione con i Superiori Generali, della quale ha dato una lunga sintesi la ‘Civiltà Cattolica’ uscita ieri.
“La percentuale di ragazzi che studia nelle scuole e che hanno i genitori separati – ha detto ancora Francesco – è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi dunque pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia?”.
Secondo Francesco “bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede”. Per il Papa, i pilastri dell’educazione sono: “Trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede”.
“L’educatore deve essere all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia”, ha aggiunto Bergoglio.
Quindi ha insistito: “Il compito educativo oggi è una missione chiave, chiave, chiave!”. Il Pontefice, riporta ancora la rivista dei gesuiti, ha citato alcune sue esperienze a Buenos Aires sulla preparazione che si richiede per accogliere in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni complesse, specialmente in famiglia.
Il colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali degli Istituti di vita religiosa maschili è avvenuto lo scorso 29 novembre durante la 82esima assemblea generale della loro Unione (Usg). La sua pubblicazione, tuttavia, cade in un frangente politico – quello italiano – che proprio sulle unioni civili e diritti delle coppie omosessuali vede la maggioranza che sta al governo discutere in maniera decisamente animata.
Intanto, un nuovo fuori programma per Bergoglio: lunedì sarà in una parrocchia romana, sulla Giustiniana, per assistere al presepe vivente organizzato dai fedeli.