Guarire dall’omosessualità? Perché sperare nel cambiamento fa male
Articolo di Susan Cottrell pubblicato sul blog FreedHearts (USA) il 13 Giugno 2013, liberamente tradotto da Vilian
“Molte persone (gay) sono state gravemente ferite dalla falsa speranza che se avessero pregato, studiato e cercato consiglio, allora ci sarebbe stato in loro un cambiamento. Ma non c’è mai stato.”
Storie Vere è il tema della prossima settimana della conferenza Exodus in California. Spero vivamente che ciò porti molta meno teoria e ben più esperienza vissuta, che poi è l’unica cosa adatta a far guarire la comunità LGBTQ dai danni causati delle false speranze di “guarigione”.
Se la “ex-gay therapy” servisse semplicemente a ridurre il disagio d’essere omosessuale [N.d.T. la “ex-gay theraphy” è una terapia proposta in ambito cristiano, ufficialmente considerata come estremamente “dannosa” dall’Associazione degli Psicologi Americani (APA), che prende di far diventare eterosessuali i fedeli che sono omosessuali], questa e i gruppi che la propongono avrebbero tranquillamente vinto contro una class action dal basso.
E’ che a volte sono le stesse persone di buona volontà a proporre questa terapia, sono queste semplici persone che credono di contribuire così ad una risoluzione positiva del problema. Quando in realtà il loro gesto è dato solo da un sentimento di disagio nei confronti dell’omosessualità in generale.
E’ nostro dovere riconoscere che la terapia non funziona. Il presidente dell’Exodus Alan Chambers ha ammesso che: “il 99.9% delle persone che si presentano a noi affermano che non hanno subito alcun cambiamento nel loro orientamento sessuale.”
L’attrazione verso lo stesso sesso non si estingue mai, dice… e gli stessi fondatori originali di Exodus ne sono la perfetta riprova. La domanda che sorge a questo punto è: se lui ha visto che non funziona, perché mai si parla ancora di questa terapia?
Il problema è che come ogni medicina inefficace, non solo non sortisce l’effetto desiderato, ma anzi si rivela addirittura letale. Molte persone sono state gravemente ferite dalla falsa speranza che se avessero pregato, studiato e cercato consiglio, allora ci sarebbe stato in loro un cambiamento.
Ma è incalcolabile il danno che invece ne è venuto: vuoi per via dell’odio e della vergogna verso sé stessi, ma vuoi anche e sopratutto per tutti quei voti di matrimonio “compiuti nella fede”, che in realtà sono vuoti del sacramento d’amore verso il coniuge e fatti al solo fine di salvaguardare i figli di quelle relazioni.
Richiedere un simile cambiamento nelle persone non equivale a trattarle amorevolmente, proprio perché lascia chiuse in sé stesse queste persone LGBTQ, aspettandosi che cambino.
Queste persone LGBTQ arrivano perfino a credere fiduciosamente di essere cambiate anche se non avvertono alcun cambiamento in loro stesse… e questo perché si sentono addosso il peso di quanta vergogna ne uscirebbe se non fossero veramente cambiate.
Giusto stamattina mi ha contattato via e-mail una donna, scrivendomi di sua figlia che le ha detto di esser lesbica. Il loro pastore gli disse di pregare Dio perché Egli può tutto. Io ho un suggerimento migliore da dare: chiedere a Dio di cambiare il sentimento delle persone cosicché si sentano tranquille nei confronti della comunità LGBTQ, e di smettere quindi di forzare le persone ad altri cambiamenti.
In effetti io non ho mai visto dimostrazioni del fatto che Egli cambi le persone omosessuali in eterosessuali. Ma L’ho visto cambiare tutti coloro che non si sentivano a proprio agio verso gli altri in forti sostenitori dei loro cari LGBTQ.
Mi reputo una persona che ama sia Dio che gli altri, e per ciò penso che tutto questo abbia molto più senso in questo modo. Forse se le persone si mettessero a pregare, studiare e cercare consiglio; forse Dio li farebbe divenire persone serene e felici di vivere assieme ai loro cari omosessuali.
Quale speranza dovremmo rivolgere verso gli omosessuali che amiamo? Speriamo vivamente per loro di avere una vita meravigliosa e soddisfacente, piena d’amore e di consapevolezza di quanto Dio li ami.
Testo originale: Why Hoping for Change Can Hurt