Carmen, religiosa e lesbica: “servire Dio per fuggire da me stessa”
Articolo di A. Larrañeta pubblicato sul sito 20minutos (Spagna) il 1 gennaio 2012, liberamente tradotto da Dino
Carmen è un membro che fa parte di un’istituzione della Chiesa cattolica. Vive una doppia vita, di devozione a Dio, e in coppia con una donna. Fa parte di Betania en Colores (gruppo spagnolo formato da preti e suore omosessuali che si incontrano segretamente per pregare e per condividere la propria esperienza di orientamento sessuale), poiché lì trova uno “spazio di pace”.
Vari membri del gruppo segreto Betania en Colores si sono offerti di raccontarci nell’anonimato chi sono e perché partecipano alle riunioni di questa comunità di religiosi omosessuali.
Chi è lei? Parli di tutto ciò che è disposta a rendere pubblico.
Il mio nome è, per così dire, Carmen, ho 47 anni e per il momento sono un membro “aggregato” di una particolare istituzione della Chiesa cattolica che ha un nome latino e che d’ ora in avanti indicherò col termine “l’ istituzione”. Dico per il momento poiché sto pensando di lasciarla, anche se non è facile.
Per i profani devo spiegare che gli “aggregati” di questa istituzione mantengono il celibato, non come voto -infatti non siamo dei religiosi- ma come impegno. Per contro non vivono in istituti, ma in appartamenti privati, sia da soli che in condivisione con altri.
Ho, chiaramente in modo segreto, una relazione con un’ altra donna, la mia compagna, da 8 anni.
Vivo pertanto una doppia vita, divisa tra una vocazione di impegno con Dio nella “istituzione” e una tendenza omoaffettiva e questo è fonte di una grande tensione. Non essendo effettivamente una religiosa, non dovrei far parte di Betania en Colores, ma avendo costoro conosciuto la mia storia e le mie difficoltà, mi hanno accolta e qui trovo uno spazio di pace.
Quando si è resa conto della sua tendenza omoaffettiva? Che conflitto ha vissuto nell’ accettarla, se conflitto cè stato?
Seppi di essere lesbica fin dall’adolescenza ma, credendo che fosse qualcosa di orribile, non lo ammisi nemmeno con me stessa, lo tenni nascosto e, dato che non volevo sposarmi con nessun uomo e che comunque dovevo pur fare qualcosa nella vita, decisi di fuggire da tutto questo entrando a far parte della “istituzione”, approfittando del fatto che un’ amica mi incoraggiava a farlo.
Diciamo che è stata una fuga da me stessa verso una forma di vita che all’ inizio mi sembrava onorevole: servire Dio. Il tempo si assunse l’ onere di farmi vedere l’ errore della mia decisione: nessuno può fuggire da se stesso costruendo intorno a sè un mondo falso: risulta pure falso il suo rapporto con Dio, con la sua famiglia, con i suoi fratelli e le sue sorelle spirituali… con se stesso medesimo.
Nel mezzo di una crisi vocazionale, ho conosciuto la mia attuale compagna che, senza dubbio, mi ha salvato dall’ abisso… ero molto vicina al suicidio. Di nuovo con la voglia di continuare a vivere ho progettato di iniziare una nuova vita, ma non mi è facile lasciare l’ “istituzione”, per cui ho cominciato questa doppia vita che si sta prolungando troppo ma che chiedo a Dio di aiutarmi a risolvere.
Come ha conosciuto Betania en Colores?
Un amico che faceva parte della “istituzione” -ma ora non più- mi parlò del progetto suscitando in me un grande interesse. Partecipai ad una delle sue orazioni e mi piacque l’ ambiente semplice e discreto. Proprio ciò di cui avevo bisogno.
Perchè è un suo membro?
Non mi piace considerarmi “membro” poichè, oltre al disagio che provo, non voglio più essere membro di niente. Diciamo che prendo parte liberamente a quello che mi è di aiuto.
Nelle preghiere mi piace la semplicità con cui ci rivolgiamo a Dio… così lontana dai modi rigidi e sempre guidati da un sacerdote della “istituzione” ai quali ero abituata. Mi è di aiuto anche confessarmi col prete di Betania… e infine qualcuno mi parla di un Dio che ama e non di un Dio che giudica!
A quali riunioni partecipa e cosa ne ricava?
Benchè rispetti ancora gli impegni della “istituzione”, cerco di trovare il tempo per non mancare alla preghiera del mercoledì e alla messa del sabato. Ad entrambe assisto con la mia compagna e stiamo scoprendo non solo che Dio ci ama così come siamo, ma che è possibile avere un’ interessante spiritualità legata all’omosessualità.
Com’ è la sua vita quotidiana nella sua congregazione-parrocchia in rapporto alla sua tendenza sessuale omoaffettiva?
Mi aiuta molto confessarmi con il sacerdote di Betania, chiaramente in assoluta segretezza. Sono consapevole di come sia sconveniente e faticoso condurre questa doppia vita e sono decisa a non far passare questo 2012 senza aver risolto il problema ma… ho bisogno di tempo, energia e, soprattutto, un lavoro al di fuori dell’ “istituzione” che mi consenta di mantenermi.
Cosa prova quando sente la gerarchia della Chiesa parlare contro il matrimonio omosessuale o svalutare le coppie formate da persone dello stesso sesso?
Un’ amica di Betania en Colores mi ha suggerito un libro di teologia omosessuale e queer di Elizabeth Stuart, vescova anglicana, che mi sta dando molto coraggio a questo proposito. Grazie ad esso sto scoprendo che è possibile essere omosessuali e cristiani e che la Bibbia, interpretata correttamente, non può essere usata per condannare l’ omosessualità.
Questa posizione è radicalmente opposta a quella a cui ero abituata e che è predominante nella curia. E ciò senza considerare i pregiudizi personali che questi signori possono avere… In ogni caso, avverto una grande mancanza di carità cristiana nelle parole omofobe della gerarchia.
La religione cattolica è omofoba? La Chiesa è omofoba?
Penso che il cattolicesimo di per sè non sia omofobo ma che indubbiamente esistono gruppi di cattolici, molto conservatori, che si impegnano ad interpretare la Bibbia in modo letterale e che questo li porti a mantenere atteggiamenti omofobi. Curiosamente lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica si oppone alle interpretazioni letterali… temo che ci sia una grande carenza di informazione.
Perchè per le vostre liturgie è necessaria la clandestinità di un appartamento?
Personalmente non mi vedo a partecipare ad una riunine di Betania en Colores nell’ oratorio di un centro dell’ “istituzione”… e penso che anche per gli altri sarà lo stesso, in maggore o minor misura con le loro comunità di origine.
Comunità omosessuali e Chiesa, come percepisce questo rapporto?
Se parliamo di Chiesa-Gerarchia, lo percepisco teso e orientato al non-dialogo. Se invece parliamo di Chiesa-Popolo di Dio, penso che il rapporto sia molto più fluido, dato che ci sono molti movimenti di cristiani, del tipo Siamo Chiesa, che lo rendono più facile.
Cosa direbbe all’ Arcidiocesi o alla Conferenza Episcopale riguardo alla sua realtà?
Le inviterei a cercare di identificarsi di più con Maria Maddalena e meno con i farisei del Vangelo.
Testo originale: Carmen, religiosa y lesbiana: “Decidí huir de mí misma siendo célibe para servir a Dios”