Come Dio non mi ha “guarito” dall’omosessualità
Testimonianza di Salvo (Italia) tratta da gaychristian-europe.com, libera traduzione di Marco Galvagno
Ciao a tutti sono Salvo, abito a Verona e ho 36 anni, ho sempre creduto in Dio, ma non m’interessava, volevo vivere a modo mio. Mi avevano parlato di Dio e dei suoi comandamenti, ma secondo me alla fine erano solo regole da seguire.
Sono sempre stato un ragazzo timido, mi sentivo diverso dagli altri bambini. A scuola non mi ritrovavo nei comportamenti degli altri ragazzi, sempre pronti a sfottere gli altri e così volgari.
A 13 anni ho cominciato a capire che amavo i ragazzi ma a quell’epoca non volevo ammetterlo, pensavo che fosse solo una fase. A 16 anni capii d’essere omosessuale. Dato che studiavo al liceo linguistico ho deciso di andare a Londra per perfezionare l’inglese. Lavoravo di giorno, ma di sera frequentavo dei locali gay. L’anno dopo sono andato a Nizza per perfezionare il francese e ci sono restato due mesi e mezzo, anche li frequentavo spesso locali gay.
A 18 anni ho avuto un terribile incidente in macchina con conseguenze disastrose, ma ora mi rendo conto d aver avuto fortuna, ci sono persone a cui va molto peggio dopo gli incidenti, ho sofferto per molti anni. Ho subito un’operazione e hanno cercato per 3 anni nuovi metodi, ma non hanno funzionato su di me.
Ahimé non ho ottenuto i risultati sperati, non posso muovere il braccio destro come prima, ma sono bravo a nasconderlo, ma odiavo Dio a quell’epoca pensavo fosse colpa sua.
A 21 anni un amico mi ha invitato ad andare in una chiesa cattolica. Non mi piaceva all’inizio, ma poi ho imparato ad amare Dio e mi sono innamorato di Cristo, andavo alle meditazioni sulla parola, alle riunioni di culto (un sabato al mese), mi consacravo all’adorazione eucaristica, ma non ero felice, avevo sempre un vuoto nel cuore.
Passavo molto tempo in chiesa, a 23 anni ho sentito il desiderio di farmi prete. Poco tempo dopo ho incontrato dei protestanti che mi hanno parlato di Gesù. Dopo 4 mesi di dubbi e lotte interiori ho affidato il mio cuore a Gesù e sono diventato un vero cristiano.
Gesù mi ha dato la pace e la gioia. Ero felice di essere un figlio di Dio, ero sicuro di guarire dalla mia omosessualità di cui peraltro nessuno sapeva a quell’epoca. Mi sentivo vicino a Dio, lo servivo in più modi prima di tutto con il canto (la mia passione), per la sua gloria, parlavo di Lui alle persone per strada.
Con i giovani della mia comunità avevamo l’opportunità di evangelizzare prostitute reticenti all’inizio, ma che poi poco alla volta hanno cominciato a pregare con noi. Ho visto la gloria di Dio manifestarsi.
Ma con il tempo la mia omosessualità non era cambiata, come speravo. Per quanto pregassi e digiunassi ero sempre alo stesso punto.
A 27 anni ho incontrato un uomo e “sono caduto”, non potevo crederci, ero distrutto, scoraggiato, mi resi conto di non essere “guarito”. Parlai del mio problema con il mio pastore, un vero servitore di Dio, mi ascoltò e mi incoraggiò, ma non riusciva a capire il mio dolore (prega ancora che diventi etero).
Ero solo, digiunavo una volta al mese, ho pianto per anni ed anni, ma nessuno rispondeva.
Ho persino seguito un corso su internet con un tutor per cambiare il mio orientamento sessuale, mi sono messo in contatto con tante persone che dicevano di essere guarite.
Facevo loro molte domande, ma attraverso le loro risposte non mi sembravano cambiati davvero: evitavano di andare nei parchi da soli per non cadere in tentazione, altri non riuscivano neanche a guardare la tv o a leggere i giornali temendo che le immagini di uomini poco vestiti potessero turbarli.
Ero molto pignolo nelle mie domande, perché secondo me le parole non bastavano. Volevo sapere se quelle persone erano cambiate davvero, ma non lo erano.
A 30 anni ho ceduto, ho smesso di andare in chiesa e di uscire con i fratelli della chiesa. Era terribile per la mia psiche, non riuscivo neanche a camminare per strada e se ero giunto a quel punto vedevo un bel ragazzo per strada, provavo un sentimento che non volevo avere e contro il quale ho lottato per anni senza risultati.
In un certo senso mi sono sentito abbandonato da Dio, perché non mi guariva? Perché mi vedeva soffrire senza aiutarmi? Domande ancora oggi, prive di risposte. L’unica cosa da fare era rinunciare a Lui.
Non ne vado per niente fiero. Gesù aveva fatto tanto per me, mi aveva dato la gioia di vivere, ma anno dopo anno, il peso della mia omosessualità considerata inconciliabile con la fede mi ha portato a qualcosa che fino a poco prima giudicavo impossibile, cioè rinunciare alla fede.
Ero sicuro che mi avrebbe cambiato, ne ero certo. Se non mi accettava come ero e vedendo il mio desiderio di cambiare, mi avrebbe fatto sicuramente diventare etero. Ecco ciò che pensavo e perché ero deluso.
Ho lottato per tanto tempo senza ottenere risposte e solo ora dopo molti anni posso dire che se avesse voluto mi avrebbe cambiato. Ora so che la mia esperienza è condivisa da molti gay cristiani nel mondo, molti darebbero qualsiasi cosa per diventare etero. Dietro la vita di un credente ci sono troppo spesso sofferenze, tormenti nascosti per anni, preghiere e lacrime.
Non posso dire di avere tutte le risposte, ma ho raggiunto una serenità che sognavo. Ho ancora molto lavoro da fare, molte cose da capire, ma confido in Cristo. Voglio solo vivere la mia vita nel migliore modo possibile e sarò al contempo un gay e un cristiano.
Ora ringrazio Dio di avermi condotto su un sito per credenti omosessuali, dove ho incontrato persone come me che credono in Dio e che hanno condiviso un ‘esperienza di vita e fede simile alla mia. Che Dio ci benedica e che ci guidi sempre.
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Testo originale: Témoignages Gay Chrétien: Témoignage de Salvo