28 febbraio 2014 a Roma proiezione di “INVANO MI ODIANO. Racconto sui cristiani LGBT in Russia”
Amnesty International Sezione Italiana in collaborazione con Associazione Certi Diritti organizzano a Roma, venerdì 28 febbraio 2014 alle ore 20:00, in via di Torre Argentina 76, la prima proiezione romana del film “INVANO MI ODIANO – Racconto sui cristiani LGBT” della regista russa Yulia Matsiy. Racconto per immagini su una minoranza doppiamente discriminata in Russia: le persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) cristiane.
Una situazione che è diventata sempre più difficile dopo l’approvazione, nel 2013, della legge omofoba 6.21 che vieta in Russia la cosiddetta “propaganda dei rapporti non tradizionali ai minori”.
La legge di fatto ha legittimato la violenza verso le persone lesbiche, gay, bisex e trans russe, ha favorito il bullismo omofono e represso la libertà di stampa e distratto l’attenzione del popolo russo dai veri problemi sociali presenti nel Paese.
Interviste, filmati inediti, testimonianze raccolte dalla viva voce delle persone gay, lesbiche, bisex e trans russe raccontano cosa stà accadendo in Russia.
Dopo la proiezione seguirà il dibattito. Interverranno: Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Sezione Italiana; Andrea Maccarrone, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli; Matteo Mainardi, Associazione Radicale Certi Diritti; Mattia Cinquegrani, Gay Center; Andrea Rubera, Nuova Proposta; Yulia Matsiy, la regista del film.
All’evento hanno già aderito: Gay Center, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli; Agedo Roma, Nuova Proposta, Rete Lenford, R.E.F.O.; Gruppo del Guado, Fondo Samaria, Progetto Gionata, Gruppo Varco.
Sito del film: http://invanomiodiano.wordpress.com/
Trailer del film: http://www.youtube.com/watch?v=acodFlqxKTQ
En palabras de Yury Maximov, “no habrá ley homofóbica, ni en Rusia ni en ninguna parte, que pueda quitarnos la voluntad de amar y estar juntos”. dosmanzanas.com (Spagna), 9 febbraio 2014
“Invano mi odiano, è un documentario sulla condizione degli omosessuali in Russia, della filmaker indipendente Yulia Matsiy. Il titolo del film si rifà a un versetto del vangelo di Giovanni. Gesù stesso, infatti, è stato il primo a essere perseguitato per le sue idee rivoluzionarie”. “TuttoMilano” de “La Repubblica” , 23 gennaio 2014, pag.85
“C’è una frase, nel documentario “Invano mi odiano”, in cui Yulia Matsiy racconta la vita degli omosessuali credenti in Russia, che, più di ogni altra, permette di capire la realtà che viene descritta. La pronuncia Yuri Maximov, un esponente del gruppo di cristiani LGBT “Luce del Mondo”. «Nessuna legge omofoba, in Russia o altrove, sarà in grado di toglierci la volontà di amare e di stare insieme». Ed è ammirevole vedere come queste persone che vengono caricate dalla polizia, che vengono aggredite da bande di teppisti, che rischiano di essere perseguitate se parlano pubblicamente della loro omosessualità, siano comunque capaci di conservare la speranza e di dare un significato al momento difficile che stanno attraversando” Gionata.org, 22 Gennaio 2014
“Il documentario evidenzia la contraddizione fra i postulati della fede e la prassi di odio, messa in opera dai nazionalisti russi che si dichiarano credenti, e anticipa uno dei temi centrali del film: la situazione dei cristiani gay, lesbiche e transgender della Russia e dei paesi limitrofi, che vivono una doppia emarginazione. Rifiutati dai credenti, vengono stigmatizzati anche dalla maggioranza atea dei gay o delle lesbiche russi. cinemagay.it, dicembre 2013
In un’ora circa Yulia ci offre una panoramica completa, o quasi, dello stato delle cose in Russia. … Il film era in gestazione da tre anni, ma è stato realizzato nel giro di qualche mese, proprio nelle stesse settimane in cui un gruppo di cineasti olandesi finiva sotto arresto in Russia dopo un tentativo di riprendere dei giovani gay”. ilgrandecolibri.com , 18 novembre 2013
“Invano mi odiano- Racconto sui cristiani LGBT è la prima pellicola in assoluto sui gay cristiani in russia”. MilanoPost, 16 ottobre 2013
“Yulia è un’artista provocatoria, anticonformista e molto attenta alle tematiche di carattere sociale, con “Invano mi odiano” sceglie infatti di raccontare le vicende di una minoranza all’interno di un’altra minoranza, al fine di spiegare che i cristiani LGBT esistono (in Russiua) e non sono diversi ne dagli altri omosessuali, ne dagli atri cristiani; l’unica diversità è il modo in cui la società li tratta rispetto a tutti gli altri individui”. Web magazine Old trash with cigarettes, 6 settembre 2013