Le ultime parole di Gesù: “Tutto è compiuto”
Riflessioni bibliche del reverendo David Eck tratte dal blog Jesus Loves Gays (Stati Uniti), del 1 aprile 2014, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
La gente ha una relazione di amore-odio con il concetto di “essere compiuto” o “finito”. Ma, se vogliamo essere del tutto onesti con noi stessi, c’è molto più odio che amore.
Dopo essermi goduto otto gloriosi film di Harry Potter, non volevo che tutto fosse “finito”. Andrei molto volentieri al multiplex volta dopo volta fino a seguire le avventure di Harry, Ron e Hermione nella casa di riposo di Hogwart per maghi anziani! Forse anche voi la pensate così!
La fine mette in difficoltà perché poi viene la fatidica domanda “E dopo?”. È una domanda che spaventa un po’ mentre teniamo gli occhi fissi sul futuro senza sapere cosa ci porterà.
Mentre Gesù era appeso alla croce disse “È compiuto”. Forse vi conforterà sapere che questa parola in greco significa sia “compiuto” che “finito”. Gesù aveva completato ciò che era venuto a fare. Tutto era come dovrebbe essere. La verità del racconto della Passione è che Gesù doveva morire prima di poter dare alla luce qualcosa di nuovo. La croce doveva venire prima della tomba vuota.
La morte doveva fare un’apparizione prima che potesse emergere la nuova vita. Forse ciò che possiamo imparare da questa sesta Parola dalla croce è che le fini assolvono al loro scopo. Dobbiamo avere fiducia che sempre, sempre Dio ha qualcos’altro in serbo per noi quando la nostra vita è circondata dalla morte e da vicoli ciechi. Talvolta dobbiamo essere “compiuti” perché Dio possa far nascere in noi una cosa nuova.
Non dobbiamo quindi avere paura della fine. Accogliamola come parte della vita e abbiamo fiducia che Dio ha progettato qualcosa di magnifico per noi nell’altro lato dell’essere “compiuti”.
Testo originale: Seven Last Words: “It Is Finished”