Sull’omosessualità riflettiamo insieme sui timori dei cattolici in vista del Sinodo
Riflessioni di Emanuele Macca per Gionata.org, 7 luglio 2014
Eccovi le mie osservazioni in merito alla parte sull’omosessualità dell'”Instrumentum laboris” in vista del Sinodo sulla Famiglia 2014. Ho individuato sei blocchi di riflessione che a mio avviso meritano rilievo :
1 – Attenzione alla promozione della ideologia gender;
2 – Paesi con legislazione civile coppie di fatto hanno atteggiamento integrante senza giungere all’equiparazione del matrimonio; altri si preoccupano che l’accoglienza delle coppie sia fraintendibile come approvazione”;
3 – Per la pastorale verso le persone: – persone che hanno fatto una scelta personale, spesso sofferta, vissuta con delicatezza per non dare scandalo VS. – comportamento di promozione e pubblicità attiva, spesso aggressiva”;
4 – Approfondimento con le scienze umane e approfondimento teologico sul senso della sessualità vs. il gender”;
5 – Pastorale per le persone: equilibrio tra accoglienza misericordiosa e accompagnamento graduale ad un’autentica maturità umana e cristiana v. “certe organizzazione come modelli riusciti di tale pastorale”;
6 – Non c’è un consenso nella vita ecclesiale sulle modalità concrete di accoglienza delle persone che vivono tali unioni”
Nel sesto punto c’è una presa d’atto delle forti differenze pastorali all’interno del mondo cattolico per le modalità di relazionarsi con le persone e soprattutto con le coppie omoaffettive.
Ciò che unifica una presa di posizione di ostilità non sono la persone ma l’ “ideologia del gender”, una forma di pensiero che per come viene espressa e spiegata, il movimento LGBT (o parte di esso) disconosce dicendo essere un’invenzione del mondo cristiano conservatore.
La domanda allora fondamentale è “cos’è l’ideologia del Gender?”; “che differenze ci sono tra i teorici del Gender?”; “quali aspetti di detta ideologia trova più contrarietà in molto mondo cristiano e perché?”. E soprattutto trovo molto pericoloso attaccare un’ideologia senza un vero e proprio confronto tra pensatori/intellettuali che cercano di motivare l’uno all’altro perplessità di riflessione ed emotive circa le posizioni della parte opposta.
Invece di fronte alla sacralità della singola vita umana si esorta al massimo rispetto per essa considerando che una persona non può identificarsi solo nel proprio orientamento sessuale fine a se stesso.
Percorre un andirivieni nel testo tra le due tesi opposte di inclusione delle persone e delle coppie omoaffettive e di relativa riconoscibilità giuridica con d’altra parte la paura che questa accoglienza possa essere fraintesa come accettazione di uno stile di vita.
La frase più enigmatica è quella che contrappone le persone che hanno fatto una scelta personale, spesso sofferta, vissuta con delicatezza per non dare scandalo con quelle che hanno un comportamento di promozione e pubblicità attiva, spesso aggressiva. Cosa si intende qui con l’espressione “creare scandalo”? Perché bisogna collegare un atteggiamento di non nascondimento e di non estrema riservatezza solo al senso di promozione e pubblicità attiva che spesso sfocia in una promozione aggressiva? Perché non rilevare la componente liberatoria (anche spiritualmente) di una condivisione sociale serena di sé e del proprio vissuto?
Resto delle convinzione che le emozioni della “fobia” e della “rabbia” si rafforzino le une dalle altre. Trovo un modello splendido quello pastorale adottato dai Gesuiti a Roma e Napoli di condivisione del proprio vissuto tra tutti i parrocchiani e indicando in modo esplicito anche (ma non solo!) le persone omosessuali in un ottica spirituale di condivisione delle proprie “mozioni interiori”.
Io preferisco vedere in questo lavoro appena accennato uno di quei “modelli riusciti di tale pastorale” piuttosto che a non meglio definite “organizzazioni”.
Viene ricordata la necessità di un approfondimento scientifico del fenomeno omosessualità/omoaffettività. Ma il modello educativo conseguente a cosa è volto? L’accompagnamento graduale ad un’autentica maturità umana e cristiana a cosa deve portare come esito positivo?