Qual è la posizione della Chiesa cattolica francese verso gli omosessuali. Intervista a Michael Clifton
Intervista di Silvia Lanzi* del Progetto Gionata
Michael Clifton è membro del gruppo di cristiani omosessuali David et Jonathan (l’associazione nazionale francese di cristiani omosessuali con 19 gruppi locali che copre 22 città), e promotore della conferenza internazionale “Le strade dell’amore” che si terrà a Roma il tre ottobre prossimo.
Ho contattato Michael per fargli qualche domanda. Ecco le sue risposte.
Come si pone la Chiesa francese nei confronti dell’omosessualità, vista la secolare tradizione di secolarismo e di gallicanesimo?
Difficilmente si può parlare di gallicanesimo oggi in Francia, eccetto forse per qualche frangia tradizionalista e realista.
I teologi francesi hanno dato un grande contributo al Concilio Vaticano II e ciò significa che la Chiesa francese ora e pienamente nella tradizione cattolica. Il secolarismo è comunque molto forte in Francia e le espressioni pubbliche della fede cristiana sono viste con diffidenza dai media, in special modo quelli di sinistra.
La Chiesa cattolica in Francia è abbastanza ambivalente per quanto riguarda l’omosessualità, proprio come il catechismo della Chiesa cattolica. Da una parte, è a favore del “rispetto” e contro le “ingiuste discriminazioni”, dall’altra l’omosessualità è presentata come “contro la legge naturale” e come non “facente parte del disegno di Dio”.
Quando nel 1999 vennero introdotti i PACS (Unioni Civili), la reazione della Chiesa cattolica fu abbastanza isterica, con i dimostranti che inneggiavano “Al rogo i froci”. Quando lo scorso anno (2013) questo governo introdusse la legge che permetteva il matrimonio e l’adozione per le coppie omosessuali, ci furono ancora una volta enormi dimostrazioni, alcune volte violente.
La Chiesa mise a disposizione, pagandoli di tasca sua, treni speciali e pullman per portare i dimostranti a Parigi e, nelle chiese, venne chiesto ai fedeli di pregare per i dimostranti. Ma ufficialmente nessun membro della gerarchia prese parte a queste dimostrazioni: alcuni di loro vennero, in forma privata, per congratularsi e incoraggiare i dimostranti.
Gli arcivescovi di Parigi e Lione fecero delle dichiarazioni pubbliche piuttosto forti, accostando, ad esempio, omosessualità e zoofilia. Da quando è stata promulgata la legge, il clima si è calmato e si dice che un gran numero di vescovi si rammarichi delle parole eccessive dello scorso anno.
Comunque il vescovo di Bayonne, all’inizio di quest’anno, è andato in Russia per congratularsi con Putin per la sua energica persecuzione degli omosessuali. D’altro canto, due o tre vescovi, hanno fatto espliciti tentativi per iniziare un dialogo con i gruppi di omosessuali e c’è anche, in questo senso, qualche contatto con influenti teologi.
Oltre a David e Jonathan, esistono altri gruppi di cristiani omosessuali in Francia? Da quanto?
David e Jonathan, fondato nel 1972, è il più vecchio movimento di cristiani omosessuali in Francia. È un gruppo ecumenico e non ha nessun aggancio ufficiale con alcuna Chiesa. Circa il 30% dei suoi membri sono non-cristiani. David e Jonathan spesso prende pubblicamente posizione a favore dei diritti legali delle persone LGBT: è a favore della nuova legge sul matrimonio.
Nel 1984 è stato fondato il gruppo Devenir Un En Christ or DUEC (Divenire uno in Cristo), con lo scopo di incoraggiare gli omosessuali a vivere secondo i precetti della Chiesa cattolica, ovvero praticando l’astinenza sessuale.
Questo gruppo è riconosciuto come un movimento ufficiale della Chiesa cattolica. In privato non insiste più di tanto sull’astinenza e incoraggia la formazione di coppie stabili. Ma pubblicamente segue la linea ufficiale della Chiesa e insiste sull’obbedienza alle gerarchie: così non prendono posizione su alcun argomento.
Più recentemente, un gruppo di protestanti ha fondato Carrefour des Chrétiens Inclusifs (Punto di incontro inclusivo per cristiani). Questo gruppo organizza un ritiro annuale. Dal momento che è “inclusivo”, è aperto a tutti i cristiani, non solo agli omosessuali ma anche agli etero sensibili alle problematiche LGBT; c’è anche un discreto numero di transgender. Come DUEC, il suo scopo è più spirituale che politico, ma il tono protestante fa sì che solo i cattolici liberali frequentino questo gruppo.
Un altro gruppo è la Communion Béthanie (Comunione di Betania), fondato nel 2004 per portare aiuto spirituale alle persone LGBT. Anche questo è movimento riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa cattolica. Esso offre la possibilità di una più intensa vita spirituale diventando membri di un gruppo di preghiera, come il terz’ordine domenicano o quello francescano. I membri possono fare voto di carità. Ci sono anche due ritiri fatti ogni anno in monasteri differenti.
A Nantes è stato fondato un movimento locale, Réflexion et Partage (Riflessione e Condivisione). Il suo scopo originale è quello di aiutare genitori di figli LGBT, ma accoglie volentieri anche persone LGBT.
Questo gruppo è in rapporti molto buoni con la gerarchia cattolica. Il fondatore del gruppo, Claude Besson, ha scritto un libro Homosexuels Catholiques: sortir de l’impasse (Omosessuali cattolici: uscire dall’empasse, 2012) che ha avuto un grosso successo. Questo gruppo è meno timido del DUEC nei suoi rapporti con la gerarchia.
In Francia esiste una specifica pastorale per le persone LGBT?
La Chiesa cattolica pensa che movimenti come DUEC e Communion Béthanie offrano una sufficiente cura pastorale alle persone LGBT. Alcuni monasteri sono abbastanza gay-friendly e offrono supporto spirituale a gay e lesbiche senza insistere sui precetti morali della Chiesa.
Nelle Chiese protestanti “storiche” (riformati e luterani) molti pastori accolgono apertamente le persone LGBT. Le Chiese evangeliche invece hanno più la propensione di “curare” l’omosessualità.
Qual è la situazione delle Chiese non cattoliche?
Come ho detto sopra c’è una grande differenza tra i protestanti “storici” e gli evangelici. La Federazione protestante è il rappresentante legale di tutte le Chiese protestanti, e ciò include anche tutte le tendenze.
La sua posizione sul matrimonio civile omosessuale è di opposizione, molto vicina a quella della Chiesa cattolica. Nell’Eglise Protestante Unie de France (Chiesa protestante unita di Francia, vale a dire luterani e riformati) recentemente ci sono state discussioni circa la possibilità della benedizione ufficiale per le coppie sposate omosessuali.
Questo sarebbe un passo enorme perché nelle Chiese protestanti non esiste matrimonio religioso, ma solo quello civile seguito dalla benedizione. Così una tale benedizione per le coppie omosessuali le porrebbe allo stesso livello di quelle eterosessuali.
* Un grazie ad Andrea Rubera per l’aiuto.