Cosa posso fare quando sento nella chiesa giudizi sprezzanti verso i gay?
Email inviataci da Davide, risponde don Luca
Il 15 ottobre varcherò le porte di un Monastero ed inizierò un cammino verso la vita consacrata, dopo 14 anni di appartenenza ad un Ordine Secolare. Anche se in Monastero sono sempre sereno e alcuni dei miei confratelli sanno che sono persona omosessuale, cosa che non ha creato problemi per il mio cammino vocazionale, quello che mi infastidisce è il dover tacere quando sento, per fortuna di rado dai confratelli, ma spesso da ospiti (vedi focolarini, ad esempio) giudizi sprezzanti sulle persone omosessuali. Metto a disposizione questa mia breve riflessione… Un abbraccio fraterno in Cristo,.
Davide
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La risposta…
Caro Davide, le voci sprezzanti ci sono sempre state e, ahimè, sempre ci saranno. La cosa più triste è che se provi a parlare con queste persone… non ne vieni fuori.
Vanno avanti per schemi, per luoghi comuni (forse per convenienza ideologica, chissà) facendo un immenso danno alla verità.
Gesù non ha mai condannato nessuno aprioristicamente… queste persone invece si sentono in diritto di farlo. Gesù con ogni persona, anche la più peccatrice, gli si è fatto vicino e ha parlato con lei… queste persone invece saranno migliori di Dio se si sentono in diritto di giudicare e condannare a prescindere da tutto e da tutti.
Una persona che ha parole sprezzanti verso qualsiasi altro fratello (ivi compresi gli omosessuali) non è un buon figlio di Dio, perché parla alle spalle, giudica l’uomo e non in suo errore. E chi sei tu per giudicare?
Sia pieni di persone prive di misericordia ma, perché fatti oggetto di misericordia (da parte di Dio) dobbiamo necessariamente soggetti di misericordia (verso i nostri fratelli). E il papa propria alla luce della pochissima misericordia che vi è in seno alla Chiesa sta insistendo molto su questo tema.
Non devi tacere di fronte a questi comportamenti. Il Catechismo parla di portare rispetto a tutti, ivi compresi gli omosessuali per i quali lo richiede in modo esplicito (cfr. n. 2358 CCC). Quindi di fronte a questi atteggiamenti contrari agli insegnamenti evangelici e magisteriali, prima come cristiano e poi come religioso, sei chiamato a non tacere la verità, magari facendo presente loro le famose parole del Signore (che mi fanno sempre arrossire) “i pubblicani e le prostitute vi passeranno innanzi nel regno dei cieli”.
Ciao
don Luca