“Ricordati di me!”. Dialogo sulla croce nell’ora delle tenebre
Testo di Valentina Badel tratto da Dispora Evangelica dell'aprile 2007
Gesù è sulla croce. Le donne, affrante dal dolore, non hanno niente da dire. Neanche loro capiscono. Non c’è neanche il “consolatore ufficiale”, il cappellano di turno. I soldati fanno il loro lavoro; già pensano alla retribuzione; non saranno loro ad aver compassione per i condannati. Nessuno può dare al Signore un po’ di conforto. Nessuna voce amica. Eppure sì. In mezzo alle tenebre, nell’orrore di questa situazione, una voce amica c’è! Quella del peggiore, di uno di cui si dice: “E’ irrecuperabile”. E proprio lui parlò.
E’ “l’ora delle tenebre”. Gesù è solo; quella solitudine angosciosa che si prova in mezzo a tanta gente. Solo. I discepoli, giustamente spaventati, si sono allontanati. E anche se fossero vicini, di che conforto potrebbero essere per il loro Signore? Hanno sempre “ricevuto”. Non hanno niente da dare; non hanno capito il significato di questi avvenimenti perché non hanno mai prestato attenzione agli avvertimenti del loro maestro.
Le donne, affrante dal dolore, non hanno niente da dire. Neanche loro capiscono. Non c’è neanche il “consolatore ufficiale”, il cappellano di turno. No, i religiosi sono i più accaniti negli scherni e nella crudeltà. I soldati fanno il loro lavoro; già pensano alla retribuzione; non saranno loro ad aver compassione per i condannati. Nessuno può dare al Signore un po’ di conforto. Nessuna voce amica.
Eppure sì. In mezzo alle tenebre, nell’orrore di questa situazione, una voce amica c’è! Quella del peggiore; di uno di cui si dice: “E’ irrecuperabile”.
Nelle sue parole non c’è recriminazione, non ci sono scuse (colpa della società, dell’infanzia, dei compagni…), solo un riconoscimento semplice e onesto della sua situazione di peccato. “Non merito niente di più…, la condanna è giusta”. Poi l’atto di fede: “Ricordati di me!”.
Per quale miracolo quell’uomo afferra in quel momento la grazia? Chi l’ha preparato a questo? Com’è stato convinto? E’ come un flash in mezzo alle tenebre questo dialogo meraviglioso: “Ricordati di me…”. “Oggi sarai con me…”.
Non più il condannato disprezzato, ma il compagno del Giusto. “C’è gioia nel cielo per un peccatore che si ravvede”. Gesù, in mezzo alle sofferenze vede il primo “frutto” del suo sacrificio. Un uomo, indegno, come tutti gli uomini, che fa la sua entrata nel “Regno di Dio”.
“Signore, ai piedi della tua croce, non ho niente da offrirti. Solo il mio cuore contrito, e la mia voce che ti dice: sono colpevole e tu sei santo. Ricordati di me…”