Merito l’inferno perchè amo un’altra donna?
Email inviataci da Sara, risponde il pastore valdese Gregorio Plescan
Mi chiamo Sara, ho 24 anni, sono lesbica. Sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana evangelica. Anche io ero praticante. Fin da piccola ero cosciente del mio stato di diversità, ma, mai e poi mai avrei pensato agli effetti devastanti nella mia vita matura.
Cinque anni fa ho incontrato una ragazza meravigliosa che mi ha fatto perdere la testa, solo in quel caso ho avuto il coraggio e il colpo di testa di aprirmi ai miei amici e dire il mio affetto per lei.
Li è iniziato il mio incubo, parlai con un responsabile della chiesa che categoricamente mi ha sbattuto in faccia la realtà della Vangelo, “non c’è posto per gli omosessuali in cielo“. Con tutte le mie forze mi sono aggrappata alla fede per cambiare, a Dio.. ma senza risultato perchè il mio amore per lei cresceva al punto tale da dividere i miei due amori piu grandi, Dio e lei.
In chiesa avevo un buon ruolo di responsabile da cui mi sono tolta e con il passare dei mesi dalla prima fila sono arrivata a sedermi sempre piu in fondo per poi non andare piu. La bibbia diventò il mio nemico perchè condannava il mio amore per lei, cercai di interpretare diversamente quei versetti che ne parlano ma nulla, mi sentii in una condizione errata.
Sono 5 anni che ormai vivo male, ero una ragazza solare, forte, intraprendente, molto credente e fiduciosa, ma ora sono solo molto confusa, vorrei solo che la mia vita riprendesse forma. Ma sopratutto vorrei una chiara verità su come stanno le cose… chi è DIO? e chi sono io per lui? Merito davvero l’inferno come lo meritano gli assassini, e gli stupratori? credo che nessuno meriti di andare in quel posto orribile per sempre,sono convinta che ogni azione è data da una causa portante.
Se un amore viene soffocato, ancor di piu una identità c’è un grande pericolo per se stessi e per la società, “potremmo diventare ipotetici serial killer” e con questa battuta concludo, sapendo che non sono la sola a passare tutto ciò, per lo meno ho avuto il coraggio di mettermi in discussione reale con Dio. perchè tutti meritano di vivere con una base e una certezza solida.
Sara
La risposta…
Cara Sara, ho letto la tua mail, e mi dà sempre un senso di tristezza sentir raccontare vicende in cui l’amore – senza particolari aggettivi – viene ostacolato in nome di una divinità che ha il volto arcigno del garante di una moralità astratta e non quello pieno di compassione che ci viene testimoniato dai Vangeli, il volto di Gesù.
Chi l’ha detto che non c’è posto per gli omosessuali in cielo? Soprattutto, chi ha detto che i posti in cielo sono distribuiti a discrezione di coloro che si atteggiano a suoi custodi? Capisco bene che tu ti senta arrabbiata nei confronti di quel Dio, dal momento che ti è stato presentato come il tuo nemico, l’avversario della tua identità più profonda e vera. Eppure davvero è quello Dio? Davvero la Bibbia ci mette di fronte ad un aut-aut per cui le persone che Lui stesso ha creato si devono sentire rigettate perché “riuscite male”?
Dio non è così: non dico il dio della chiesa – qualsiasi chiesa – ma il Dio che nella persona di Cristo si è fatto come noi perché noi avessimo un’esistenza vita ricca, che val la pena di vivere. E secondo me tu, per lui, sei una persona che vale – che vale così tanto che lui ha dato la sua vita sul Golgota per te.
Certo che tu non meriti l’inferno anzi, è chi ti propone una vita di infelicità che ti fa vivere l’inferno già ora. Io penso che la preghiera reale non sia quella in cui chiediamo di non essere noi stessi, ma di amare il nostro prossimo così come siamo!
Ti abbraccio