L’omosessualità e il vento di libertà di Dio
Riflessioni di John J. McNeill *, liberamente tradotte da Stefano Ventura
Il Vaticano nella sua istruzione (“Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri” del 4 novembre 2005) in cui si bandiscono i gay dai seminari ha dato uno schiaffo in faccia collettivo, non solo ai seminaristi e ai preti gay, ma ad ogni persona gay, lesbica, bisessuale, transessuale e transgender sulla faccia della terra.
L’istruzione di papa Benedetto definisce l’orientamento omosessuale un “disordine oggettivo” ed ogni azione sessuale che deriva da tele orientamento contraria alla volontà divina e profondamente peccaminosa. Si noti che questo giudizio si applica non solo ai seminaristi e al clero che si sforza di vivere in accordo con il proprio voto di castità, ma a tutti gli uomini e le donne gay e lesbiche.
Ogni sforzo da parte di una persona gay di raggiungere l’amore anche nella sua dimensione umana e sessuale, non importa quali siano le circostanze, è giudicata come un male. La scrittura dice che chiunque ami conosce Dio, poiché Dio è amore. Il Vaticano dice che se le persone gay si coinvolgono in una relazione d’amore sessuale essi conoscono il male e si separano dall’amore di Dio.
Io credo che questo sia il peggior documento pubblicato dalla Chiesa da quando nel 1866 (tre anni dopo la Dichiarazione di Emancipazione1), essa dichiarò che “la schiavitù in se stessa…non è affatto contraria alla legge divina e naturale”. La schiavitù non lo è, ma l’omosessualità lo è.
Io prevedo due probabili conseguenze di questa istruzione; la prima sarà un brusco declino dei candidati al sacerdozio. Questo declino nei candidati ha già raggiunto un punto critico in Europa e negli Stati uniti. In realtà l’istruzione potrebbe significare un colpo mortale al sacerdozio di una casta esclusivamente maschile (eterosessuale ed omosessuale repressa) e forzare la gerarchia ad aprire il sacerdozio ad altri candidati come uomini sposati ed eventualmente alle donne. Se questo accadesse, questo rappresenterebbe quello che io chiamo “astuzia dello Spirito Santo”.
È conoscenza comune che la ragione non ancora dichiarata per la pubblicazione di questa istruzione è lo scandalo degli abusi sui minori da parte dei sacerdoti che ha seriamente e, forse, permanentemente danneggiato l’autorità morale della Chiesa.
Questo documento non ha niente a che fare con Dio e neppure con la moralità. È un documento politico pubblicato per autodifesa da una gerarchia umana e peccatrice della chiesa istituzionale.
La gerarchia, piuttosto che accettare la propria responsabilità per questa crisi, ha deciso di usare i preti e i seminaristi gay come capro espiatorio. Iniziando dal fatto che la stragrande maggioranza delle vittime erano giovani ragazzi, alcuni alti ufficiali a Roma e molti negli Stati Uniti hanno dichiarato che la maggioranza dei colpevoli erano preti omosessuali. Essi assumono senza alcuna prova che ogni atto sessuale tra persone dello stesso sesso implica un orientamento omosessuale.
In realtà, molte ricerche empiriche portano alla conclusione opposta. La maggioranza degli uomini coinvolti in abusi sessuali sui minori sono eterosessuali. La motivazione per la maggior parte dei molestatori non è il sesso, ma il potere.
Una spiegazione più probabile per l’abuso, secondo la stragrande maggioranza degli psicologi è l’alto numero di preti che sono immaturi, insicuri circa le loro tendenze e pieni di dubbi e sensi di colpa.
Qualsiasi omosessuale che raggiunga una sana auto-accettazione ed abbia un atteggiamento positivo verso il suo orientamento sessuale invece sarà precisamente chi sarà escluso dal seminario da questa istruzione.
Al contrario, quei gay che stanno soffrendo per la loro immaturità, che manifestano insicurezza e rifiuto di sé a causa della loro omosessualità, e che sono pieni di dubbi e di sensi di colpa, costoro sono candidati accettabili per il seminario.
Essere sani è inaccettabile, soltanto che è patologico può aspirare a candidarsi. Piuttosto che agire come una cura per la crisi per l’abuso dei minori, questa istruzione garantisce che questa crisi continuerà. La cattiva psicologia da anche cattiva teologia.
La seconda conseguenza di questa istruzione sarà un ulteriore declino della autorità morale della gerarchia. Questa istruzione è così lontana dall’essere in contatto con la realtà, che è ovvio che li autori hanno consultato soltanto i cosiddetti esperti d’accordo con le loro premesse dogmatiche circa l’omosessualità come orientamento al male.
Il 30 novembre 2005, il giornale Vaticano ha pubblicato un commento sull’Istruzione scritta da Fr. Tony Anatrella, un prete e psicoanalista francese, e consulente del pontificio consiglio per la famiglia. Il saggio di P. Anatrella è una tale caricatura omofobica dei preti gay da essere risibile.
Tuttavia i portavoci vaticani affermano che il saggio di Anatrella rappresenta una spiegazione ufficiale di cosa avevano in mente gli autori dell’Istruzione. Autolimitandosi a tali consulenti così pieni di pregiudizi, il Vaticano si taglia fuori dalla realtà della vita gay; ogni più importante associazione di psicologi ha concluso, basandosi su evidenze empiriche, che l’omosessualità non implica un disordine psicologico e gli omosessuali posso essere tanto maturi e responsabili quanto gli eterosessuali. Il Vaticano ha un ruolo importante nell’umana ricerca della verità, ma certamente non ha il diritto di inventare la verità circa l’omosessualità.
Il Vaticano ha ragione, credo, nel proclamare che stiamo parlando di un “disordine oggettivo”. Ma il disordine oggettivo non ha nulla a che fare con l’omosessualità ma con il Vaticano stesso. Un indizio per comprendere cosa è disordine, può essere rintracciato nell’uso della parola “oggettivo”.
Tradizionalmente, il Vaticano ha considerato tutti i comportamenti omosessuali come scelte motivate dalla lussuria di uomini altrimenti eterosessuali e, pertanto, “soggettivamente disordinati” . Ma quando gli psicologi moderni hanno accumulato prove incontestabili che esista una cosa chiamata orientamento omosessuale, che non è scelta ed è immodificabile, il Vaticano è stato obbligato ad ammettere che l’orientamento omosessuale, poiché non è una scelta, non può essere qualificato come un male morale “soggettivo”.
Una possibile conclusione, fu allora che l’orientamento omosessuale fosse parte del piano creativo di Dio e poiché “agitur seguitur esse” 2, gli atti che derivassero da tale orientamento, se in un contesto di amore interpersonale, sarebbero moralmente accettabili. dire che dio ha creato gli esserti umani con un orientamento al male è blasfemo.
In difesa della sua tradizione il Vaticano ha scelto di andare per un’altra strada. Dio ha inteso che tutti gli esseri umani fossero eterosessuali. L’orientamento omosessuale deve rappresentare, quindi, una qualche misteriosa corruzione del piano di Dio, forse dovuta al peccato originale. L’orientamento in se stesso è un orientamento al male e ogni azione che ne deriva è peccato.
C’è una ragione più profonda per cui il Vaticano sembra lontano dalla realtà ogni qual volta tratta di etica sessuale. Paradossalmente , il Vaticano, che insegna la rivelazione cristiana che Dio è amore, non ha una fondazione filosofica adeguata per trattare con l’amore che sia divino o umano, né con la persona unica ed individuale e la coscienza soggettiva della persona stessa.
Il Vaticano rimane ancorato esclusivamente al realismo oggettivo tomistico che ha sistematicamente rigettato lo sforzo di introdurre la soggettività umana nel ragionamento morale.
Nella sua enciclica “Veritatis Splendor” pubblicata nel 1993 papa Giovanni Paolo II ha difeso questa scelta poiché il realismo oggettivo rende possibile la formulazione di leggi assolute ed universali essenziali al potere e alla verità assoluta della Chiesa, al contrario introdurre la soggettività umana permettere una sorta di relativismo, che minerebbe la verità assoluta della Chiesa.
Per oltre cento anni i teologi cattolici progressisti hanno esortato la Chiesa ad ampliare le sue fondamenta filosofiche introducendo l’unicità del soggetto umano, la persona e il contributo della persona al pensiero filosofico. Invece che fondare la sua morale sessuale sulla biologia, le differenze di genere e la procreazione, ciò avrebbe permesso alla Chiesa di trattare con finalità specificamente umane del sesso, come l’amore interpersonale e “la compagnia”, ma la Chiesa ha pervicacemente rifiutato di fare questo.
Tornando al 1893, Maurice Blondel nel suo libro “L’Azione” sostenne che il realismo oggettivo, poiché potrebbe soltanto trattare con la realtà concettuale, era necessariamente depersonalizzato e depersonalizzante: infatti la persona individuale non può mai essere oggettivata in una concetto.
Sostenne anche l’amore è una esperienza umana che può essere conosciuta soltanto all’interno dell’atto stesso dell’amare. Credeva che una filosofia che includesse l’unicità della persona umana sarebbe stata molto più compatibile con il credo cristiano. Il livello ultimo della verità non è la conformità dei concetti umani con la realtà oggettiva ma la conformità della volontà con la volontà voluta. Tale verità è raggiungibile attraverso l’azione e l’impegno umani ed è una verità che è disponibile solo nella soggettività della coscienza individuale.
Gesù durante l’ultima cena disse ai suoi discepoli “è necessario che io vada via. Se io non vado via lo Spirito non può venire a voi ma se io vado via vi manderò lo Spirito, lo Spirito dimorerò nei vostri cuori e vi condurrà alla verità tutta intera” Gesù stava raccomandando un processo di maturazione spirituale attraverso cui il contatto con i suoi discepoli con Dio nonsarebbe stato più “Gesù fuori di loro” ma la vita divina nel loro intimo.
“Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.” (Gv 16, 6-13)
Gesù sta in qualche modo esprimendo la necessità di provare ad essere un leader fallibile, affinché i suoi discepoli possano maturare e passare ad uno stadio successivo della loro vita spirituale in cui la loro autorità non derivi semplicemente da “Gesù fuori di loro” ma dallo Spirito che dimora nei loro cuori.
Secondo Blondel, ciò che Gesù stava promettendo non era “visio beatificans”, una visione puramente intellettuale dell’essenza divina, ma una “vita beatificans”, una condivisione a livello soggettivo della vita divina, una condivisione che può sorgere nella nostra coscienza quando mettiamo in atto l’amore.
“Poiché Dio è amore e chiunque ama, costui conosce Dio”. “L’unica via che abbiamo per conoscere Dio è essere in qualche modo Dio, prendere parte alla vita divina” quando agiamo in conformità con quello spirito divino che dimora dentro di noi allora abbiamo un’esperienza di totale certezza, gioia intensa e completezza.
Uno degli insegnamenti centrali del cristianesimo, che si fonda sulla inabitazione dello Spirito – insegnamento che è senza dubbio di estrema importanza specialmente per i gay e le lesbiche – è la dottrina della libertà di coscienza. Essa è stata ristabilita potentemente nei documenti del Vaticano II :
“L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità stessa dell’uomo, e secondo questa egli sarà giudicato (17). La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità (18).” COSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO (1)
GAUDIUM ET SPES 16,16-18)
Seguendo questo insegnamento dove cercherai ciò che Dio vuole da te? Raccogliti in preghiera e ascolta attentamente per discernere ciò che il tuo cuore ti sta dicendo. Chiedi a Dio se stai per fare una scelta, se ciò che stai per fare è in armonia con lo Spirito di Dio che dimora nel tuo cuore, per riempire il tuo cuore di fiducia, pace e gioia. “Signore dammi la grazia di conoscere la Tua Volontà su di me e il coraggio di essere in grado di farLa”.
Si noti che Dio ci parla innanzitutto attraverso i nostri cuori, ovvero attraverso le nostre emozioni e solo secondariamente attraverso la nostra ragione. Questa inabitazione dello Spirito Santo era uno dei fondamenti su cui Ignazio di Loyola basò i suoi Esercizi Spirituali specialmente le sue Regole per il Discernimento degli Spiriti. Questa è la ragione per cui il Vaticano non ha mia avuto fiducia dei Gesuiti e ha loro preferito il rigido autoritarismo dell‘Opus Dei.
Paolo considerò il dono dello Spirito Santo nella domenica di Pentecoste come compimento della profezia di Geremia: “Questo è il nuovo patto che io farò con il mio popolo in quei giorni. Metterò la mia legge dentro di loro e la scriverò nei loro cuoi e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non insegneranno più l’uno all’altro ne si diranno l’un l’altro conosci il Signore. Poiché tutti mi conosceranno dal più piccolo al più grande , dice il Signore!”. Ancora cita queste parole del profeta Gioele “Accade invece quello che predisse il profeta Gioele:
Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni”. (Atti 2, 16-17)
(Non c’è alcun commento su questi passaggi nell’enciclica di Giovanni Paolo II “Veritatis Spendor”, che contiene un brillante difesa del ruolo della ragione nella vita morale).
La gerarchia non ha alcuna pretesa di esclusività per discernere cosa sia Dio. Questo potere appartiene a ciascun cristiano battezzato che ha ricevuto lo Spirito Santo. La Chiesa ha bisogno di una speciale trasformazione per diventare la Chiesa dello Spirito Santo.
Con la venuta dello Spirito, noi, come gli Apostoli, dobbiamo rinunciare alla sicurezza di un provvido leader. Abbiamo un bisogno speciale, con la grazia di Dio, di diventare maturi, auto-motivati e autonomi, non più dipendenti da forze esterne per il nostro senso di identità e di benessere. Non dobbiamo lasciare che i nostri nemici fuori di noi ci definiscano, dobbiamo lasciare che lo Spirito dell’amore che abita nei nostri cuori ci definisca.
Se ci approcciamo alle autorità esterna della Chiesa, dovrebbe essere non per cercare una approvazione che non possono e frequentemente non vogliono darci. Piuttosto, dovrebbe essere per testimoniare cosa ci sta dicendo lo Spirito Santo attraverso la nostra esperienza.
La perdita di autorità morale della Chiesa Cattolica è davvero tragica. C’è un disperato bisogno di una tale autorità in questioni come la povertà, la guerra e la pace, l’economia e molte altre aree. La vera autorità nella Chiesa dello Spirito Santo sarà esercitata solamente dai leader che sono sintonizzati ed ascoltano cosa lo Spirito Santo sta dicendo nell’esperienza del popolo di Dio e attraverso di essa.
Qui è dove Dio sta rivelando la Sua verità. Nell’Apocalisse lo Spirito Santo afferma: “Ecco! Sto facendo qualcosa di nuovo”. Scrittura e ragione non sono le sole fonti che ci rivelano la Volontà di Dio nei nostri confronti. Possediamo anche la viva e creativa voce dello Spirito di Dio che parla direttamente ai nostri cuori e attraverso la nostra esperienza. E Gesù ci ha promesso che se ascolteremo in preghiera a questa voce, lo Spirito “ci condurrà alla verità tutta intera”.
Per venticinque anni, ho condotto ritiri ecumenici per gay e lesbiche cristiani due volte l’anno al Kirkridge Retreat Center, a Poconos, sul tema “Cercare l’intimità con Dio”. Ogni sabato sera durante il week end di ritiro, tenevamo una sessione chiamata “l’acquario” in cui dieci partecipanti al ritiro condividevano il loro cammino spirituale come uomini gay. Dopo aver ascoltato cinquecento racconti autobiografici, è emerso chiaramente il modello di come lo Spirito Santo agisce nella vita dei gay.
Inizialmente, c’è un periodo di adesione agli insegnamenti omofobi della Chiesa che portano all’auto-denigrazione, alla crisi emotiva, addirittura all’abuso di alcol e droga, e a relazionarsi a Dio soltanto con timore e paura. Più spesso di quanto si pensi, ci sono esperienze lancinanti di esclusione e rifiuto da parte delle famiglie e delle comunità ecclesiali, di essere abusati e picchiati dai compagni dei studio a scuola, tentativi di suicidio e storie di disperazione. La quantità di sofferenza umana nella comunità gay è schiacciante. Nel mezzo di tutta questa sofferenza e disperazione lo Spirito li ha visitati e ha toccato i loro cuori. Sono diventati consapevoli che Dio li ama come uomini gay.
Questa esperienza dell’amore di Dio risana il loro spirito e la loro psiche. Avendo accettato se stessi come amati da Dio, diventano in grado di giungere ad una relazione. “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Gen 2, 18).
Lo stadio finale in questo cammino spirituale è una chiamata al ministero, ossia la sprone dello Spirito a condividere la loro esperienza dell’amore di Dio e tutte le cose buone che Dio ha fatto per loro con i loro fratelli e sorelle. I seminaristi gay dovrebbero tenere a mente che Gesù non era un prete della sua Chiesa. La sua autorità nel ministero veniva direttamente dallo Spirito di Dio che abitava nel suo cuore.
Ogni qual volta gli esseri umani vengono liberati per una maggior pienezza, giustizia e vita, allora c’è lo Santo Spirito di Dio “che fa una cosa nuova” stabilendo il Regno di Dio sulla terra. I due grandi movimenti di liberazione dei nostri giorni, la liberazione delle donne e la liberazione dei gay e delle lesbiche, sono entrambi opere dello Spirito Santo. E non sono scollegate. La radice dell’omofobia è ciò che chiamo “feminofobia”, l’odio per tutto ciò che è femminile.
Questo è il “disordine oggettivo” più centrale in Vaticano.
Lo Spirito Santo non si può limitare. “Il vento dello Spirito soffia dove vuole!”. Io non penso che sia una pura coincidenza che il film Brokeback Mountain sia uscito simultaneamente con l’Istruzione vaticana. Quel film è una rivelazione della bontà umana e della bellezza dell’amore gay che parla direttamente al cuore dell’uomo.
Un altro evento è accaduto all’Equity Forum Film Festival a Filadelfia, durante il mese di Maggio3. Quando è stato proiettato un documentario sulla vita di un prete francescano gay, Mychal Judge, cappellano del dipartimento dei vigili del fuoco di New York, intitolato “Il Santo del 9/11”.
Padre Judge, un uomo gay, è stato il modello perfetto di prete santo. Ancora io credo non sia una coincidenza che nel momento in cui padre Judge moriva mentre dava l’Estrema Unzione ad vigile del fuoco caduto ai piedi del World Trade Center, le gerarchie stavano redigendo a Roma l’Istruzione che esclude i gay dal sacerdozio.
Padre Jacques Perotti, un leader di “David et Jonathan”, il movimento gay cristiano dei paesi francofoni, parla di un “declic”, un momento speciale nella storia, “una rivelazione di una identità omosessuale positiva nel cuore del mondo. Dopo così tante epoche di rifiuto, distruzione e intimidazione, un vento di libertà ha iniziato a soffiare!”. Poiché questa è l’opera di Dio, nessuna forza umana potrà fermarla.
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1 Atto con cui il Presidente Abraham Lincoln aboliva la schiavitù negli Stati Uniti. (NdT)
2 “Si agisce seguendo l’essere”
3 Maggio 2006 [NdT]
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* John J. McNeill è un sacerdote americano, psicoterapeuta e teologo accademico, molto conosciuto all’interno della cosiddetta “Queer Theology”. Per oltre venticinque anni è stato attivo nella pastorale in favore dei gay cristiani attraverso ritiri, seminari, conferenze, libri, etc… Cosa che gli ha provocato numerosi problemi.
McNeill in questo suo articolo, che ha voluto donare ai lettori di Gionata, riflettendo sull’Istruzione Vaticana in cui si stabilisce l’esclusione dei gay dai seminari afferma che questo è «il peggior documento pubblicato dalla Chiesa (cattolica) da quando nel 1866, essa dichiarò che “la schiavitù in se stessa…non è affatto contraria alla legge divina e naturale”».
Ma riconosce che questo è un momento speciale nella storia dell’uomo, in cui è possibile “una rivelazione di un’identità omosessuale positiva nel cuore del mondo. Dopo così tante epoche di rifiuto, distruzione e intimidazione, un vento di libertà ha iniziato a soffiare! Poiché questa è l’opera di Dio, nessuna forza umana potrà fermarla”. Ha pubblicato in Italia “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994)
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Testo originale: Objective Disorder di John McNeill (file pdf)