La scuola, i cortei, le proteste. Quando la vita irrompe su Gionata
Riflessioni dei webmaster di Gionata
Che cosa c’entra Gionata, un progetto di volontariato su fede e omosessualità, con la protesta che in questi giorni sta scuotendo il mondo della scuola e dell’Università Italiana e che sta mobilitando migliaia d’insegnati e studenti. Che centra? Nulla è tutto.
In questi giorni di mobilitazione anche molti dei volontari di Gionata sono coinvolti, perché studenti universitari, dottorandi o professori. Molti di loro hanno già saputo che essendo precari, l’anno prossimo, rimarranno a casa. Non ci sono cattedre per loro.
Per gli studenti invece si prevedono aumenti di tasse universitarie, per fare quadrare i bilanci scolastici falcidiati dai tagli preventivati, soldi che proprio non si sa da dove andare a pescare. Quante storie abbiamo incrociato in questi giorni per caso.
Colpisce la storia di M., due dottorati vinti in due prestigiose universitarie italiane e un libro appena pubblicato, ci ha raccontato che dopo anni di sacrifici per lui non resta che andare all’estero, il suo incarico universitario purtroppo, a causa dei tagli, non sarà rinnovato… In Italia la “scuola chiude” e al suo posto cosa resta se non macerie?
Ma allora cosa c’entra Gionata con quello che sta succedendo intorno a noi, nulla anzi tutto. Un progetto come Gionata è legato a doppio filo alla realtà che lo circonda. Ogni persona, ogni idea, ogni speranza, ogni minuto che gli viene donato diventa storie, parole, traduzioni, speranze, sorrisi, riflessioni…
Spezzare il futuro di alcune delle persone che rendono possibile questo cammino significa uccidere anche il cammino di Gionata che della loro speranza, del loro impegno, del loro futuro si nutre ogni giorno.
Lo so potevamo fare finta di niente, tacere, evitare fastidi e discussioni e continuare a parlare di teologia, di riti di unione e di benedizione, di omofobia. Potevamo. Ma a volte la realtà che ci circonda irrompe con forza anche su Gionata, che lo si voglia o no. E non ce la sentiamo di guardare dall’altra parte. Al di là degli slogan e dei cortei, degli schieramenti politici e dei numeri, parliamo di persone, di futuro e di presente.
Lo so la nostra è una goccia nel mare, ma non possiamo fare a meno di esserci. Perché, come disse Flaiano, “la situazione è disperata, ma non seria”.
Per saperne di più
Corriere della Sera> Video e immagini sulla protesta contro la riforma della Gelmini
Il Sole 24 Ore> Le immagini della protesta degli studenti
Quotidiano.net> Scuole e università in piazza: i cartelli di protesta
Repubblica> Tutte le iniziative contro la riforma Gelmini