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Abdellah+Taïa".
Articolo di Roberto Persia pubblicato su Il Vernerdi di Repubblica del 4 settembre 2020, pag.30-31 In Marocco essere omosessuali è un reato; e così le storie che raccontano le vite della comunità Lgbtq spesso rievocano un’educazione sentimentale violenta. Abdellah Taia è il primo scrittore e regista marocchino ad aver dichiarato apertamente di essere omosessuale, nel 2007, dalle colonne della rivista...
Testimonianza di Anas Chariai pubblicato su La Stampa del 7 febbraio 2017, p.12 Sono Anas Chariai, uno dei tanti figli della seconda generazione, nato da genitori analfabeti, ma cresciuto secondo i precetti dell’Islam. Il mio agnosticismo si è costruito gradualmente, assieme alla piena consapevolezza della mia omosessualità, che è avvenuta con tranquillità. Come tutti, anche io credevo di essere l’unico....
Articolo di Jean Zaganiaris pubblicato sul sito Liberation (Marocco) il 5 gennaio 2017, libera traduzione di Marco Galvagno Il nuovo romanzo d’Abdellah Taia s’intitola Celui qui est digne d’etre aimé (Seuil, 2017) e fa riferimento a un nome: Lahib. Attraverso il filo conduttore dell’amore, della resistenza, del disincanto e della redenzione ci porta con brio in una grande festa letteraria...
Articolo di Dounia Hadni pubblicato sul sito del giornale Liberation (Francia) il 5 gennaio 2017, libera traduzione di Marco Galvagno Abdellah Taia è uno scrittore che ha scelto di scrivere in francese e di vivere a Parigi, ma resta attaccato al suo paese d’origine il Marocco, che vieta l’omosessualità. Lo incontro nel suo minuscolo appartamentino di 19 metri quadrati, dove...
Riflessioni di Abdellah Taïa* pubblicate sul quotidiano New York Times (Stati Uniti) il 18 novembre 2015, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro Venerdì scorso, dopo gli attentati terroristici di Parigi, scesi per strada. Ovviamente ero confuso e impaurito. Le cose terribili che erano successe le volevo vedere con i miei occhi, respirarle, camminarci in mezzo. Erano da poco passate le undici...
Articolo di Cédric Douzant pubblicato sul mensile Tétu del marzo 2015, pag.49, libera traduzione di Marco Galvagno. Né lo stupore, ne la rivolta di vedere la loro religione presa in ostaggio ne la paura di generalizzazioni hanno intaccato la determinazione di queste personalità LGBT a battersi per la libertà. Sono gay sono musulmani e sono Charlie. Dagli attentati di gennaio...