A Firenze un incontro particolare. Suor Jeannine e i cristiani omosessuali italiani
Riflessioni del gruppo Kairos di Firenze del 22 marzo 2011
Se non fosse per un discreto crocifisso che tiene al collo, potrebbe essere scambiata con qualsiasi altra mite e simpatica settantenne americana. Camicetta a righe orizzontali rosa e celesti, capelli candidi e corti, un sorriso soave sul volto, Suor Jeannine Gramick è invece una donna risoluta, coraggiosa e di tanta, tanta fede. “L’improbabile ribelle”, l’ha definita un recente articolo del portale Gionata. Ed in effetti la suora cattolica, guida del gruppo “New Ways Ministry”, ha un curriculum illustre (si veda: http://en.wikipedia.org/wiki/Jeannine_Gramick).
E’ una suora cattolica di fama mondiale, guida spirituale di tante donne e uomini gay e lesbiche americani, che hanno da molti anni avuto in lei un punto di riferimento spirituale e morale. Noi uomini e donne del Gruppo Kairòs, Cristiani omosessuali di Firenze, l’abbiamo incontrata ieri sera, 22 marzo 2011. Primo giorno di primavera. Un incontro che la stessa suor Jannine ha definito “inspired”: ispirato, ricolmo di speranza.
Suor Jeannine ed il suo gruppo, composto da uomini e donne omosessuali di confessione cattolica, con genitori ed amici al seguito, erano giunti in Italia per un breve pellegrinaggio itinerante nelle principali città della nostra Penisola. Abbiamo così potuto conoscerci reciprocamente e scambiarci informazioni e sensazioni sulla vita e sulle prospettive dei nostri gruppi. Dopo un primo momento di reciproca presentazione, l’incontro si è svolto in maniera libera ed aperta. Superando l’ostacolo della barriera linguistica, ci siamo posti domande, ci siamo raccontati, abbiamo messo a confronto delusioni e speranze.
Abbiamo individuato alcune specificità delle nostre associazioni (dovute alla particolarità dei contesti sociali e politici in cui i nostri due gruppi agiscono); ma soprattutto abbiamo scoperto notevoli tratti comuni. Aspirazioni, sensazioni, difficoltà, sentimenti, moti dell’animo, dubbi ed interrogativi che ci affratellano, prima ed oltre la comune confessione religiosa e la stessa inclinazione sessuale.
Le parole dei ragazzi della East Coast degli Stati Uniti, le nostre esperienze fiorentine e il breve racconto di due amiche giunte da Genova, ci hanno fatto scoprire una comunanza che è quella di chi condivide qualcosa che né l’oceano né le barriere culturali né le fredde ostilità di comuni detrattori riescono a sottrarci.
E’ quell’orizzonte comune che ci dà solo la fede. La fede di chi intende vivere, lottare e credere. E riappropriarsi del messaggio autentico del Vangelo di Cristo. Cristo dunque come vero trait d’union; ed è per questo che abbiamo concluso l’incontro con un Pater Noster, recitato, come vorrebbe la miglior Tradizione cattolica, in latino.
Non perché sia la lingua o la confessione a farci una cosa sola, ma perché a renderci Una-Cosa-Sola è l’amore di quell’Uno che agisce nei nostri Spiriti. Grazie suor Jeannine, e buon viaggio! Buon viaggio a voi, ed anche a noi!