A Firenze una Veglia piena di emozioni e carica di speranza
Riflessioni tratte dal sito del gruppo Kairos di Firenze del 23 Maggio 2013
Un buon momento di preghiera, di verità, di coraggio e di riflessione. Questo è stata per noi la veglia per le vittime dell’omofobia di giovedì 16 marzo 2013.
Il tutto è iniziato sulle note di un pezzo di De Andrè, quella “smisurata preghiera” rivolta a Dio in favore di coloro che sono costretti a lottare per la propria dignità. E poi altre suggestioni sono risuonate nella chiesa. Molti di noi si sono commossi ascoltando le testimonianze in particolare quella fatta in prima persona da un nostro amico che ha deciso di raccontarsi.
La storia di un ragazzo omosessuale cattolico con le sue di paure, i momenti di solitudine ma anche di tante persone che anche dopo il suo dichiararsi, continuano a circondarlo di affetto, in famiglia, in parrocchia, nel gruppo di amici.
E proprio vero: tutto quello che di buono ricevi prima o poi arriva l’occasione in cui lo restituisci. Forse è proprio questo quello che è successo con noi che ci siamo ritrovati in 6 per un mese a preparare questa veglia.
Restituire che cosa? innanzi tutto la fiducia e l’accoglienza accordataci da una comunità cattolica come quella della Madonna della Tosse che ci ha ospitato per la veglia, e poi la comunione con le altre comunità cristiane con cui ogni anno ci ritroviamo per pregare insieme, infine l’amicizia e la solidarietà di amici credenti e non credenti ma che hanno voluto esserci e partecipare con noi a questo evento. Nell’aria una sensazione di aver smosso qualcosa, nei sentimenti, nelle coscienze delle persone presenti nella piccola chiesa che come ogni anno era piena di persone.
Chissà forse abbiamo gettato dei semini che poi diventeranno alberi che daranno frutto. Se così fosse l’ignoranza e il fondamentalismo non riusciranno ad abbatterli con facilità. Questo perchè cresceranno sotto la custodia di persone che hanno riconosciuto fin dall’inizio in quei semini qualcosa di buono, da tutelare e proteggere.
Giovedì sera c’erano degli scout dell’Agesci; c’erano persone dell’Azione Cattolica; c’erano persone non abituate ad andare in Chiesa; c’erano famiglie che hanno dimostrato coraggio e accoglienza, insieme ad un’intera comunità parrocchiale.
C’erano quattro chiese cristiane che si sono riunite in un’unica benedizione. Che dire se non ringraziare Dio per tutto questo e ancora una volta riflettere sul miracolo che, più che omosessuali ed eterosessuali, c’erano alla Madonna della Tosse solo e felicemente tante persone.