A Genova una parrocchia veglia con i gay credenti per ricordare le vittime dell’omofobia
Si incontrano regolarmente nella chiesa della parrocchia del Don Bosco, in via Rolando a Sampierdarena (ndr di Genova): sono lesbiche, gay e trans credenti, riuniti nel gruppo Bethel, che significa “La casa di Dio”.
Insieme al parroco don Piero Borelli, da tempo lavorano silenziosamente perché altre persone che si vivono con difficoltà la loro omosessualità di fronte ad una Chiesa che troppo spesso li respinge, sappiano trovare un luogo di accoglienza e di preghiera.
E martedì 17 maggio (2001), giornata mondiale contro l’omofobia, anche a Sampierdarena si terrà una veglia di preghiera; un’iniziativa che coinvolge 18 città italiane (ma non Palermo, dove è stata proibita dall’arcivescovo Paolo Romeo) e otto straniere, da parte dei gruppi di cristiani omosessuali con il sostegno di Gionata, il progetto italiano su fede e omosessualità.
La veglia, aperta a tutti, parte da un versetto del Nuovo testamento: «Dio ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo».
E quindi, ad accogliere tutti nella chiesa, che di Dio è la casa.
Veglia per le vittime dell’omofobia e di tutte le discriminazioni
Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Bosco e S. Gaetano dei Salesiani
Via Carlo Rolando 15, Genova Sampierdarena, ore 21.00
Organizza: Gruppo Bethel, lesbiche e gay credenti liguri