A Milano tutta la comunità valdese ha pregato per le vittime dell’omofobia e transfobia e per l’inclusione delle persone glbt nelle chiese
Riflessioni di Francesco Boschi del Gruppo Varco di Milano del 16 maggio 2011
Domenica, ore 10:45, Tempio Valdese di Milano: la comunità si è riunita per il Culto, ma non è stato un Culto come gli altri.
La celebrazione è stata infatti animata dal Gruppo GLBT “Varco” che da alcuni anni opera all’interno e all’esterno delle Chiese Evangeliche milanesi per favorire una sempre più completa valorizzazione e inclusione delle persone omosessuali e transessuali.
Come membri del Varco abbiamo voluto fortemente questo momento di preghiera e riflessione e l’abbiamo voluto, come negli scorsi anni, sotto forma di un Culto domenicale e non di un evento “separato” dalla vita della nostra intera comunità.
Nel corso del Culto, ai momenti di ricordo delle ancora troppe vittime delle numerose forme di omofobia nel mondo e anche nella nostra Italia, si sono alternati momenti di speranza ed anche di ringraziamento.
La Chiesa Valdese di Milano vivrà infatti il prossimo 26 Giugno un momento fondamentale nel percorso di accoglienza e inclusione delle persone GLBT nella comunità: sarà infatti celebrata la prima Benedizione di una coppia di persone dello stesso sesso, sulla scia della decisione del Sinodo 2010 e di una decisione quasi unanime durante l’ultima Assemblea di Chiesa.
Come Gruppo Varco abbiamo colto questa occasione per ringraziare il Signore e tutta la comunità per aver percorso insieme questo percorso difficile, ma entusiasmante di reciproca conoscenza ed edificazione.
Uniti dalla comune tensione ad una sempre più fedele sequela di Cristo, omosessuali ed eterosessuali hanno imparato a conoscersi e a rispettarsi nella reciproca dignità ed hanno interrogato insieme la Parola e la propria coscienza di Cristiani.
La nostra preghiera è stata quella che, con l’aiuto del Signore, sempre più nelle Chiese le persone omosessuali e transessuali possano vivere alla luce del sole la propria condizione e le proprie relazioni d’amore e che la comunità possa rappresentare per loro un sostegno e non un ostacolo allo sviluppo umano e spirituale.