A Milano un convegno s’interroga sui contributi della ricerca teologica su “le omosessualità”
Riflessioni di Innocenzo
“E’ da un po’ di anni che i redattori di Concilium stavano considerando l’idea di realizzare un numero sull’omosessualità, semplicemente perchè questo è un tema ‘ferocemente dibattuto’ nelle chiese cristiane. Mentre la maggior parte delle società occidentali hanno adottato un atteggiamento più o meno liberale nei confronti dei gay e delle lesbiche, la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica è di rigida condanna delle pratiche omosessuali”.
Ha esordito così il teologo Norbert Reck che, in qualità di redattore responsabile dell’edizione tedesca della rivista Concilium, ha partecipato al Convegno su “I contributi della ricerca teologica al dibattito sulle omosessualità” tenutosi il 4 Ottobre 2008 a Milano ed organizzato dal gruppo Guado, cristiani omosessuali di Milano, e da Noi siamo Chiesa, per favorire una riflessione su questi temi, anche alla luce del recente numero dedicato dalla rivista internazionale di Teologia Concilium al tema de “Le omosessualità”.
“Che ci sia la possibilità di riflettere sull’esperienza delle persone omosessuali credenti è una cosa importante in sé”, ha ribadito Mauro Castagnaro di Noi Siamo Chiesa, “ed il fatto che lo si possa fare anche in Italia, in forma ecumenica, è altrettanto importante”.
Norbert Reck ha precisato, tuttavia, che i teologi di Concilium con il numero su “le omosessualità” non volevano occuparsi di pastorale per e sulle persone omosessuali, ma si ponevano altre domande. Volevano capire “perchè gay e lesbiche sono considerati come moralmente insufficienti dall’insegnamento della Chiesa (Cattolica)? Perchè furono spesso perseguitati e uccisi? Perchè c’è così tanto odio nei confronti di coloro che amano persone dello stesso sesso?”. Ed anche, vero cuore del problema, perchè “noi facciamo differenza tra i cosiddetti eterosessuali e i cosiddetti omosessuali?”.
Perciò Concilium ha cercato di capire come è iniziata la costruzione dell’identità omosessuale che, iniziata nell’Ottocento per “portare libertà”, nutrì invece l’idea che “i gay erano una diversa specie di persone”. Infatti, nel passato, l’accreditare una differenza biologica delle persone omosessuali rispetto alle altre, ha favorito la nascita di categorie che sono state usate per condannare e marginalizzare gli omosessuali.
Per superare ciò Concilium ha voluto parlare de “Le omosessualità” perchè “nel mondo c’è molto di più di un solo fenomeno riguardo le relazioni tra persone dello stesso sesso”. Certo oggi i biblisti ci hanno detto che nella Bibbia non c’è nessuna condanna dell’omosessualità, così come oggi è intesa e vissuta, anche se questo non ha inciso molto sul giudizio delle chiese in generale e di quella cattolica in particolare.
Dal punto di vista teologico, ha ricordato il teologo Reck, “penso che sia importante sapere che l’eterosessualità e l’omosessualità siano categorie di fabbricazione umana, e non categorie divine. Dio non ha creato gli eterosessuali e gli omosessuali, Dio ci ha creati uguali e ci ha creato come essere sessuali e la sessualità è il desiderio di essere vicino a qualcuno, di toccare qualcuno, di amare qualcuno e Dio ha voluto che tutti ci amassimo gli uni, gli altri”.
Certo “parte dei nostri sentimenti sono stati attutiti o velati dalla nostra cultura così che noi non siamo in grado di apprezzare il dono della creazione divina. La teologia, secondo come la vedo io, ha il dovere di dirci che il desiderio sessuale non è una disposizione, non è fardello che debba essere accettato. Il desiderio sessuale è una meravigliosa capacità umana di estendersi verso gli altri esseri umani, è una capacità che dà a noi la forza di lavorare per la giustizia e per la solidarietà su questo pianeta e di cui questo pianeta ha davvero bisogno”.
Don Domenico Pezzini riflettendo su questo numero di Concilium ha sottolineato l’importanza data dalla rivista all’idea che la “sessualità è un continuum e non dei blocchi contrapposti” e che se nel passato le persone omosessuali hanno puntato alla “costruzione di una identità omosessuale”, visti i rischi di emarginazione che questa oggi pone “si deve andare ad un superamento della categoria della diversità” e puntare a sottolineare ciò che ci accomuna, poiché tutti nella costruzione delle relazioni viviamo le stesse difficoltà e gli stessi sentimenti.
Non dimenticando che “il desiderio è un elemento da prendere sul serio”, è la forza che ci “dice ciò di cui abbiamo bisogno”, va educarlo ma non può essere ignorato o svilito, perchè in esso c’è la “traiettoria vocazionale” di ciò che siamo.
Perciò è molto rischioso “fissare la natura in termini statici, poiché è una categorizzazione legata a culture, luoghi e periodi storici”. In fondo, la natura non è “una mummia ma una forza dinamica” e fissarla crea rischi grossi: quello di non capire le persone e di creare affermazioni – come natura e contronatura – che di fronte all’esperienza reale vanno in polvere. Infatti se “una grammatica, che nasce per avere delle regole, ha poi bisogno di centinaia di eccezioni, non è una buona grammatica”.
Anne Zell, pastora valdese di Milano, ha concluso sottolineando l’importanza dell’impostazione adottata da Concilium perchè su questi temi “il punto di partenza è che dobbiamo uscire dalle classificazioni che ci riducono e ci fanno violenza e che bisogna tenere conto delle molteplici identità che ognuno ha”, perchè “non si può ridurre una persona alla sua vita sessuale, infatti ognuno di noi vive diverse identità contrastanti che cerchiamo di conciliare ogni giorno”. Poiché ogni persona e diversa da noi, “la diversità va sottolineata” ma non deve diventare una barriera ma una ricchezza.
Parafrasando l’apostolo Paolo – “Ci dobbiamo accogliere a vicenda” – infatti “la Bibbia non è un Papa di carta, ma sono testi che vanno interpretati, letti nel loro contesto, la chiave di lettura e ciò che ci fa conoscere Cristo”. Sull’accoglienza delle persone omosessuali, ha aggiunto la pastora Zell, “c’è da chiedersi chi accoglie chi, chi decide i confini, chi decide che noi siamo chiesa e gli altri sono fuori da essa? Molto difficile deciderlo se abbattiamo le categorie che ci costruiamo, solo così potremo percorrere nuovi modi, su cui incamminarci, per testimoniare un Dio che ama.
Terminati gli interventi in una sala stracolma è nata una lunga e complessa discussione, dove si sono intrecciate ancora una volta le tante difficoltà che pone, ancora oggi, parlare di omosessualità, Bibbia e chiese. Ma la strada è stata segnata, tra i cristiani la discussione è in corso.
Unica nota triste, al termine del convegno è stato chiesto a Norbert Reck quale reazione ha avuto la Chiesa Cattolica tedesca all’uscita del numero di Concilium su “le omosessualità”, le sue parole sono state lapidarie “nessuna reazione”, come è accaduto in Italia. Aggiungiamo noi, “sino a quando?”.
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Per approfondire
Concilium, la teologia, le chiese e l’omosessualità. Gli interventi presentati al convegno di Milano – 4 ottobre 2008 (Registrazione Audio)
“Avvenire” racconta il convegno di Milano su Concilium e “Le omosessualità”
4 ottobre 2008, A Milano presentazione del numero di Concilium su “Le omosessualità”
La rivista teologica “Concilium” si occupa di “Le omosessualità”. Gli Articoli online
La Rivista teologica “Concilium”: sull’omosessualità la chiesa cattolica sbaglia
Articolo Luigi Sandri tratto da Adista, n. 21 del 15 marzo 2008
Omosessualità e chiesa cattolica. Uno sguardo oltre la paura
Riflessioni di Domenico Pezzini tratte da Viator n. 7-8 del luglio 2008