A Pinerolo la voce delle persone LGBT credenti risuona alta e forte
Articolo di Giacomo Tessaro pubblicato sul blog di don Franco Barbero il 27 maggio 2016
Domenica 22 maggio 2016 la comunità valdese di Pinerolo ha aperto le sue porte al mondo LGBT, rappresentato da alcuni membri della stessa comunità e del gruppo di cristiani LGBT La Scala di Giacobbe, legato all’esperienza di Franco Barbero. Per alcuni era la prima volta che varcavano la soglia di una chiesa valdese e l’hanno fatto non per restare in disparte ma per partecipare a pieno titolo alla celebrazione.
La liturgia infatti ha visto la partecipazione di diversi volontari, tra cui alcuni attivisti LGBT, e del pastore Gianni Genre, coordinati dalla diacona Alga Barbacini, che ha organizzato la veglia e tenuto la predicazione. Il culto si è aperto, davanti a un folto pubblico, con la spiegazione del perché il 17 maggio sia una data importante, del perché sia stata scelta come giorno della festa e della memoria da parte della comunità LGBT.
Dopo l’annuncio del perdono, gli amici LGBT si sono alternati per leggere delle forti e toccanti testimonianze di omofobia e di violenza, provenienti non solo da Paesi lontani e diversi dal nostro, come la Russia, dove attecchiscono con facilità le isterie omofobiche, ma anche da Torino, dove di recente una coppia gay è stata costretta con la violenza ad abbandonare il condominio dove era andata ad abitare; il germe dell’intolleranza e dei pregiudizi violenti attecchiscono ancora adesso, ovunque, nonostante i notevoli progressi nel campo dei diritti civili.
La testimonianza di una madre, invece, ha aperto uno spiraglio di speranza: l’amore per il proprio figlio gay e l’accoglienza riservata al suo compagno (“un secondo figlio per me”) fanno sbocciare il fiore della carità là dove forse molti non ne lo aspetterebbero.
Il culto ha ricevuto ulteriore bellezza dagli intermezzi per violino e arpa interpretati da Raffaella Azzario e Giovanni Selvaggi, che hanno proposto splendidi pezzi di Tournier, Vivaldi e Bach. Alga Barbacini nella sua predicazione ci ha ricordato che la natura ama la diversità: osservati al microscopio i fiocchi di neve sono tutti perfetti e tutti diversi, le zebre possono sembrarci tutte uguali ma il disegno delle loro strisce è sempre diverso, il mondo degli animali e delle piante contempla milioni di specie, tutte facenti parte della creazione ma non una uguale all’altra: molte tradizioni e molte culture umane, invece, condannano chi è diverso e non corrisponde alle aspettative del gruppo. Noi stessi, se ci guardiamo allo specchio, notiamo delle asimmetrie nel nostro volto…
Il cristiano non è chiamato a obbedire senza pensare ma a battersi perché l’amore e i diritti di tutti siano sempre al primo posto, seguendo il comandamento di Gesù che quest’anno è stato scelto come leitmotiv delle veglie contro l’omofobia e la transfobia: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi (Giovanni 15:12). L’ultimo atto del culto ha visto tutti i volontari e tutta la comunità presente prendersi per mano per la benedizione finale, con la quale abbiamo invocato Dio Padre e Madre perché ci possa sempre far camminare insieme, tenendoci per mano, verso una realtà nuova, un mondo che conosca il conforto della Parola. Prima dell’Amen cantato, le parole del poeta indiano Tagore: “Sporgi la tua mano attraverso la notte, che io l’afferri, la riempia e la stringa; fammi sentire il tuo tocco per tutto il lungo periodo della mia solitudine”. Dopo il culto c’è stato occasione, grazie all’aperitivo preparato nel giardino della chiesa dalle sorelle della comunità, di prolungare il momento fraterno e gioioso.
Vista la forte partecipazione a questa veglia della comunità di Pinerolo, ci auguriamo che il messaggio di amore (non diciamo “tolleranza”) verso le persone LGBT, le quali molto hanno da dare e da dire alla Chiesa di Cristo e alla società nel suo complesso, sia stato accolto e meditato anche da chi conosce poco questo mondo e da chi, forse, fino ad ora ne ha avuto paura o non l’ha considerato in maniera positiva.
Ci auguriamo che il cammino di tutte le persone LGBT cristiane (e non cristiane!) possa essere facilitato dall’incontro con persone di buona volontà, che si lasciano guidare dai comandamenti di Cristo, la legge dell’amore.