A Ragusa i genitori veglieranno in preghiera per il superamento dell’omotransfobia
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Articolo di Federico Boni pubbblicato sul portale Gay.it il 15 maggio 2019
Una veglia ‘anomala’, quella annunciata a Ragusa, perché non contro l’omosessualità e i Pride bensì contro quell’autentica piaga chiamata omotransfobia. Giovedì 16 maggio alle 21.30 a Ragusa si terrà per la prima volta un’inusuale veglia di preghiera per il superamento dell’omotransfobia. “Sei prezioso ai miei occhi”, il nome dato all’evento, che si terrà presso la Cappella Sant’Ignazio del Centro Sociale Gesuiti, in via del Sacro Cuore 46. Ad annunciarlo Anna Battaglia, Presidente Agedo Ragusa e volontaria de La Tenda di Gionata.
“Un sogno che si realizza: dare visibilità al cammino che si sta attuando all’interno della Chiesa grazie al senso di responsabilità di credenti LGBT+ che in nome del loro battesimo lavorano con fede piena perché la Chiesa sia sempre più madre accogliente. Mi sono chiesta perché per me è importante tentare di creare a Ragusa un punto di riferimento per persone omosessuali credenti e per i loro genitori: ho trovato la risposta nella mia esperienza di madre credente di un figlio omosessuale: la mia difficoltà maggiore e forse l’unica difficoltà è stata conciliarmi con la Chiesa di Roma, ed è un cammino che tuttora faccio.
Come mantenere la fede? Come continuare a sentirmi parte della Chiesa nonostante i divieti verso le persone omosessuali, come non lasciarmi ferire quando mi viene detto che mio figlio non può essere un dono di Dio perché l’omosessualità è da considerare un abominio? Come dare ascolto a chi mi dice di coprire tutto nel silenzio?“.
Domande a cui la Battaglia ha dato risposta, ideando una veglia ‘anomala’, perché non contro l’omosessualità e i Pride, come troppo spesso accade, bensì contro quell’autentica piaga chiamata omofobia.
“Per me il SILENZIO è sinonimo di non rispetto nei confronti di figlie e figli, significa dare loro un messaggio di non reale accoglienza, un esempio di ipocrito perbenismo. Nel momento in cui ci chiedono di camminare con loro per accompagnarli a vivere alla luce del sole e a farli “nascere” di nuovo, il nostro compito è quello di dimostrare loro tutto l’amore di cui siamo capaci e soprattutto, in questa realtà sociale italiana omofoba, a chi se non a noi tocca il compito di testimoniare il messaggio d’amore incarnato e predicato da Gesù?
Il mio desiderio ma anche la mia speranza che genitori e figli e figlie credenti escano dalle catacombe per riversarsi nelle cattedrali ad inneggiare all’amore gratuito del Padre verso tutti e tutte e a darne testimonianza con autenticità”.
Ed è così che è nato a Ragusa il Punto ascolto della Tenda di Giornata, “una tenda accogliente, che protegge dalle intemperie, una TENDA che dona ristoro, condivisione, conforto, una TENDA che non ci fa sentire soli, una TENDA che ci fa sentire preziosi“. Mesi fa a Vittoria, nel ragusano, undici minorenni hanno pestato un 20enne, solo perché gay.