Il vescovo Camisasca spiega perchè presiederà a Reggio Emilia la veglia anti-omofobia
Articolo di Daniele Petrone pubblicato sul sito de Il Resto del Carlino del 15 maggio 2018
Il vescovo Massimo Camisasca parteciperà alla veglia anti-omofobia di domenica nella parrocchia di Regina Pacis. Organizzata da don Paolo Cugini – così come lo scorso anno – vedrà tanti omosessuali e appartenenti al mondo Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Una veglia che però è stata circondata da numerose polemiche, specie da parte dei tradizionalisti cattolici che hanno già annunciato per la stessa giornata di domenica una veglia di riparazione per «ripulire i peccati di chi è considerato eretico per la Chiesa».
Dal numero uno della diocesi reggiana però arriva l’apertura ai fedeli omosessuali, sulla scia di Papa Francesco che cita proprio nella sua nota in cui esprime le motivazioni di questa sua partecipazione.«Dopo lunga riflessione e preghiera, ho deciso di presiedere la veglia alla parrocchia di Regina Pacis. Ho chiesto naturalmente agli organizzatori che essa non abbia nessun contenuto in contrasto con l’insegnamento della Chiesa».
Camisasca poi scende nei dettagli. Questi i passaggi chiave della sua lettera: «Da parte mia è un segno di vicinanza alle persone con orientamento omosessuale e ai loro genitori, affinché si sentano figli della Chiesa e prendano in considerazione la dottrina cristiana sull’uomo e sulla salvezza. Sono consapevole della delicatezza di questo mio gesto, ma sono anche seriamente convinto che è nostro preciso dovere andare incontro agli uomini per mostrare loro la luce di Cristo.
La Chiesa non vuole giudicare nessuno, ma nello stesso tempo desidera offrire un ideale alto e chiaro, reso possibile dalla grazia di Cristo. In quanto vescovo di questa Chiesa e in comunione con papa Francesco di cui desidero seguire l’insegnamento e l’esempio, sostengo le iniziative di preghiera che radunano beneficamente persone con orientamento omosessuale e/o i loro genitori».