A Trinidad e Tobago la chiesa percorre due strade diverse con le persone LGBT
Articolo di Kaitlin Brown pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 luglio 2018, libera traduzione di Innocenzo
Nelle scorse settimane due leader cattolici dell’isola caraibica di Trinidad e Tobago, hanno catturato i titoli dei giornali: uno perché ha voluto sostenere le persone LGBT e uno perché ha voluto attaccare il matrimonio omosessuale.
Il The Trinidadian Guardian ha riferito che, la scorsa settimana, padre Martin Sirju ha pronunciato un’omelia in cui ha sostenuto le persone LGBT e i migranti. Parlando alla festa di San Giovanni Battista, che è un giorno di festa per la città di Port-of-Spain dove si trova la sua parrocchia, padre Sirju ha esortato i membri della sua parrocchia ad accettare le persone LGBT e ad accogliere gli immigrati che potrebbero essere diversi dai suoi parrocchiani. Ha dichiarato:
“Che in città incontreremo persone spesso persone immigrate o rifugiati. Le città hanno sempre avuto la loro giusta parte di stranieri, e oggi, una parte sonio rifugiati o persone considerate strane, come Giovanni Battista. Dobbiamo trovare il modo di affrontare questa sfida che è umana, in armonia con i valori religiosi e morali ed il diritto internazionale. Lo stesso vale per la comunità LGBT. Non possono essere considerati paria.”
Fr. Sirju ha esortato la comunità della Cattedrale dell’Immacolata Concezione ad includere le persone LGBT, senza soffermarsi sulle differenze che possono trovarsi tra le persone LGBT e membri della comunità, dicendo che:
“Dobbiamo fare spazio per loro perché fanno parte della nostra comune umanità. Fanno tutti parte del futuro nuovo o intelligente che stiamo cercando di creare. A volte potremmo non sapere cosa fare, ma seguiamo le strade dell’inclusione. Abbiamo bisogno di nuovi modi di pensare, di pensare fuori dagli schemi, di generare nuove tradizioni creative“.
Ha anche riconosciuto che le famiglie possono assumere forme molte diverse, denunciando la violenza domestica e lo scarso rispetto verso le donne: “La vita familiare, anse se è conforme alla vita familiare dei caraibi, deve diventare meno violenta, più rispettosa, piena di comprensione reciproca, priva di dominio e sottomissione, soprattutto verso le donne“.
L’omelia di padre Sirju arriva meno di due settimane dopo che Jason Gordon, arcivescovo di Trinidad, ha partecipato a una conferenza stampa con altri cinque leader religiosi per attaccare il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le leggi di protezioni contro la discriminazione. La conferenza stampa si è tenuta presso l’Arcivescovado ed è stata organizzata da Leela Ramdeen, presidente della Commissione cattolica per la giustizia sociale.
Questa presa di posizione anti-gay arrivò poche settimane dopo che la più alta corte di Trinidad cancellò le leggi anti-sodomia ancora in vigore. Anche se l’arcivescovo Gordon sosteneva la depenalizzazione delle persone gay e lesbiche, la sua affermazione sulla questione era anche legata a dichiarazioni fortemente negative sull’amore omosessuale. Un articolo di cronaca locale riporta le parole di Gordon: “La chiesa ha fatto un’affermazione molto chiara affinchè la sodomia non dovrebba essere criminalizzata e che qualsiasi paese non la consideri come reato, che la chiesa dovrebbe trovare il modo far rimuoverlo dalle sue leggi“.
L’arcivescovo Gordon ha detto che la chiesa rimane contraria all’omosessualità che considera una questione morale e non criminale. Parlando durante un’intervista televisiva nella notte di Giovedi, ha detto, “non c’è alcun dubbio nella mente della chiesa o nell’insegnare che questo è un atto che è immorale, disordinato, si potrebbe persino dire un peccato contro la natura”. . . .
L’arcivescovo Gordon ha anche affermato che la Chiesa cattolica romana afferma che “l’omosessualità è immorale“, ma ciò non significa che “dovrebbe essere illegale”, ma anche ribadito la sua opposizione al matrimonio omosessuale: “Crediamo che la nostra società di Trinidad e Tobago, così come la conosciamo, siano a rischio“, ed ha riaffermato la sua convinzione che il genere non èe altro che una “menzogna perniciosa” che ha creato molti problemi per i bambini e la società globale.
L’arcivescovo ha affermato che da quando gli Stati Uniti hanno legalizzato il matrimonio omosessuale, questo paese è diventato “infetto” propagandando la convinzione che questa unione è giusta. “Ma Trinidad e Tobago è una società diversa”, sostene l’arcivescovo Gordon, “ed è giunto il momento per le persone di chiedersi cosa vogliono diventare “.
L’Alleanza per la giustizia e la diversità, un’organizzazione per i diritti LGBT, ha fortemente criticato la dichiarazione dei leader religiosi, dicendo che hanno “perso la strada” e che dovrebbero concentrarsi sulle difficoltà economiche e sociali che danneggiano le famiglie.
Mentre il matrimonio tra persone dello stesso sesso rimane illegale a Trinidad, alcune persone della chiesa cattolica, come padre Sirju, stanno lavorando per far si che le persone LGBT siano accolte favorevolmente nella chiesa e non siano trattate come estranee. Forse gli altri leader cattolici dovrebbero imparare da padre Sirju l’importanza di avere un cuore che ascolta e accoglie.
Testo originale: Catholic Leaders on Opposite Sides of LGBT Questions in Trinidad and Tobago