A una persona gay, unita civilmente, potrà essere celebrato il funerale nella chiesa cattolica?
Email inviataci da Carlo I. risponde Gianni Geraci del gruppo Guado di Milano
Salve volevo chiedervi se secondo le norme del diritto canonico, una persona omosessuale unitasi civilmente con un’altra può ricevere i funerali in chiesa (non solo il rito delle esequie, ma anche con la S. Messa)? Grazie in anticipo per una Vostra risposta.
La risposta…
Il 25 febbraio del 2017 papa Francesco, parlando ad alcuni sacerdoti che avevano partecipato a un corso sul diritto canonico del matrimonio ha detto testualmente queste parole: «Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici. Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati ad essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere».
E non a caso, a parte alcune eccezioni legate ai problemi psichiatrici del sacerdote a cui si chiede di celebrare il funerale, non si nega mai il funerale religioso a un omosessuale dichiarato, che viva o che non viva in coppia.
Esemplare, da questo punto di vista è quello che è successo in Diocesi di Torino quando, nel febbraio del 2017, don Gianluca Carrega ha celebrato il funerale di una delle prime persone che, in Italia si era unita civilmente in seguito all’approvazione della legge Cirinnà.
Nell’omelia il celebrante ha detto: «vi dico grazie, perché voi, Franco e Gianni, con la vostra ostinazione, ci avete dato la possibilità di pensare a una Chiesa in grande, accogliente». l’arcivescovo Nosiglia, intervistato in proposito, non ha avuto niente da ridire sull’opportunità del rito religioso anche se ha ricordato che l’unione civile tra due persone dello stesso sesso non è assimilabile al matrimonio.