A Verona penne nere contro “penne di struzzo”. Ma di cosa hanno paura?
Riflessioni di Massimo Battaglio
Sabato 16 luglio 2022, a Verona, si svolgerà il pride. Lo stesso sabato, sempre a Verona, si svolgerà anche il campionato sportivo dell’ANA, l’Associazione Nazionale Alpini, le penne nere. Siccome i luoghi delle manifestazione sono, a detta degli Alpini, un po’ troppo vicini, questi ultimi hanno pensato di variare il loro programma. Lo rendono noto con un comunicato che recita così:
Comunicazione urgente
Sabato 16 luglio 2022, nel tardo pomeriggio, Piazza Brà e le zone centrali della Città di Verona saranno interessate dallo svolgimento della manifestazione Verona Pride 22, promossa dal variegato movimento LGBTQ nazionale. Negli stessi luoghi ed orari, si sarebbe dovuta svolgere la parte istituzionale del Campionato Nazionale ANA. Essa prevedeva la sfilata dall’Arsenale a Piazza Bra per Castel Vecchio con la Fanfara sezionale, la resa degli Onori ai Caduti presso la lapide commemorativa del 6° Alpini, le allocuzioni di rito, la S. Messa nell’attigua Chiesa di S. Luca Evangelista e la cena di benvenuto presso il Palazzo della Gran Guardia. Per ragioni di opportunità a tutti note, non è auspicabile che le “piume di struzzo” si mescolino con le “penne nere”. La Sezione ANA di Verona, non volendo sminuire il valore morale che la cerimonia assume in ogni Campionato Nazionale, propone un’apprezzabile alternativa.
Segue lo spiegone sulle nuove location scelte.
Premesso che mi sembra che non abbiano capito un accidente di pride, di movimento LGBT+ né tantomeno di morale, mi pongo alcune domande che espliciterò per punti.
- E’ proprio il caso di pronunciare parole dispregiative in un comunicato ufficiale?
- In che modo, il pride potrebbe “sminuire il valore” della loro cerimonia?
- L’ANA è la stessa associazione che, di fronte ai fattacci avvenuti durante il raduno di Rimini, ha continuato a declinare ogni responsabilità?
- Mi vorrebbero spiegare l’attualità della celebrazione di una “S. Messa” in un raduno di soldati? Perché questo sono gli Alpini, al di là di tutte le retoriche sulle azioni di pace e di soccorso che spesso eseguono (prendendosi i meriti della Protezione Civile). Sono militari, ovvero uomini che si allenano per la guerra. E questo comunicato strafottente ed omofobo, ne è la prova. Noi, viceversa, con quelle piume di struzzo, ci alleniamo per l’amore.
Care “penne nere”: vi consiglio di cercare esperti in comunicazione un po’ più all’altezza del “valore alpin“.