Le persone omosessuali con se stesse e con gli altri
Testo tratto da Acéptenme como soy*, guida per genitori di figli e figlie omosessuali della PLAG Argentina (2003), liberamente tradotto da Pina
Sempre più frequentemente, fortunatamente, l’omosessualità viene considerata come una variante dell’amore e della sessualità cosa che modifica le convinzioni radicate la rende accettabile, o per lo meno tollerata, da un crescente numero di persone. Oggi i giovani omosessuali possono ascoltare, leggere e vedere che non sono malati, né colpevoli, né segnati dal destino, né emarginati.
I programmi televisivi d’informazione, i docenti preparati, i consigli degli assistenti sociali, ma, soprattutto, i genitori bene informati che amano i propri figli, rafforzano la possibilità che i giovani omosessuali non perdano l’autostima e il riconoscimento da parte della società.
“Mio figlio ha avuto la seguente esperienza: dopo l’intervallo, la professoressa entrò in classe e scrisse sulla lavagna ‘Sei uno sporco omosessuale’. Poi si sedette e aspettò. Naturalmente, si sentirono risatine sommesse e regnò un certo sconcerto poiché quello che era scritto era un’evidente provocazione.
Uno studente domandò: ‘Che significa?’. E lei rispose: ‘E’ ciò che volevo chiedervi perché ho visto queste stesse parole scritte su un muro’. Credo che fosse la professoressa di arte e, all’epoca, mio figlio aveva tra i 14 e i 16 anni, cioè un’età in cui noi ignoravamo ancora la cosa, mentre lui lo sapeva già.
Il modo aperto di trattare l’argomento e la discussione seguente, lo aiutarono molto”. (Ruth, madre di un gay di 28 anni, su Red homosexual, materiale di lavoro sociale e politico, “I gay e i loro genitori”).
Questo modo di agire rafforza l’autostima dei giovani e stabilisce le condizioni perché trovino amici dei quali fidarsi e ottengano l’informazione necessaria sull’omosessualità, la quale servirà loro da sostegno e li avviserà dei pericoli per la salute, potendo, così, proteggersi adeguatamente.+
OMOSESSUALITÀ COME GIOCO RICONOSCIUTO DELLA SESSUALITÀ
Cominciare una nuova vita
Non è casuale che molti giovani abbandonino le proprie case, in piccoli paesi o cittadine, per trasferirsi in città più importanti, che offrono migliori possibilità di sviluppo e permettono loro di respirare “l’aria necessaria per vivere”.
Questa decisione comporta la separazione dalla famiglia e dall’ambiente circostante e l’inizio di una nuova vita adatta alle proprie necessità.
Coloro che intraprendono questa strada sono disposti ad affrontare le avversità per trovare e vivere la propria identità sessuale.
Devono sopportare reazioni spesso sprezzanti da parte di un ambiente eterosessista che considera inammissibile che una donna senta attrazione per un’altra donna o un uomo per un altro uomo.
L’accettazione dell’omosessualità maschile cresce più rapidamente
Il comportamento omosessuale maschile è più accettato rispetto all’omosessualità femminile poiché è più facile per gli uomini che per le donne difendere apertamente il proprio stile di vita, anche se diverso dal comune.
Ancora adesso, le pasticcerie, i pub o luoghi di ritrovo per donne nei centri giovanili hanno un significato minaccioso per gli uomini. I gruppi di auto aiuto per le lesbiche non si riuniscono regolarmente e trovano opposizione.
Le lesbiche sono poco visibili nella nostra società e mancano i modelli che le guidino nel processo di affermazione. Gli uomini trovano più punti di riferimento, come i personaggi famosi nei mezzi di diffusione o dell’ambito sociale.
Frequentemente, i collaboratori gay nella lotta contro l’AIDS offrono conferenze nelle scuole, mostrandosi così come sono e vivono realmente: come “veri uomini” appartenenti ad una minoranza, che mostrano una grande sensibilità per gli aspetti problematici della vita, mentre, per il resto, sono assetati di vita, laboriosi e degni di riconoscenza tanto quanto gli eterosessuali.
Come lo dico ai miei genitori?
La confessione dell’orientamento sessuale ai genitori, segreto attentamente custodito fino a quel momento, è, di solito, un grande problema per i giovani, a meno che i genitori non significhino nulla per loro, cosa che accade molto raramente.
Il modo e il momento in cui i figli omosessuali si fanno conoscere dai propri genitori, dipende dalla qualità della relazione e dal modo in cui è stato sempre trattato il tema della sessualità e, di conseguenza, dell’omosessualità.
Cioè, dipenderà dalle regole familiari di superamento dei conflitti personali in casa.
• Alcuni giovani non vedono nessuna possibilità di apertura e, nel caso, rompono i rapporti.
• Altri giovani parlano con i genitori quando sono coscienti della propria incertezza sull’orientamento sessuale.
Ciò avviene quando la relazione con i genitori è positiva e si è parlato del tema dello sviluppo sessuale dei figli.
I genitori hanno sempre avuto un atteggiamento di accettazione di fronte all’omosessualità, ignorando, tuttavia, che riguardasse i propri figli, da essi sempre sostenuti nei momenti difficili.
In questo modo, i giovani possono scoprire i propri sentimenti e desideri e possono sperimentare alternative adeguate e forme di vita in cui potrebbero arrivare ad essere felici.
Così, il difficile cammino dell’affermazione come lesbica o gay (“l’uscita allo scoperto”) può essere anche condiviso.
Ma questa situazione ideale non è frequente.
• Al contrario, i giovani ancora insicuri dei propri sentimenti, temono di angosciare maggiormente i genitori, in particolare quando sperano che si tratti di un momento transitorio che terminerà presto.
Questa situazione accentua la crisi, visto che la tendenza naturale a sentirsi a tutti i costi uguali agli altri turba ancor di più i veri sentimenti e aspirazioni.
• Altri – e questo è il caso più frequente – si confessano ai genitori quando si sentono relativamente sicuri del loro orientamento e capiscono che non devono mantenere segreta questa importante parte dei propri sentimenti.
Ciò accade, di solito, quando sono esausti e hanno bisogno di aiuto e approvazione. Questi giovani sanno che nei momenti critici della loro vita possono contare sui genitori.
Inoltre, la reazione di questi ultimi alla confessione è imprevedibile: ci sono genitori che, dinanzi a questo argomento, si sentono talmente oppressi da perdere, momentaneamente, la capacità di preoccupazione e solidarietà. E’ giusto, allora, che esternino entrambe le cose: il dolore, il dubbio e, allo stesso tempo, la disposizione all’appoggio e “alla disponibilità”.
• La maggioranza dei giovani informa i genitori solo quando, accettando la propria identità, si sente sicura del suo orientamento e della forza per affrontare la famiglia.
A questo punto, sono già oltre il difficile cammino che li ha portati a superare dubbi, rifiuti e contrarietà. Hanno già trovato l’appoggio degli amici e sperano di ottenere, allo stesso modo, quello dei genitori.
Naturalmente, si sentono totalmente defraudati quando questa manifestazione di fiducia è intesa come provocazione.
• Alcuni giovani, al momento della confessione, si fanno accompagnare da una persona di fiducia già informata, per non affrontare da soli la possibile reazione dei genitori; oppure chiedono ad una persona di fiducia rispettata dai genitori di comunicare loro la notizia.
• Altri non affrontano personalmente i genitori ma si confessano attraverso una lettera, per dare così del tempo a se stessi e ai genitori, prima di una conversazione privata.
Le strade possibili sono tante e dipendono dalle esperienze vissute nella gestione di temi intimi all’interno della famiglia. E’ importante che i genitori tengano presente che i loro figli non desiderano ferirli, ma cercano la loro vicinanza in quanto persone che significano molto per loro.
FIDARSI DEI GENITORI HA UN SIGNIFICATO SPECIALE
Cosa fanno a letto?
Neanche per gay e lesbiche ci sono regole fisse riguardanti l’attività sessuale, giacché esistono poche informazioni al riguardo. Ciò ha vantaggi e svantaggi: da un lato, genera paura quando quasi non esistono modelli di comportamento; dall’altro, poiché non c’è nessun “programma” fisso, si ha bisogno della propria fantasia e spirito creativo.
In questo modo è possibile applicare tutta la gamma di espressioni: da un affetto intenso, carezze su tutto il corpo, baci, massaggio dolce fino alla forte attività passionale impulsiva. Molto diffusi sono la stimolazione manuale e il sesso orale.
Molti gay, anche se relativamente pochi giovani, praticano il sesso anale. Ma anche per tanti eterosessuali il sesso anale è una parte della propria sessualità.
Le relazioni durature permettono di sperimentare una maggiore varietà di esperienze corporali. Gli incontri occasionali spesso sono eccitanti, ma lasciano poco spazio alle esperienze intense che nascono dall’unione di corpo e anima.
Tuttavia, questo tipo di incontri è frequente, specialmente dinanzi alla necessità di rimanere nascosti ed essere organizzati attentamente. Non sono rari i rapporti casuali, anche se non riguardano soltanto i gay.
Con le lesbiche è uguale. Determinante per le manifestazioni della sessualità è il modo in cui sono state educate, se, nei limiti, come “tipica donna” o permettendo che esprimano i propri sentimenti e interessi in una forma più ampia. Il sesso lesbico può essere dolce e affettuoso, ma anche duro e impetuoso, quando non sono stati appresi soltanto i comportamenti “tipicamente femminili”.
Nei rapporti omoerotici, la parte spirituale non sempre ha la stessa importanza. La sessualità corporale può concentrarsi sugli organi genitali così come accade nei rapporti eterosessuali, a seconda della personalità.
* Guida tratta dal testo tedesco “Unser Kind fällt aus der Rolle” (Nostro figlio esce fuori dal coro), Bundeszentrale für Gesundheitliche Aufklärung (Centro Nazionale di Educazion della Salute), Colonia, Germania (1994)
Testo originale: Autoestima. Aprobar ante sí mismo y ante los demás