Accogliere. Il mio cammino nella Chiesa Cattolica Ecumenica
Email inviataci da Padre Rosario Ferrara
Carissimi AMICI mi chiamo Padre Rosario Ferrara e sono un sacerdote di Napoli, appartenente alla Chiesa Cattolica Ecumenica, piccola realtà ecclesiale presente in Italia da qualche anno, con valida ed inequivocabile successione apostolica. Operiamo sul territorio italiano, e siamo, come realtà ecclesiale, aperti alla benedizione di coppie dello stesso sesso, celebrazione del sacramento del matrimonio per coppie dello stesso sesso che lo richiedono, e disponibili alla celebrazione di nozze per i separati. Su Google basta cliccare il mio nome per saperne di più…
Purtroppo “lavorare” in uno stato dove la chiesa di Roma la fa da sempre padrone non è semplice, specie far capire alle persone che non esiste un’unica realtà ecclesiale, ma tante realtà che insieme formano la Chiesa di Cristo. Io personalmente ho già dovuto denunciare due volte un vescovo appunto perché la campagna che si fa contro le piccole chiese minoritarie è violenta e si approfitta dell’ignoranza delle persone, facendoci passare per finti preti o addirittura per millantatori, senza sapere che la costituzione e la legge italiana tutela la libertà di culto in Italia.
Ma si sa, quando si vede una minaccia (essendo che siam visti come pericolo per paura che facciamo aprire gli occhi alle persone “educando” alla fede e non addomesticando alla morale e alla dogmatica!) ogni strada è buona per creare confusione e distorsione, evitando l’unica via davvero ecumenica che è quella del confronto aperto.
Noi, come chiesa ecumenica, predichiamo e viviamo il Vangelo come strada dell’amore alla realizzazione della persona umana. Il compimento del regno di Dio è che ogni persona sia libera di realizzare l’amore che il cuore sceglie. Purtroppo invece per alcuni, è meglio abusare di minori che amare una persona dello stesso sesso, è più evangelico subire morali da persone celibi e mai sposate, piuttosto che donare la salvezza dei sacramenti a chi ha compreso che l’amore in un rapporto è ciò che genera il sacramento stesso, e che consapevoli che non c’è più, riprendere ognuno la sua strada…
Vi scrivo, perché spero e mi auguro che la gente apra gli occhi e inizi a comprendere che essere chiesa vuol dire uscire fuori dalla mura di Roma, e aprirsi al mistero di Cristo, presente in una primavera di realtà ecclesiali che lo Spirito genera li dove si cerca di imprigionarlo. Riuscire a capire che Cristo è al di la delle mura dei templi o di chi lo ha rinchiuso dietro una porticina e oggi si sente il padrone del padreterno e lo dispensa al miglior offerente o dietro compensi spesso pretesi e imposti.
Mi auguro che tanti fratelli e sorelle, dopo una attenta ricerca della verità, capiscano che “essere chiesa” è essere riuniti nel suo nome, e che il sacerdozio istituito da Cristo non è monopolio di un’unica chiesa, ma di tante piccole realtà, frutto della fantasia e dell’amore di un Padre, che cerca ogni mezzo possibile, per far giungere il suo abbraccio d’amore e di misericordia a chi oggi si sente perseguitato e giudicato solo perché ha deciso di dare voce al suo cuore…
Ormai sappiamo che l’omosessualità non è peccato… il vero peccato sta nel chiudere il cuore all’amore, non riconoscerci e non accettarsi per ciò che si è, facendosi violenza solo perché qualcuno ci obbliga a classificare l’amore in categorie giuste o sbagliate. Amare non è mai peccato, anzi, è collaborare a migliorare il mondo, ampliare la presenza di Dio-amore dentro e intorno a noi. Dove c’è amore sincero, li c’è Dio. Lì Dio sorride… lo dico sempre allo coppie che congiungo in matrimonio, seppur l’Italia resta indietro in materia di diritti civili, purtroppo ancorata e dipendente da una realtà di chiesa che detta legge in uno stato per definizione “laico”.
Siamo Europa quando ci conviene. Abbiamo la stessa moneta, un unico documento, ma diversi diritti, seppur uguali persone!
La Chiesa Cattolica Ecumenica, insieme ad altre piccole realtà, che cercano di incarnare lo spirito del Vangelo, come espressione dell’amore del Padre in Cristo, che si concretizza nell’amare senza pregiudizi o discriminazioni, sta crescendo, e si augura e mi auguro, che presto si possa uscire da quest’ombra di ignoranza in cui tanti ancora sguazzano, legati come cagnolini sotto un padrone che vuole mantenerli nell’ignoranza, perché così più facilmente gestibili.
Abbiamo validi sacramenti, validi ordinazioni, e ci riconosciamo nel credo di Nicea, pertanto manteniamo la cattolicità dell’unica chiesa indivisa istituita e voluta da Cristo. Chi afferma il contrario mostra solo una grande ignoranza e tanta invidia verso chi fa del Vangelo la sua vita e lo porta a chi cerca Cristo.
Mi auguro che presto riusciremo, nel disegno di Dio, ad essere un sol gregge in cammina verso l’amore di un Padre, che non cerca “fedeli” a cui imporre compensi e sacrifici per avere i suoi servigi, ma “figli” con cui condividere il suo amore immenso e misericordioso.
Vi abbraccio e vi benedico tutti in Cristo, nostra misericordia.