Viaggio nelle Antille francesi. Ai confini del paradiso nel cuore dell’omofobia
Articolo di Pierre Lacombe pubblicato sul sito di France TV (Francia) il 20 gennaio 2016, liberamente tradotto da Marco Galvagno
L’aggressione di un ragazzo vicino Pointe-à-Pitre, sequestrato e torturato per cinque giorni per il fatto di essere gay, mette in luce la stigmatizzazione dell’omosessualità da parte di una fetta della popolazione della Guadalupa (nelle antille francesi), come notano vari osservatori e specialisti.
“Quando ho fatto coming out avevo diciannove anni. È stata una tragedia per la mia famiglia. Ho dovuto lasciare l’isola nel giro di quindici giorni, perché mio padre non accettava la mia verità” confida all’AFB nell’anonimato e sotto copertura un militante dell’associazione Tjenbé Rèd, che sostiene le persone nere e meticce GLBT in Francia e nei dipartimenti d’oltremare. Tjenbé Rèd (tenere duro in creolo) ha un presidente nella regione dei Carabi in Guyana, ma nessun rappresentante in Guadalupa. Non c’è nessuna associazione GLBT attiva nel dipartimento. La ragione: la paura dell’ostilità e del giudizio altrui. “La popolazione della Guadalupa non è ancora pronta ad accettare quello che considera una tara” sostiene Thierry Michaux.
Jean-Claude Maced, il responsabile di Aides Guadeloupe, associazione che lotta contro l’AIDS impiantatasi sull’isola due anni fa, rincara la dose: “Automaticamente la comunità gay si è rivolta a noi, dato che eravamo gli unici a lavorare con lei. Questa gente non ha un luogo in cui radunarsi, una difficoltà legata al fatto di vivere su un’isola dove le informazioni e i pettegolezzi circolano velocemente, dato che tutti si conoscono”. Secondo lui però, i social network hanno consentito alle persone di essere meno sole, pur permettendo loro di rimanere nascoste.
L’avvenimento
Vicino Pointe-à-Pitre, in un quartiere popolare del comune di Abymes, la vittima è stata sequestrata dal 4 all’8 gennaio in “una sorta di squat”, ha spiegato il procuratore della repubblica Xavier Bonhomme: “Ha subito pugni, scarnificazioni, bruciature fatte con un ferro da stiro e altri maltrattamenti”, senza contare gli insulti. Il ragazzo è anche stato costretto a commettere furti nei negozi sotto la sorveglianza dei suoi carnefici, alcuni dei quali sono già noti alla polizia: due di loro sono minorenni, gli altri tre ventenni. Quattro di loro sono stati incarcerati e uno lasciato libero, ma sotto controllo giudiziario. Rischiano fino a vent’anni di prigione. Il Ministero d’Oltremare e il Partito Socialista hanno denunciato la brutale aggressione, ma la reazione dei politici locali si è fatta attendere, si rammarica Thierry Michaux: “Bisogna che prendano posizione contro ogni tipo di discriminazione, abbiamo bisogno che ci proteggano e rassicurino.”
Una sessualità contro natura o un problema psicologico
In Guadalupa, tra i giovani dai quindici ai ventiquattro anni sei uomini su dieci e una donna su due ritengono l’omosessualità una cosa contro natura o che gli omosessuali abbiano un problema psicologico, secondo uno studio dell’Osservatorio Regionale sulla Salute pubblicato nel 2012. Sull’insieme della popolazione haitiana il 68% degli uomini e il 61,5% delle donne la pensano allo stesso modo. Proporzioni simili sono osservabili negli altri due dipartimenti francesi d’America.
Occorre considerare la sessualità un diritto dell’uomo
La religione svolge un ruolo molto importante nella formazione dei cittadini della Guadalupa: l’80,4% degli uomini e il 68,6% delle donne che hanno questi pregiudizi omofobici sostengono di essere molto religiosi. Una percentuale molto bassa della popolazione, solo l’1,6%, dichiara di aver avuto un rapporto omosessuale, un tasso due volte inferiore a quello della Francia continentale.
Secondo la dottoressa Marie-Thérèse Goerger-Sow, ex presidentessa del Coordinamento regionale della lotta contro l’HIV, la società della Guadalupa è profondamente omofoba. Ritiene che il cambiamento di mentalità passerà attraverso l’educazione: “Occorre considerare la sessualità un diritto dell’uomo”. Rivolgendosi alla vittima, aggiunge: “Non deve lasciarsi abbattere, è nel giusto” .
Testo originale: La difficile acceptation de l’homosexualité chez une partie de la population en Guadeloupe