Ai figli non si impone nulla (Giovanni 3:13-17)
Riflessioni di don Fabio
“A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono. Dio ci giudica amandoci.” (Papa Francesco, Via Crucis 2013)
Giovanni 3:13-17: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.
Oggi si celebra “l’esaltazione della santa Croce”… non certo come patibolo, o strumento di condanna, o peso da portare, o ancora come prova che Dio ha voluto per noi, condannandoci alla sofferenza. Come ci ricorda Giovanni, Dio non condanna nessuno, anzi, ha mandato suo Figlio proprio per salvarci. Tant’è vero che il suo giudizio è la Croce. Ha preferito finire Lui in Croce, piuttosto che condannare noi. Il suo giudizio è di amore assoluto.
Ecco il senso di questa festa: la Croce è la liberazione dalla condanna, da ogni giudizio. Ma, come ripeto spesso, Dio ha un difetto: non può non rispettare la nostra libertà. Non vuole costringere l’uomo a fare qualcosa contro la propria volontà. Perché ai figli non può, non potrebbe, essere imposto nulla. Vanno solo amati.
Il non credere all’amore del Padre, il non accettare di essere figli, pensare che il nostro peccato sia superiore alla misericordia del Padre, vuol dire giudicarsi da sé, autoescludersi dalla vera Vita di figli amati e già salvati.
Con affetto, Fabio!