Aiutati… che Dio ti aiuta! (Giovanni 5:1-16)
Riflessioni di don Fabio
Giovanni 5:1-16: “Gesù gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me»”.
Sembra strana e paradossale la risposta del paralitico! Sei lì, fermo da una vita (trentotto anni significa una vita intera, una generazione), sofferente, piagato, mendicante, ecc. ecc., ti viene chiesto se vuoi guarire, e tu ti metti a spiegare e a fare giri di parole???
Sì, è vero, non è facile rendersi conto della situazione in cui ci si trova, specialmente se questa si è cronicizzata. Non è facile ricominciare. Non è facile rimettersi in gioco. Non è facile uscire dalle nostre “zone di comfort”, perché, per assurdo, a volte ci rifugiamo nelle nostre fragilità.
Non è facile accettarsi per ciò che si è ed amarsi, e perdonarsi, e darsi delle opportunità! Specialmente se, per una vita, ti hanno detto che Dio ti ha punito perché “sei sbagliato”; che sei “nato nel peccato”; che “se sei così è per colpa tua”…
Penso alle persone con disabilità, alle persone omosessuali, transgender, ad ogni persona discriminata per la sua “diversità”. Ma Gesù è venuto a scardinare tutte queste assurde e fuorvianti “idee di Dio”. Può succedere di perdere ogni speranza e cadere in una spirale che ci porta sempre più giù! Ed è questo il vero peccato: la DISPERAZIONE! Ecco perché Gesù dice all’ex paralitico “non peccare più”… non disperare più! Non cadere più nella trappola del “non ce la posso fare”.
Donami e donaci, o Padre, la forza di ricominciare. Sempre!
Con affetto, Fabio!