Perché alla GMG di Lisbona non c’è stato posto per le persone LGBT+?
Comunicato sull’esperienza alla GMG Lisbona 2023 del Centro Arco-íris (Portogallo), CRISMHOM (comunità cristiana ecumenica di Madrid, Spagna), Dignity USA (Stati Uniti), Ichtys cristianə LGBTH di Siviglia (Spagna), liberamente tradotto Elisa Belotti
Le realtà che, grazie al coordinamento del Global Network of Rainbow Catholics, hanno collaborato con il Centro Arco-íris, – CRISMHOM, Dignity USA e Ichtys Sevilla – hanno pubblicato un comunicato stampa sulla loro esperienza alla GMG come persone cristiane queer per raccontare gli attacchi omolesbobitransfobici avvenuti a Lisbona.
Il Centro Arco-íris (portoghese), CRISMHOM (comunità cristiana ecumenica di Madrid), Dignity USA (Stati Uniti), Ichtys cristianə LGBTH di Siviglia (Spagna) come (realtà di cristiani LGBT+) partecipanti al “Centro Aarcobaleno” promosso dal Global Network Rainbow Catholics (GNRC) nella scorsa Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), convocata dal Santo Padre nella città di Lisbona nell’agosto 2023, vogliono esprimere la loro immensa gratitudine verso Dio e celebrare il fatto storico dell’esistenza di uno spazio inclusivo in una Giornsta Mondiale della Gioventù.
Questo spazio ha offerto a qualunque partecipante l’esperienza di incontro e formazione con altre persone cristiane LGBT, nonostante non sia stato possibile includere le sue attività nel programma ufficiale, apparentemente per ragioni formali legate alle tempistiche, il che ci porta a sperare che nella prossima GMG saranno incluse.
Formazione teologica di alto livello, celebrazione dell’Eucaristia, cineforum, scambio di informazioni e incontri aperti sono state le principali attività offerte dal Centro Arcobaleno.
Tutte le persone giovani che hanno reso visibile la realtà dei credenti LGBTQ+ e i loro sostenitori in questa GMG Lisbona 2023 meritano il nostro massimo rispetto, ammirazione ed elogio. Specialmente per il loro lavoro evangelico, pacifico, non intrusivo e coraggioso. Soprattutto quando si sono verificate due infelici situazioni di attacco e violenza da parte di altre pellegrine e pellegrini cattolici partecipanti alla GMG contro i nostri giovani.
Queste persone, agendo in modo irragionevole, hanno cercato di boicottare una celebrazione eucaristica il 3 agosto (animata dai cristiani LGBT), portando dei crocifissi e cantando ad alta voce in latino. Ciò è avvenuto nonostante il fatto che l’Eucaristia è forse il più sacro dei sacramenti della nostra fede comune. Grazie a Dio, la polizia ha avuto la possibilità di intervenire per difendere i diritti dei nostri fratelli, sorelle e compagnə.
Due giorni dopo, altre persone hanno minacciato i pellegrini (LGBT+ e i loro familiari) che viaggiavano con Dignity USA e assistevano alla Veglia dell’ultimo giorno. I giovani pellegrini di Dignity USA si sono visti costretti ad abbandonare la veglia, sentendosi molto insicuri dopo che numerosi altri partecipanti della GMG hanno ripetutamente messo in discussione la loro presenza, la loro conoscenza del cattolicesimo, che portavano una bandiera arcobaleno e dove si erano disposti.
Fortunatamente, nessuna persona è stata aggredita fisicamente. I pellegrini di Dignity USA sono molto delusi dall’aver dovuto interrompere la partecipazione a uno dei principali eventi della GMG. Inoltre, in precedenza, durante la settimana, hanno subito il furto di una bandiera arcobaleno.
Il gruppo di pellegrini del Centro Arco-íris non ha avuto la stessa fortuna. Hanno subito numerosi insulti, spintoni, il lancio di pietre su di loro e anche il furto di una delle bandiere LGBTQIA+ che portavano con sé.
Sono stati obbligati ad abbandonare l’incontro e a trascorrere la maggior parte della notte nella stazione di polizia, compilando le denunce e cercando di superare la terribile esperienza che hanno vissuto nel proprio Paese. A giorni di distanza numerosi membri del Centro sono ancora turbati e feriti da ciò. E nonostante per fortuna non ci siano stati danni fisici, i danni morali sono innumerevoli. Innanzitutto, non poter assistere a una veglia celebrata nella propria città, nel proprio Paese solo perché LGBTQIA+ e poi il trauma di aver trascorso la notte in una stazione di polizia.
Hanno vissuto la disperazione di vedersi attaccati e insultati senza il supporto degli altri pellegrini e un turbamento che permane quando ricordano gli eventi. Si chiedono se vivranno qualcosa di simile quando si renderanno di nuovo visibili come cristiani LGBTQIA+. A questi fatti si aggiungono altri attacchi di LGBTfobia conosciuti dai media.
Questo ci ha insegnato che c’è ancora molta strada da fare, perché abbiamo erroneamente pensato che la veglia del Papa fosse un luogo sicuro, dove tutti, tutti, tutti potessimo avere spazio, ma considerando ciò che è accaduto nelle prossime occasioni ci organizzeremo per partecipare tutti, tutte, tuttə insieme, perché l’unione fa la forza.
Chiaramente, non è ancora il momento per un piccolo gruppo di persone LGBTQIA+, soprattutto se sono donne o persone vulnerabili – il profilo delle persone codardamente attaccate -, di accedere a questo evento da solo, senza incontrare qualche ostacolo violento. Prendiamo nota per il futuro e riterremo l’organizzazione responsabile.
Richiediamo che gli organizzatori della Giornata Mondiale della Gioventù, sia quelli a Lisbona che quelli nel Vaticano, incontrino i leader e i membri del nostro gruppo per conoscere le nostre esperienze e la nostra esigenza di essere al sicuro e rispettati negli eventi della Chiesa. Vogliamo che questa esperienza abbia come risultato una sicurezza vera e la possibilità per tutte le persone, a prescindere dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale, di partecipare liberamente e in modo sicuro ai futuri eventi della Giornata Mondiale della Gioventù.
Di conseguenza, preghiamo con forza per la conversione di quei “cuori di pietra” che soffrono e fanno soffrire con le loro azioni gli altri esseri creati (come loro) da Dio, al punto da non permettere la partecipazione all’eredità di Cristo a qualsiasi credente.
Speriamo che la fede, l’amore e il coraggio che questi giovani pellegrini LGBTQIA+ hanno dimostrato durante questa settimana rimanga negli occhi, nelle menti e nei cuori dei molti partecipanti che hanno espresso il loro interesse, il loro supporto, il loro rispetto e il loro amore per la rivendicazione del nostro diritto a essere riconosciuti come credenti ugualmente validi.
“Nella Chiesa c’è posto per tutti”, “Non abbiate paura”…
Grazie, papa Francesco, per queste parole pronunciate pubblicamente, che ci consolano e rafforzano la nostra missione. Con la precisa intenzione che il vento non porti via queste parole, Le chiediamo con forza di continuare il sentiero di amore, tolleranza e inclusione che è iniziato fin dai primi istanti della tua guida di tutta la Chiesa cattolica.
Per quanto possibile, La incoraggiamo a tradurre questi meravigliosi ideali puramente cristiani in gesti concreti. Gesti che, bianco su nero, aiutino le parole a diventare realtà, cambiando le forme, i modi e le dottrine della nostra amata Chiesa, per renderla una madre più accogliente e meno soffocante.
Noi come comunità LGBTQIA+ cristiana che ha partecipato alla GMG Lisbona 2023 – e tutte le altre che sono diffuse per il mondo – siamo a Sua disposizione e al Suo fianco per procedere verso questo obiettivo.
Testo originale: A experiência na JMJ Lisboa 2023