Alla scoperta dell’amore. Cristianesimo e omosessualità secondo John Boswell
Recensione di Armando Torno pubblicata sul sito de Il sole 24ore il 18 marzo 2015
C’è un’intrinseca opposizione tra cristianesimo e comportamento omosessuale? John Boswell*, convertito al cattolicesimo, filologo medievale, professore a Yale, morto a 47 anni nel 1994, rispose con un secco no. Studioso divenuto noto per il saggio “Cristianesimo, tolleranza, omosessualità. La Chiesa e gli omosessuali dalle origini al XIV secolo” (uscì nel 1980, fu tradotto da Leonardo nel 1989; è in programma una ristampa da Castelvecchi), continua a essere evocato nel dibattito in corso. In particolare esce in questi giorni un suo piccolo libro che contiene una conferenza da lui tenuta in Inghilterra, “Alla scoperta dell’amore”, dedicata al tema “Cristianesimo e omosessualità” (Castelvecchi, pp. 64, euro 9). In esso sono sintetizzate le sue tesi. Tra le quali vale la pena ricordarne alcune: “La Chiesa delle origini non aveva interpretato le Scritture come ostili all’omosessualità”, “L’ostilità moderna verso l’omosessualità non è il risultato di un consapevole programma di moralità cristiana. Tutte le leggi che discriminano il comportamento omosessuale… vennero promulgate durante un solo secolo, tra il 1150 e il 1250”, “Non è così scontato come sembra che nella Chiesa primitiva il matrimonio gay fosse impossibile”.
“Alla scoperta dell’amore” non è un libro denso di analisi filologiche ma qualche osservazione John Boswell la scrive. Per esempio, si sofferma sulla traduzione del vocabolo neotestamentario “arsenokoitai” (un neologismo di Paolo che ha fatto discutere non poco), presente nella Prima Epistola ai Corinti 6,9-10. Il passo intero, nell’ultima versione della Cei, è stato reso così: “O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. Boswell osserva che la parola ricordata “nei tempi moderni è stata tradotta con dei termini vicino all’omosessualità, ma in origine si riferiva alla prostituzione”. Insomma, “arsenokoitai” si dovrebbe intendere per Boswell “prostituti”. E’ un esempio tra i tanti.
Non spetta a noi aggiungere altre dosi di filologia a questo neologismo paolino. Osserviamo soltanto che c’è ancora molto da approfondire in materia. E resta non poco da discutere.
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John Boswell, Alla scoperta dell’amore. Cristianesimo e omosessualità, Traduttore Consoli M., Editore Castelvecchi (collana Etcetera), 2015, 58 pagine, brossura
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* John Boswell (Boston, 1947 – New Haven, 1994). Nato a Boston nel 1947 in una famiglia di militari, Boswell ottiene il suo diploma universitario presso il College of William and Mary, dove si converte al cattolicesimo. Filologo medievale, consegue il dottorato all’Università di Harvard, per entrare poi nella Facoltà di Storia dell’Università di Yale, dove diviene professore a pieno titolo nel 1982. Nel 1987 contribuisce all’organizzazione del Lesbian and Gay Studies Center, oggi Research Fund for Lesbian and Gay Studies. Boswell è morto per una malattia correlata all’AIDS, all’età di 47 anni.