Alle famiglie con figli LGBT dico: “Amateli, punto e basta!”
Testimonianza di Candace (Florida, Stati Uniti), pubblicata sul blog Born this way* (USA) il 5 luglio 2017, libera traduzione di Denise Genovese
Non ricordo di chi fosse la moto nella mia foto (di quando ero bambina). Ma io mi ricordo che poiché mio fratello pensava che fosse figo – mi fecero quella foto! Questo piccolo maschiaccio crebbe in una casa Battista del Sud, nel nord della Florida, e mi fu insegnato il perdono e ad amare il prossimo come me stessa. Ero quella che chiameresti “tutto incluso,” ero una ragazzina molto impegnata nella chiesa.
Poiché nessuno nella mia vita aveva mai discusso di persone omosessuali e mi avevano insegnato “l’amore cristiano”, ero completamente impreparata al rifiuto totale che ho ricevuto dalla mia chiesa e dalla mia famiglia quando ho fatto coming out.
Oggi, mi considero ancora un Battista del Sud in recupero. Sì, il 2017 è un mondo lontano rispetto agli anni ’80. Ma capire chi sei è difficile per ogni bambino, specialmente per i giovani LGBTQ che vivono in una casa cristiana di estrema destra.
Anche se ho avuto poco supporto dalla mia famiglia, ho trovato supporto dalla comunità LGBTQ. Quella è stata la “famiglia” che mi ha salvato. Quindi dico a tutti i giovani LGBTQ che siete amati! E alle famiglie di questi ragazzi: Amateli, punto e basta!
* Born This Way è un Blog che raccoglie foto d’infanzia di persone LGBT di quando avevano tra i 2 e i 12 anni, accompagnate dalle loro storie personali. Testimonianze che vanno dagli anni ’40 ad oggi, ricordi che parlano delle difficoltà vissute dalle persone LGBT prima del riconoscimento dell’amore gay. Come ama ripetere Dan Savage il suo blog: “Born This Way vuol aiutare i giovani di tutto il mondo a trovare il coraggio di dire: “Sì, sono gay. E sono nato così. Lo sò da quando ero piccolo e questa è la mia storia”.
Testo originale: Candace