Non si può amare solo a parole (Matteo 7:21.24-27)
Riflessioni di don Fabio
Matteo 7:21.24-27: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
La riflessione di oggi potrebbe essere un susseguirsi di citazioni bibliche, quasi come fossero libretti di istruzione. Dai Vangeli, dalle lettere di Paolo, di Giacomo, di Giovanni ed altri ancora sono chiare le istruzioni che ci vengono: non si può amare solo a parole, non si può credere solo dicendo Signore Signore…
E qua ci stiamo dentro tutti: me per primo, e poi i religiosi, i laici, i cristiani e i non cristiani. Non posso fare il “predicozzo” moralistico dall’ambone di una chiesa, dallo scanno del Parlamento, o da qualche altro “pulpito”, e poi vivere tutto il contrario di ciò che dico.
Riporto i due versetti che purtroppo sono stati omessi nel brano di oggi, ma che, a mio modesto parere, sono molto esplicativi: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità” (vv. 22-23).
“E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!»” (Marco 4:9).
Con affetto, Fabio!