“Amatevi come io vi ho amato”, riflessioni dalla Veglia per le vittime dell’omo-transfobia di Bologna
Riflessioni di Luca B.
Il 17 maggio è stato in tutto il mondo la Giornata contro l’omofobia, contro tutte le forme di discriminazione e odio per le differenze di tipo affettivo e identitario. La veglia nasce come momento di riflessione a partire dalla cancellazione dell’omosessualità come patologia mentale dalla lista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e anche quest’anno Bologna ha voluto ricordare questo momento così importante non solo per gli omosessuali, ma per la coscienza di quella che è la diversità nella sua accezione più positiva di arricchimento culturale.
L’organizzazione di questo momento così particolare deve la sua buona riuscita al “Gruppo In Cammino”* di Bologna ed al movimento “Noi Siamo Chiesa”** che ne hanno curato la celebrazione, ospitata dalla Parrocchia della Madonna della Beverara ed animata da un calorosissimo coro parrocchiale. Tema di quest’anno di tutte le veglie italiane è stato il celebre versetto di Giovanni “Amatevi come io vi ho amato” (Gv 13,34)
Per coloro che si sono raccolti in preghiera la veglia è stata occasione di riflessione per quelle che sono ancora oggi le disparità e gli svantaggi vissuti dalle persone omosessuali e transessuali in Italia e nel mondo; nel Vangelo di Giovanni il sacerdote ha fatto risuonare queste ingiuste discriminazioni a partire da quel comandamento nuovo di Cristo che ci spinge a riconoscerci come fratelli.
Il problema della discriminazione – commenta – va a toccare di fatto limiti assai profondi della nostra umanità: ciò che infatti ci spinge a diffidare da chi è altro da noi è spesso la paura, sottolinea il sacerdote, la paura per il diverso da me, ma anche il timore che chi è altro possa mettere in crisi la mia stessa identità, accettare l’altro ci costringe ad andare oltre ciò che siamo come persone.
Accettare chi è diverso è la sfida più importante, e le nostre certezze devono fare i conti con ciò che è sconosciuto, nuovo, ineffabile.
“Se la nostra identità è come una scatola di cartone che ci difende dall’esterno – commenta il sacerdote – un po’ di pioggia potrà solo danneggiarci, ma se invece vedessimo la nostra identità come una pianta, ebbene di quegli stessi imprevisti essa di potrà nutrire ed arricchire”.
Non dobbiamo avere paura che qualsiasi cosa estranea ci possa mettere in discussione, non possiamo evitare che le differenze continuino ad interrogarci e a sforzarci di avvicinarci agli altri.
Dobbiamo lasciare che l’amore di Dio ci avvicini, poiché egli per primo ci ama, ieri come oggi, e ci spinge , nonostante le nostre differenze ad amarci gli uni gli altri con i medesimi sentimenti, che ritroviamo anche nella lettura dell’inno all’amore di Paolo (I Cor 13 1,13).
“aprimi la tua porta fratello,
aprimi il tuo cuore,
perché sono un uomo,
l’uomo di tutti i tempi,
l’uomo di tutti i cieli,
l’uomo che ti assomiglia.”
Alle parole di Renè Philombe, attivista per la liberazione dell’africa, si sono unite nel momento culminante della veglia le intenzioni dell’assemblea, a fianco della preghiera contro l’omofobia e transfobia l’assemblea ha pregato per tutti coloro che sono ancora una volta stranieri nel nostro cuore: i nostri nemici, i migranti, gli stranieri.
Ogni preghiera, ogni pensiero è andato poi raccogliendosi nella preghiera del Padre nostro ribadendo ancora una volta la fratellanza che ognuno di noi ha con chi gli è accanto, fratellanza che è spesso dimenticata, nascosta, negata, ma che forti del nostro essere cristiani possiamo “riportare alla luce” ogni giorno.
* Gruppo In cammino: gruppo di ragazzi credenti, gay e lesbiche di Bologna che svolge un cammino di condivisione di vita e di fede per accogliere, comprendere ed aiutare chi è in cerca, del cammino che è chiamato a compiere, di relazioni feconde, di comunicazione libera, di amore e di contaminazione attraverso e con la Parola di Dio.
** Noi Siamo Chiesa: Movimento che approfondisce e diffonde i contenuti generali delle proposte di riforma della Chiesa cattolica. Interviene spesso sulle principali questioni dell’attualità per quanto riguarda i rapporti tra la Chiesa e le istituzioni, difendendo la laicità dello Stato.