Amerai il tuo prossimo come te stesso (Levitico 19,1-2.11-18)
Riflessioni bibliche di Alessandro, seminarista
Il Levitico è un testo puramente sacerdotale. Il nome stesso del libro la dice lunga: libro dei leviti, cioè di coloro che essendo della tribù di Levi sono designati all’ufficio di sacerdoti. Nell’antico popolo dell’alleanza non si diventava sacerdoti per chiamata, per vocazione, ma semplicemente per nascita.
Torniamo al testo. Il tema conduttore di tutto il libro è come comportarci alla presenza del Signore; Egli è santo, il popolo sia santo! Ma come essere santi? Quali cose fare e soprattutto cosa non fare?
Una lettura veloce e superficiale evidenzia le proibizioni, i non ed i né che sono praticamente il 99% del testo. Il diavolo addirittura potrebbe, come per Adamo ed Eva in Genesi 3,1, esagerare e chiederci se veramente non possiamo fare nulla perché tutto è peccato. La risposta ci viene dallo stesso testo che si conclude con un “ma”. Da questa avversativa in poi vi è racchiuso il senso di tutto il brano. Non sono i divieti, non sono le negazioni la chiave di lettura e la fine di ogni indicazione, ma amerai il tuo prossimo come te stesso.
Alla luce dell’ultimo verso dobbiamo ora rivedere tutta la parte che sta prima, tutte le negazioni e tutti i divieti. Amare il prossimo come noi stessi ci impone di scartare ogni idea di male, di cattiveria, di disonesto. Amare il prossimo ci invita invece a fare luce nel fondo del cuore e dissipare ogni ombra per camminare alla sua presenza santi e immacolati nell’amore (cfr. Ef 1,4).
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Levitico 19,1-2.11-18
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. (…)
Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. 16 Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.