America Latina. La diversità sessuale e le chiese del sud del mondo
Articolo di Hugo Cordova Quero* pubblicato sul bimestrale cattolico MISSIONEOGGI del luglio-agosto 2022, pp.22-24
La diversità sessuale è presente nel continente americano da molto prima dell’arrivo dei conquistatori europei. Come i Maya e altre culture mesoamericane, gli Aztechi consideravano la sessualità come fluida, per cui tanto le relazioni eterosessuali quanto quelle omosessuali erano considerate accettabili. Per gli Incas, sia le donne sia gli uomini possedevano un utero, dove si trovano i “semi”, che lavoravano insieme per produrre un nuovo essere.
Il segno di questa complementarità era il “sangue rosso” – le mestruazioni – nelle femmine e il “sangue bianco” – l’eiaculazione – nei maschi. Solo attraverso la combinazione di entrambi i tipi di “sangue” poteva nascere un nuovo essere umano. Tuttavia, gli uomini inca potevano usare preservativi di pelle per evitare di mescolare i due tipi di “sangue”.
Le relazioni omosessuali avevano un carattere sacro. Furono vietate dopo l’arrivo dei conquistatori spagnoli, come pure il servinacuy, cioè l’anno di prova previsto prima del matrimonio, che era combinato, al termine del quale la coppia poteva sposarsi o sciogliere la relazione senza conseguenze.
L’epoca coloniale
Nel periodo coloniale sono emersi tre elementi che influenzano ancora oggi l’approccio alla diversità sessuale.
Il paradigma “vergogna/onore”. Una delle caratteristiche delle relazioni omosessuali in America latina è il senso di ver- gogna. Questo paradigma implica che le relazioni tra uomini e donne siano segnate da onore e vergogna e questo si trasferisce in quelle tra due uomini dove il “maschile” rappresenta l’“attivo-pe- netrante” e il “femminile” il “passivo-penetrato”. Quindi essere penetrati comporta anche un abbandono del modello di virilità imposto dall’ideologia etero patriarcale e riduce a un livello di subordinazione che tradisce l’aspettativa di do- minio posta sulle spalle dei maschi.
Il matrimonio tra sessualità e religione: la sodomia. La “sodomia” era uno dei peccati più perseguitati dall’Inquisizione spagnola, perché donne e uomini europei medievali coinvolti in attività omoerotiche sconvolgevano – attraverso le loro pratiche sessuali – l’ordine sociale. Quando i conquistadores arrivarono nelle Americhe e videro che tra i popoli conquistati le relazioni omosessuali non erano condannate, iniziarono la loro persecuzione per sradicare quello che ai loro occhi era un “peccato”, un’idea completamente sconosciuta al corpus religioso di questi popoli.
La dicotomia “vergine/puttana”: la Vergine Maria. La venerazione della Vergine Maria è centrale nella spiritualità latinoamericana. Tuttavia, una figura che proclama la liberazione e la resistenza, come nel Magnificat (Lc 1,46-55), in epoca coloniale divenne simbolo della sottomissione delle donne ed elemento di scontro per quanti intendevano “mettere tutte le donne al loro posto”.
Soprattutto nella religiosità popolare, l’immagine della Vergine Maria ha rappresentato l’ideale cristiano della femminilità e maternità, nonché il metro di misura di ciò che è considerato “decente” rispetto a ciò che è etichettato come “indecente”, finendo per distinguere le donne in “sante” – decenti –, mentre quelle che rifiutano questa sottomissione sono degradate a “puttane” – indecenti – in una dicotomia che preclude altri spazi alternativi. Questo modello, stretto per le donne eterosessuali, è più severo per quelle il cui desiderio è omoerotico.
Matrimonio egualitario e religioni in Argentina
Molti si chiedono spesso se le persone con diversità sessuale possono sposarsi. La risposta implica parlare dell’aspetto socio-giuridico e religioso del contesto latinoamericano. Sceglierò come esempio l’Argentina, il primo paese a legalizzare il matrimonio egualitario in America latina.
Matrimonio civile
Dal punto di vista socio-giuridico, la legge 26.618 approvata dal Parlamento argentino il 15 luglio 2010 – comunemente chiamata “matrimonio egualitario” – stabilisce gli stessi diritti per argentini e residenti nel paese indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Pertanto, le persone con diversità sessuale possono accedere al matrimonio e a tutti i diritti ad esso associati, compreso quello di adottare bambini.
L’Argentina non è l’unico paese nel continente a prevedere il matrimonio egualitario e altri hanno leggi per il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso: dal 2015 il Cile riconosce le unioni civili sia eterosessuali sia omosessuali; la Costa Rica ammette il matrimonio ugualitario in seguito alla sentenza della Corte interamericana dei diritti umani del 2018, che ha carattere vincolante in base alla Costituzione nazionale; in Colombia una sentenza della Corte Costituzionale del 2016 riconosce la validità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso; il Brasile ha una sentenza della magistratura del 2013 che riconosce il matrimonio omosessuale; l’Ecuador ha introdotto le unioni civili tra persone dello stesso sesso nel 2014; la Guyana francese, in quanto territorio della Francia, ha incorporato il matrimonio omosessuale nel 2013, come hanno fatto nel 2017 le isole Falkland-Malvinas, una dipendenza britannica; in Messico dal 2007 le unioni civili sono state previste a Città del Messico e poi negli Stati di Campeche, Chihuahua, Coahuila, Coahuila de Zaragoza, Colima, Jalisco, Michoacán, Morelos, Nayarit, Quintana Roo e Sonora; in Uruguay la legge sul matrimonio egualitario è stata approvata nel 2013.
Matrimonio religioso
Alcuni settori religiosi hanno accolto con favore la promulgazione di queste leggi mentre altri rifiutano il matrimonio religioso tra persone dello stesso sesso. Nel protestantesimo, molte Chiese sono state pioniere. In Argentina, per esempio, la Chiesa della Comunità metropolitana, la Chiesa evangelica metodista argentina, la Chiesa evangelica valdese del Rio de la Plata, la Chiesa luterana danese di Buenos Aires, la Chiesa evangelica luterana unita e la Chiesa evangelica del Rio de la Plata celebrano nozze omosessuali, rifiutando esclusioni e discriminazioni.
In alcune Chiese, che si sono staccate dal cattolicesimo ufficiale, come la Chiesa cattolica antica, la Chiesa vetero apostolica in America e la Missione sacerdotale internazionale, si officia il sacramento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, come pure, nell’anglicanesimo, la Chiesa episcopale argentina libera e, nell’ortodossia, la Chiesa ortodossa cristiana argentina. Queste Chiese hanno abbracciato una lettura dei testi biblici che includa tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Per quanto riguarda l’ebraismo, la sinagoga NCI-Emanu El della Fondazione giudaica ha officiato nel 2016 la Nissu’in (cerimonia di matrimonio ebraico) di persone dello stesso sesso. Il primo sposalizio religioso nel buddhismo è stato quello di una coppia dello stesso sesso che ha avuto luogo nel 2006 a La Rioja. Nella religione umbanda, il 60 per cento degli adepti è composto da persone con diversità sessuale, ma si praticano anche i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Senza condanne e discriminazioni
In Argentina oggi esistono spazi religiosi in cui le persone non eterosessuali possono vivere la loro vita quotidiana senza essere condannate o discriminate in base alla spiritualità con cui si identificano. Le persone non eterosessuali possono inoltre sposarsi sia legalmente sia religiosamente e battezzare i loro figli in una comunità cristiana o incorporarli nella vita spirituale attraverso i riti di altre religioni.
Politica dell’identità in America latina
Il movimento “lesbico-gay” degli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso seguiva una politica basata su un’identità “essenziale”, cioè sull’idea che esista un qualcosa di materiale intrinseco alla persona – un’essenza – che condiziona la sua esistenza, definendo l’omosessualità come uno stato fisso e immutabile, un fenomeno universale che ha una storia marginale, ma continua e coerente.
Negli anni ‘90 questa concettualizzazione è stata messa in discussione dalla teoria queer, secondo cui l’identità è fluida, effetto del condizionamento sociale e dei modelli culturali disponibili per comprendere se stessi, e gli atti omosessuali, avendo diversi significati in differenti contesti storici, non sono identici nel tempo e nello spazio.
Così, mentre molti attivisti latinoamericani si battono per i diritti delle lesbiche e dei gay – con la loro essenzializzazione dell’identità – altri sostengono una prospettiva queer che tenga conto della fluidità dell’identità e può essere fatta risalire a prima dell’arrivo dei conquistadores.
Pertanto, gli individui e le comunità queer stanno muovendosi in modi diversi e talvolta divergenti su temi come il matrimonio egualitario, le leggi sull’identità di genere, i diritti di adozione per le famiglie omoparentali, i diritti riproduttivi, la depenalizzazione del lavoro sessuale e le reti di famiglie estese e di tipo familiare.
* Hugo Cordova Quero è vescovo argentino della Chiesa antica delle Americhe – una Chiesa cattolica indipendente, fondata nel 2016 – e direttore della formazione online e visiting professor di teorie critiche e teologie queer presso la Starr King School della Graduate Theological Union University di Berkeley, in California, dove ha conseguito il dottorato in Studi Interdisciplinari su religione, etnia e migrazione e in Teologia sistematica e Teorie critiche (femministe,queer e postcoloniali).