Per amore della Patria e del mio compagno. Un coppia gay sotto le armi
Articolo di Vincent M. Mallozzi pubblicato sul sito web del The New York Times (USA) il 19 gennaio 2018, traduzione di innocenzo
Gli elicotteri Apache, immortalati nei film di Hollywood come “Rambo” e “Black Hawk Down“, sono tra le macchine da guerra più venerate nell’esercito e quelli che le guidano attraverso i cieli nemici “hanno una mentalità da attacco“, così afferma il capitano Daniel Hall, un trentenne, pilota degli elicotteri Apache di base a Fort Bliss in Texas (USA).
“Quella mentalità d’attacco è condivisa dall’intera comunità dei piloti degli Apache“, aggiunge il Capitano Hall. “È una cosa da vero macho“. Mentre parlava, il Capitano Hall è stato affiancato dal Capitano Vincent Franchino, un pilota di Apache di ventisei anni, anche lui di stanza a Fort Bliss, dove fanno entrambi parte di un’altra comunità: il locale gruppo di soldati lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
“Non è stata una storia semplice la nostra“, ricorda il Capitano Franchino, che ha sposato il Capitano Hall il 13 gennaio 2018 nella Cappella dei Cadetti presso l’Accademia Militare degli Stati Uniti a West Point (New York). Sono stati la prima coppia dello stesso sesso a scambiarsi le promesse matrimoniali in quel leggendario luogo dell’esercito.
Il Rev. Dawn Sangrey ha celebrato la cerimonia davanti a 150 ospiti, molti in uniforme. La coppia, raggiante nelle loro immacolate uniformi blu da parata, è stata salutata con lo spadino d’ordinanza mentre uscivano dalla cappella.
“Abbiamo vissuto di tutto, dalle persone che si sentivano in imbarazzo vicino a noi, a l’essere presi in giro mentre ci tenevamo per mano per strada e altre cose del genere“, ha ricordato il Capitano Franchino, nato e cresciuto a Stony Point, New York, figlio più più piccolo di Holly Franchino, un farmacista in pensione, e Robert Franchino, un sergente in pensione del dipartimento di polizia a Clarkstown (New York).
“Ma nonostante quello che abbiamo passato”, ha aggiunto il Capitano Franchino, “niente era peggio di aver prestato servizio per anni durante il “don’t ask, don’t tell“ (ndr “don’t ask, don’t tell” è il nome della legge voluta da Bill Clinton, che imponeva ai militari di non rivelare il loro orientamento sessuale, pena la radiazione).
Le emozioni e i sentimenti provati dai capitani Hall e Franchino, così come da altre decine di membri della comunità militare LGBT, sono stati ostacolati dal “don’t ask, don’t tell“, entrato in vigore nell’ottobre 1993 sotto la presidenza di Bill Clinton; che proibiva a qualsiasi membro omosessuale o bisessuale dell’esercito di rivelare il proprio orientamento sessuale o di parlare di relazioni omosessuali, compreso del matrimonio.
“Attraverso amici comuni a West Point, abbiamo scoperto che entrambi eravamo gay e, sebbene fossimo attratti l’un l’altro, non potevamo dirlo o farlo sapere a nessuno“, ha ricordato il Captain Hall, cresciuto a Chattanooga (Tennessee), figlio unico di Kyle Hall, un insegnante di matematica della scuola media, e Stephen Hall, vicepresidente per lo sviluppo strategico dei polimeri di nylon presso la Koch Industries di Wichita, dove ora vivono i suoi genitori.
“È davvero frustrante quando due persone provano dei sentimenti l’uno per l’altro, ma non gli è permesso di dirlo“, ha aggiunto il Capitano Hall. “Stavamo scontando una politica che diceva a tutti noi – soldati, marinai, aviatori e marines perfettamente capaci – di mentire su noi stessi”.
Il capitano Franchino ricorda che mentire era l’unica alternativa. «Non potevamo dire la verità per paura di ciò che ci sarebbe successo – spiega Franchino – Così abbiamo deciso che non avremmo mai rivelato di essere gay, cosi non saremmo stati cacciati dall’esercito». «Ognuno di noi sapeva che l’altro era omosessuale, ma nonostante sentissimo un’attrazione reciproca non potevamo dire o fare nulla»
La prima volta che si sono incontrati, nell’agosto 2009, era un venerdì pomeriggio a West Point. Il Capitano Franchino stava prendendo parte a una tradizione annuale, durante il Ring Weekend, in cui le matricole (conosciute come la “plebe”) avevano la possibilitá di vendicarsi dei cadetti anziani, spesso prepotenti (noti come “firsties”), ritardandone con scherzi vari la partenza per casa, dove avrebbero trascorso il fine settimana con le loro famiglie.
Il capitano Hall quel giorno ci mise un’ora intera per attraversare gli ultimi 100 metri di corridoio, ben presidiato da una moltitudine di cadetti, per giungere nella sua stanza. Quando arrivò, non aveva idea che altri quattro cadetti stessero giá aspettando pazientemente di saltare fuori dai loro nascondigli nel tentativo di spaventarlo e di ritardare ulteriormente la sua partenza per il fine settimana. Quando i primi tre cadetti se ne furono andati, il Capitano Hall pensò di essere finalmente solo, ma mentre si preparava a partire, fu strattonato all’improvviso dal Capitano Franchino, che si era nascosto sotto il letto. “Quando sono uscito da sotto il letto, Dan era così sorpreso che è saltato sulla sua scrivania“, ricorda ridendo il Capitano Franchino. Invece il Capitano Hall ricorda di aver pensato: “Questo ragazzo ha un sacco di coraggio, ed è anche carino”. Andarono per la loro strada, sebbene non si allontanarono mai troppo l’uno dall’altro.
Nel gennaio 2010 furono selezionati come partner in un programma di tutoraggio che permetteva ai cadetti anziani di offrire infornazioni alle matricole che seguivano percorsi di carriera simili. Nell’aprile di quell’anno, ai loro compagni cadetti era chiaro che tra loro era scattsta una scintilla, ma secondo le regole dell’esercito non poteva esserci fiamma.
“Si potrebbe dire che c’era giá questa chimica, questa comunicazione inespressa tra di loro“, ricorda il capitano Owen Waits, amico intimo di entrambi e che in seguito ha spossto la sorella del capitano Hall. “Era un po ‘strano perché tu sapevi che c’era tutto questo aspetto dei loro sentimenti e della loro personalità che doveva venire sopresso“, ricorda il capitano Waits. “Ma non potevano fare diversamente“.
Ma nel settembre 2011, non era più così. Il Congresso aveva abrogato il “don’t ask, don’t tell“, e il Capitano Hall e Franchino festeggiarono, erano finalmente liberi.
“Vinny ha fatto coming out, con grande successo su Facebook, postando tutte le sue foto con Dan in cui si baciavano, ho pensato che fosse davvero coraggioso per averlo fatto”, afferma lo zio del Capitano Franchino, Charlie Franchino di Brooklyn, che era spesso la persona su cui suo nipote di appoggiava quando lottava per mantenere la sua omosessualità segreta, ed ha ricordato come fosse intervenuto per “aiutare ed alleviare lo shock avvertito dai genitori di suo nipote, dopo il coming out del figlio”.
“Mio fratello è un poliziotto, è un tipo duro, e quindi sapevo che non sarebbe stato facile per lui e sua moglie gestire questa notizia“, racconta lo zio. “Ma qualunque sia stato lo shock iniziale, l’hanno superato rapidamente e hanno immediatamente abbracciato Dan.”
Quella prova è stata superata pienamente durante il ricevimento matrimonisle della coppia nell’elegante Skylands Manor di Ringwood, New York, un palazzo in finto stile Tudor di 44 stanze, appollaiato in alto sulle boscose Ramapo Mountains lungo una lunga e tortuosa strada di campagna che serpeggia attraverso il Ringwood State Park.
“Parlando dal profondo del mio cuore, amo Dan“, ha affermato Holly Franchino durante il ricevimento. Suo padre, Robert Franchino ha aggiunto, parlando di suo nuovo genero: “insieme sono due piselli in un baccello”.
“Puoi vedere la chimica che c’e tra di loro“, ha aggiunto. “Senza dubbio, Vinny è assolutamente una persona più felice oggi di quanto non lo fosse prima che incontrasse Dan.”
La relazione non è stata sempre così accettata o in perfetta sintonia, le difficoltà non sono mancate, sin dal loro primo appuntamento, nel febbraio 2012, a Washington. “È lì che un tizio ci ha chiamati entrambi finocchi,” ricorda il capitano Franchino.
Ma avevano un problema più grande da affrontare, come capitano Hall, alla scuola di volo di Fort Rucker in Alabama, apprese che sarebbe stato schierato in Corea del Sud, insieme al suo Boeing AH-64 Apache a quattro pale, un Elicottero d’attacco a turboalbero equipaggiato con una mitragliatrice M230 da 30 mm, oltre che con i missili Hellfire e Hydra Rocket Pods.
Dopo aver appreso la notizia, il Capitano Franchino non si sentiva tanto piu tanto macho come il Capitano Hall. A soli cinque mesi di distanza dall’entrata in vigore del “non chiedere, non dire”, il giovane soldato era molto nervoso.
“Ero così preoccupato per Dan, era davvero snervante“, ricorda il Capitano Franchino. “All’epoca, c’era tanta pressione, eravamo entrambi molto nervosi riguardo questa storia a distanza, quindi entrambi abbiamo pensato che fosse meglio allontanarci”. Iniziarono a frequentare altre persone, ma cambiarono idea e tornarono insieme nel novembre di quell’anno.
Tre anni dopo, il loro rapporto era più solido, quindi il capitano Franchino era emotivamente più forte quando apprese la notizia che il Capitano Hall sarebbe stato schierato in Kuwait. Un anno dopo, il Capitano Hall stava già volando col suo elicottero Apache sopra l’Iraq, devastato dalla guerra.
“Pian piano ci siamo abituati ad essere separati”, ha ricordato il capitano Franchino, che è stato dispiegato nel 2017 in Germania e in diversi paesi dell’Europa orientale. “Fa parte di ciò che siamo, parte di ciò che facciamo, quindi lo accettiamo semplicemente”.
Il Capitano Hall ha detto che ora ha in programma di “lasciare l’esercito dopo la primavera“, anche se il suo periodo da militare, specialmente il tempo trascorso nelle cabine di pilotaggio degli elicotteri Apache, “ha portato molta eccitazione alla mia vita, e così anche in quella di Vinny “. Ma quando gli hanno chiesto, si è rifiutato di dire cosa gli ha portato più eccitazione. “Non chiedere”, ha detto con un occhiolino ed un sorriso. “Non lo dirò.”
Testo originale: For Love of Country and Each Other